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Servitù coattiva di elettrodotto: abrogazione.
Questo referendum cancella l'articolo 119 del regio decreto n.1775 del 1933 e l'articolo 1056 del Codice Civile che prevedono l'obbligo per ogni proprietario di dare il passaggio sui suoi terreni alle condutture elettriche. La servitù era giustificabile nel 1933 quando realmente l'interesse collettivo era di portare l'energia elettrica in tutto il territorio italiano. Anche il concetto di pubblica utilità poteva andare bene fino alla metà degli anni '90 quando il gestore della rete distributiva elettrica era solo ENEL, e quindi si presumeva che operasse nell'interesse pubblico; ora con la liberalizzazione i produttori e gestori di energia sono molteplici e con evidenti interessi privati. A questo punto è utile ricordare il decreto sblocca centrali di Marzano e i danni che sta facendo in Lombardia. E' utile anche, pur ricordando con chiarezza che non è materia di questo referendum, introdurre l'analogia col decreto Gasparri n. 198 del 4/09/2002, che sostanzialmente dice che le antenne da telefonia radio e televisione si possono mettere dovunque. Vi do alcuni dati : in Lombardia ci sono 11635 antenne, 10481 Km di linee dell'alta tensione, 239 cabine primarie, 86 impianti termoelettrici e oltre 100 stazioni elettriche. Il potere coattivo di imporre il passaggio dell'elettrodotto ha permesso ai gestori di fare prevalentemente linee aeree che costano molto meno di quelle interrate. Secondo dati del WWF, due milioni di italiani vivono in case situate a meno di 150 metri da un elettrodotto di media o alta potenza e quindi secondo noi pericolose per la salute. Per quanto riguarda il legame tra esposizione a campo elettromagnetico prodotto dagli elettrodotti a 380 mila Volt , conviene citare due elementi.
- Principio di precauzione, enunciato nell'articolo
174 del trattato istitutivo dell'Unione Europea, che afferma che al fine di garantire la protezione di beni fondamentali come la salute e o l'ambiente, è necessaria l'adozione di misure di cautela anche in situazione di incertezza scientifica nelle quali è ipotizzabile soltanto una situazione di rischio presumibile, anche se non è ancora dimostrata, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, la sicura o anche solo probabile evoluzione del rischio in pericolo. Secondo l'organizzazione mondiale della sanità (OMS), per i campi elettromagnetici c'è evidenza sufficiente per invocare il principio di precauzione. 2) L'Istituto Superiore di Sanità già dal 1995 ha evidenziato la correlazione tra esposizione ed aumento del rischio di leucemia infantile
Beppe Grillo e l'energia
«Siamo governati da leninisti maoisti comunisti! Non voglio più finanziare questi sporchi comunisti con i miei soldi». A dirlo non é Berlusconi, tanto meno Emilio Fede. Il grido d'allarme arriva da Beppe Grillo, che é stato chiamato dai Verdi per fare da testimonial alla campagna per il referendum contro l'elettrosmog. Un referendum di cui ben pochi hanno sentito parlare, perché poco pubblicizzato, la cui campagna si svolge, secondo Alfonso Pecoraro Scanio, «in un clima di omertà». Ma il 15 giugno saremo chiamati alle urne per dire sì o no all'elettrosmog. E cioé dovremo dire sì se siamo contro e no se siamo favorevoli. «Come se il prete ti dicesse "vuoi mandare questa persona a cagare?" "No." "Allora vi dichiaro marito e moglie"». Ma torniamo al fulcro del problema, i comunisti e l'energia. Nel nostro Paese, come in molti altri in Europa, l'energia viene consumata in modo esagerato e terribilmente sprecata. I televisori che rimangono in stand-by consumano 4 watt, tutti i televisori d'Europa in stand-by quanto una centrale nucleare che per un anno sarebbe obbligata a lavorare solo per i nostri televisori spenti. Un'altra centrale lavora invece per i campanelli delle nostre case, che sono sempre in tensione, anche quando non vengono suonati. Questi sono solo due esempi di sprechi enormi di energia, e quindi di fonte di inquinamento inutile. Ed é il governo a permettere tali consumi, proponendo l'energia elettrica e la benzina a prezzi ridicoli, se si pensa che un litro di petrolio costa 300 lire (Beppe Grillo é come quelli della redazione di Cacao, preferisce continuare a parlare di lire, se no con gli euro sbaglia i conti) mentre una bottiglia d'acqua ne costa 1000. Ma l'idea dell'energia gratis o a basso costo, per far sviluppare l'industria, di chi é, dei capitalisti? No, di Lenin. Come volevasi dimostrare: leninisti maoisti comunisti! Se invece si facesse pagare la benzina 10.000 lire al litro, ecco che