Voi scrivete: Quest'anno, dal 13 al 16 aprile, Brescia ospita la ventunesima edizione di EXA, uno degli appuntamenti espositivi più importanti per le maggiori aziende produttrici di armi leggere e di piccolo calibro a livello mondiale. Secondo la pubblicistica degli organizzatori l'esposizione promuove l'uso delle armi a scopo ludico, sportivo, di difesa. In realtà è un'ottima vetrina per i marchi delle imprese del settore e costituisce occasione d'incontro e di affari anche per tipologie di armi ad uso bellico e antisommossa. Poi in maniera disinformata scrivete anche: Cos'è Exa Exa è la più grande esposizione al mondo di armi sportive, da caccia e da tiro, comuni da sparo; si svolge annualmente a Brescia e nel 2002, dal 13 al 16 aprile, se ne terrà la ventunesima edizione. Exa si propone propagandisticamente come un evento tutto centrato sull' "idilliaca" passione per le armi da caccia, sportive, da collezione; in realtà, scorrendo la lista degli espositori dell'ultima edizione della mostra (e di quelle precedenti), si potrà comprendere come dietro la facciata dell'esposizione di armi sportive si nasconda una realtà diversa e ben più complessa. Grandi industrie che espongono a Exa destinano una parte rilevante della loro produzione alle armi da guerra, alle armi leggere e di piccolo calibro, alle dotazioni antisommossa, a sistemi di addestramento per operatori alla sicurezza. dimenticando che le mostre più importanti a livello mondiale sono IWA a Norimberga e Shot Show negli USA. Leggo anche dall'altra parte qualcuno che scrive: "In se stesso non avrei nulla da obiettare sulle giuste preoccupazioni di ogni persona di buon senso quando si mette mano ad argomenti delicati come quelli regolati dalla L. 185/90. L'Italia è un piccolo Paese ma è tra quelli all'avanguardia nella produzione di sistemi d'arma. Le modifiche sono necessarie per poter far funzionare le Coproduzioni europee e quindi, in definitiva, la produzione interna all'Unione degli armamenti necessari alla Difesa della Comunità che, prima o poi, dovrà dotarsi di proprie Forze Armate. Il problema sta nella disonestà intellettuale con la quale vengono divulgati questi argomenti dalle varie organizzazioni pseudo pacifiste. L'EXA tratta di armi sportive (o al massimo da difesa personale) e non di armi per le forze armate. Dunque non c'entra un tubo né con la L. 185/90 né con la L.1927/02 che la modifica. Pensare poi che limitando la diffusione delle armi si risolvano i problemi del sud del mondo è un esempio di disonestà intellettuale o di ingenuità allo stadio terminale. Prima di tutto perché ci saranno sempre Paesi, come la Cina, che se fanno un baffo dei nostri buoni propositi e continueranno ad esportare armi di ogni genere. Poi ci saranno organizzazioni criminali che di baffi se ne fanno due e continueranno a vendere tutto quello che raccattano dagli arsenali in sfacelo dell'ex URSS. Infine in Ruanda si sono massacrati a colpi di Machete. Se arrivasse qualche buontempone a proibire alle genti di colore il possesso di strumenti da taglio si massacrerebbero a colpi di legno o di pietra. Se due gruppi, popoli, etnie o che altro per qualche motivo decidono di risolvere i loro problemi con la guerra un sistema lo trovano il punto non è non fornirgli le armi ma semmai fornirgli gli strumenti economici ed intellettuali per non usarle. Ma questo costa molta più fatica che andare a fare i girotondi davanti ai cancelli dell'EXA." Gradirei una risposta chiarificativa a titolo di onestà intellettuale. Grazie M. Piccolo
IL SIG. M.PICCOLO E' IMPEGNATO INSIEME A I MISSIONARI DELL'AFRICA A "FORNIRE STRUMENTI ECONOMICI E INTELLETTUALI" ALLE POPOLAZIONI, SACCHEGGIATE DALLE COMPAGNIE EUROPEE E USA, PER FARLE USCIRE ADLLA LORO MISERIA? PARTE DEI MISSIONARI ADERISCONO NELLA LORO MALAFEDE E DISINFORMAZIONE A DISARMIAMO EXA, COME ALTRE ONG LAICHE IMPEGNATE SULLO STESSO FRONTE. SEMBRA CHE IL SIG. M. PICCOLO NON SAPPIA CHI SIAMO, DEL RESTO NEANCHE NOI SAPPIAMO CHI SIA LUI. MI PIACEREBBE SAPERE DA QUALI GRANDI ESPERIENZE TRAGGA COSI' GRANDE SAGGEZZA. SAURO ----- Original Message ----- From: "Maurizio Piccolo" oilmaupi@tin.it To: bsf@bresciasocialforum.org Sent: Wednesday, March 27, 2002 12:32 AM Subject: [Bsf] EXA
Voi scrivete: Quest'anno, dal 13 al 16 aprile, Brescia ospita la ventunesima edizione di EXA, uno degli appuntamenti espositivi più importanti per le maggiori aziende produttrici di armi leggere e di piccolo calibro a livello
mondiale.
