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Gli immigrati e il referendum sull'estensione dell'art. 18. Vi mandiamo la presa di posizione del Comitato Immigrati in Italia (CII) sul referemdum per l'estensione dell'articolo 18.
SI ALL'ARTICOLO 18
Il COMITATO IMMIGRATI IN ITALIA, una rete di associazioni attiviste del mondo dell'immigrazione, sostiene con convinzione il SI al Referendum per l'estensione dell'articolo 18. Consideriamo l'uguaglianza dei diritti per tutti i lavoratori ed i cittadini è infatti un valore fondamentale. Crediamo che il risultato positivo del Referendum è un traguardo raggiungibile considerata anche la decisione per il SI della CGIL e dei Sindacati di base. Eppure l'obiettivo del Referendum è molto semplice e dovrebbe essere, naturalmente, condiviso da tutti coloro che hanno a cuore i diritti dei lavoratori: si tratta di ribadire che i padroni possono licenziare un lavoratore solo quando c'è un giustificato motivo e di stabilire che questa regola deve valere in tutte le aziende e non solo in quelle con oltre 15 dipendenti. In moltissimi casi noi lavoratori e lavoratrici immigrati siamo più sfruttati dei nostri colleghi italiani; per farlo i padroni non esitano a commettere irregolarità ed illegalità , e non solo attraverso l'imposizione del lavoro in nero, del quale sono vittime anche lavoratori italiani, ma approfittando di ogni norma o legge che consenta loro di discriminare, dividere, separare. Le minori garanzie esistenti nelle piccole aziende ne sono un esempio, ma la più grane ed ingiusta discriminazione tra lavoratori è stata introdotta con la legge "Bossi-Fini"; che non a caso è stata varata dal governo che ha lanciato l'attacco all'articolo 18 con il "contratto di soggiorno" per i lavoratori immigrati. Questa legge conferisce ai padroni non solo il potere di decidere sul salario o di licenziare, ma addirittura di cancellare il diritto a vivere in questo paese. Chiunque può capire che odiosa arma di ricatto questo rappresenta. Anche per questo aderiamo per il SI al referendum: ogni passo in avanti nell'estensione dei diritti e dell'eguaglianza può favorire la difficile lotta per cancellare questa legge discriminatoria e segregazionista. Perciò invitiamo tutti i sostenitori del SI ad impegnarsi con pari determinazione anche contro la "Bossi-Fini";. Ma vogliamo sottolineare una questione fondamentale: il 15 giugno la stragrande maggioranza di noi non voterà; non perché ci asterremo ma semplicemente perché le legge di questo stato ci negano il diritto a una vita partecipativa e di esprimerci attraverso il voto. Perciò chiediamo ai cittadini italiani di votare anche per noi. Pensiamo che noi che contribuiamo da anni all'economia di questo paese, al suo sviluppo sociale e culturale, che siamo tenuti a rispettare le leggi, che paghiamo regolarmente le tasse, abbiamo il diritto di essere considerati cittadini come gli altri, quindi con la possibilità di partecipare alle decisioni che coinvolgono tutta la società anche attraverso il pieno esercizio del voto. Faremo, quindi, ciò che ci è consentito: inviteremo i nostri amici e colleghi italiani a votare SI !
COMITATO IMMIGRATI ITALIA