si costruirebbero automobili che fanno 100 km con un litro, o che andrebbero a idrogeno. La tecnologia esiste, ma non vengono offerti gli stimoli per utilizzarla. Il nuovo amministratore delegato dell'Enel («l'hanno assunto perché aveva grosse referenze: ha patteggiato un anno e quattro mesi per tangenti ai socialisti quando era presidente di una società per ottenere appalti dall'Enel. Gli hanno detto "un anno e quattro mesi sono un po' pochini, ma va bene, un po' di esperienza ce l'ha"» ) ha avuto un'idea geniale e innovativa: utilizziamo il carbone! Certo, tutti lo stanno abbandonando il carbone, tutti gli scienziati hanno detto che fa malissimo e soprattutto é altamente inquinante, produce CO2 e non ti dico il buco nell'ozono. E un kw di energia prodotta dal carbone costa 160 lire, il doppio del petrolio, ma tant'é, il governo ha trovato che fosse un'idea geniale. In Finlandia hanno deciso di passare all'idrogeno per abbandonare il petrolio, tra dieci anni non consumeranno più un barile di greggio; a Barcellona il sindaco ha deciso che tutti quelli che chiedono una concessione edilizia devono installare pannelli solari, facendo così anche decollare un nuovo settore industriale. Noi torniamo al carbone. E in più continuano ad inquinarci con l'elettrosmog, ci fanno passare sulla testa elettrodotti e ci irradiano con i ripetitori di telefonia mobile. Per gli elettrodotti é ancora in vigore un regio decreto del '33, legge obsoleta e coercitiva che impone una servitù coattiva per far passare l'elettrodotto. Le centrali elettriche spuntano come funghi anche nei giardini delle scuole «A Bologna i figli di Abatantuono stavano diventando fosforescenti, non come credevo io perché mangiavano quelle schifezze che pubblicizza il padre, ma per una centrale in cortile. L'avevano interrata e ci stavano costruendo sopra un bel piano con i mattoncini rossi, una cosa carina per far giocare i bambini. E a Forlì, senza dire niente a nessuno, ne volevano costruire una in mezzo ai campi di coltivazioni biologiche». In tutta Italia passano sottosuolo 2.5 milioni di Km di cavi non schermati, ma nessuno sa dove. Se abiti al piano terra magari assorbi onde elettromagnetiche dieci volte il valore consentito dalla legge e neanche lo sai. Per le antenne il problema é ancora più complesso. Il decreto Gasparri permette praticamente di installarle ovunque, fino a 50 m dalle scuole, e i cittadini che in qualche modo volessero impedire l'installazione e danneggiassero i manufatti sono penalmente perseguibili. La Ericksson tempo fa scrisse a Grillo per chiedergli la possibilità di piazzare un'antenna sul suo tetto, per 35 milioni di lire annui indicizzabili. Se lui avesse rifiutato, la minaccia era di proporlo al vicino, con un danno maggiore per lui: le onde farebbero peggio perché più potenti se provenienti lateralmente che proprio sotto al ripetitore. Grillo e il sindaco di Genova hanno fatto una campagna in tutto il quartiere e nessuno ha accettato l'offerta della Ericksson. Purtroppo quello che Grillo non sa é che per i comuni cittadini non é così semplice. Avvalendosi della legge Gasparri la Ericksson sta proponendo agli enti proprietari di palazzi in tutta Italia di installare le antenne sui lastrici solari. Gli enti intascano i soldi, non avvisano neanche gli inquilini perché la legge consente loro di non farlo, e quando questi scoprono il fatto non possono fare assolutamente niente. «Siamo gestiti da gente morta dentro e fuori». L'unica buona notizia emersa dall'incontro di Grillo con la stampa é che la Corte di Cassazione, annullando una sentenza del tribunale di Roma, ha giudicato che i responsabili di Radio Vaticana sono penalmente perseguibili e processabili per i fatti di Cesano, il comune della provincia di Roma dove Radio Maria si sente pure nel citofono, e dove gli specialisti hanno confermato un forte legame di causa a effetto tra le malattie degli abitanti, e specialmente dei bambini, comprese numerose leucemie, con la presenza dei ripetitori della Radio. «Non siamo contro il progresso, anzi. Le tecnologie moderne e fortemente meno inquinanti esistono. Non abbiamo bisogno di più energia, ma di nuove tecnologie. L'epoca della pietra non é mica finita perché sono finite le pietre! La nostra epoca può andare avanti anche senza petrolio. I ripetitori potrebbero essere posizionati lontano dai centri abitati e dalle scuole. Dobbiamo riappropriarci della salute. Ma mi dovrebbero fare amministratore delegato dell'Enel!» ha concluso il comico genovese, che poi in fondo così comico non e'...
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