Secondo la pubblicistica degli organizzatori l'esposizione promuove l'uso delle armi a scopo ludico, sportivo, di difesa. In realtà è un'ottima vetrina per i marchi delle imprese del settore e costituisce occasione d'incontro e di affari anche per tipologie di armi ad uso bellico e antisommossa. Poi in maniera disinformata scrivete anche: Cos'è Exa Exa è la più grande esposizione al mondo di armi sportive, da caccia e da tiro, comuni da sparo; si svolge annualmente a Brescia e nel 2002, dal 13
al
16 aprile, se ne terrà la ventunesima edizione. Exa si propone propagandisticamente come un evento tutto centrato sull' "idilliaca" passione per le armi da caccia, sportive, da collezione; in realtà, scorrendo la lista degli espositori dell'ultima edizione della mostra (e di quelle precedenti), si potrà comprendere come dietro la facciata dell'esposizione di armi sportive si nasconda una realtà diversa
e
ben più complessa. Grandi industrie che espongono a Exa destinano una
parte
rilevante della loro produzione alle armi da guerra, alle armi leggere e
di
piccolo calibro, alle dotazioni antisommossa, a sistemi di addestramento
per
operatori alla sicurezza. dimenticando che le mostre più importanti a livello mondiale sono IWA a Norimberga e Shot Show negli USA. Leggo anche dall'altra parte qualcuno che scrive: "In se stesso non avrei nulla da obiettare sulle giuste preoccupazioni di ogni persona di buon senso quando si mette mano ad argomenti delicati come quelli regolati dalla L. 185/90. L'Italia è un piccolo Paese ma è tra quelli all'avanguardia nella produzione di sistemi d'arma. Le modifiche sono necessarie per poter far funzionare le Coproduzioni europee e quindi, in definitiva, la produzione interna all'Unione degli armamenti necessari alla Difesa della Comunità che, prima o poi, dovrà dotarsi di proprie Forze Armate. Il problema sta nella disonestà intellettuale con la quale vengono divulgati questi argomenti dalle varie organizzazioni pseudo pacifiste. L'EXA tratta di armi sportive (o al massimo da difesa personale) e non di armi per le forze armate. Dunque non c'entra un tubo né con la L. 185/90 né con la L.1927/02 che la modifica. Pensare poi che limitando la diffusione delle armi si risolvano i problemi del sud del mondo è un esempio di disonestà intellettuale o di ingenuità allo stadio terminale. Prima di tutto perché ci saranno sempre Paesi, come la Cina, che se fanno un baffo dei nostri buoni propositi e continueranno ad esportare armi di ogni genere. Poi ci saranno organizzazioni criminali che di baffi se ne fanno due e continueranno a vendere tutto quello che raccattano dagli arsenali in sfacelo dell'ex URSS. Infine in Ruanda si sono massacrati a colpi di Machete. Se arrivasse qualche buontempone a proibire alle genti di colore il possesso di strumenti da taglio si massacrerebbero a colpi di legno o di pietra. Se due gruppi, popoli, etnie o che altro per qualche motivo decidono di risolvere i loro problemi con la guerra un sistema lo trovano il punto non è non fornirgli le armi ma semmai fornirgli gli strumenti economici ed intellettuali per non usarle. Ma questo costa molta più fatica che andare a fare i girotondi davanti ai cancelli dell'EXA." Gradirei una risposta chiarificativa a titolo di onestà intellettuale. Grazie M. Piccolo
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