Carissim*, il terribile resoconto di Salvatore Amura(non certo il primo e temo non l'ultimo) sulla tragedia palestinese, mi spinge a proporre al gruppo del BSF Pace e Solidarietà, una riflessione e conseguenti decisioni-azioni, da prendere ilprima possibile. Un popolo al quale strappano ed assassinano i propri figli difficilmente avrà nel cuore la pace, potrà perdonare, potrà dimenticare, compito di chi vuole la pace è lenire questa immane sofferenza, prospettare che la pietà non è morta, che si deve tentare la riconciliazione perchè altri figli non paghino il prezzo imposto dai criminali di guerra e dai potenti di turno.Questo è il nostro compito, noi che siamo al sicuro,con o senza figli, abbiamo la possibilità ed il previlegio di pensare alla pace ma anche il grave compito di impegnarci a proporla a chi la chiede e la vuole ed in risposta ha la guerra. Credo che il Gruppo Pace e Solidarietà, debba cominciare a tracciare una strategia di intervento sulla palestina, che comprenda due ambiti importanti: aiuti materiali, e interventi politici.Per iniziare si potrebbe invitare a brescia in una assemblea pubblica qualcuno\a che ha partecipato alle azioni di interposizione in Palestina( Morgantini?) e da lì partire con azioni che concorderemo. Exa è finita, rimane ancora molto da fare comunque sul dopo exa(osservatorio, riconversione...) ma possiamo creare momenti interattivi tra le varie questioni, siamo così sicuri\e che tra palestina ed exa non ci siano relazioni?. Quando ci troviamo? Un caro saluto a tutt* Walter
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Da: Salvatore Amura salvatore.amura@libero.it A: Sociali - Italy Social Forum Fori fori-sociali@yahoogroups.com Oggetto: [fori-sociali] Resoconto degli ultimi avvenimenti dalla
Palestina
Data: sabato 20 aprile 2002 19.21
Venerdì 19 aprile 2002
Ieri è morta una bambina di 4 anni, Dina Naser Shatiyeh, figlia di un fotografo dell'Agent Press. La bambina era nata a casa perché non era
stato
permesso all'ambulanza di trasportare la madre all'ospedale di Nablus. La bambina, che aveva problemi respiratori e doveva essere ricoverata in ospedale, è morta quando i soldati israeliani hanno trattenuto
l'ambulanza
che aveva avuto il permesso di trasportarla all'ospedale di Nablus. La stessa ambulanza è stata attaccata da colpi d'arma da fuoco mentre
tornava.
I soldati Israeliani ieri hanno ucciso a Beitounia, vicino Ramallah, un bambino di 9 anni, Mahmoud Fadl Abu Zahariya, colpendolo allo stomaco con colpi d'arma da fuoco mentre giocava nel suo giardino.
Oggi, un ragazzino di 14 anni, Ali Khasheer, è stato ucciso dai soldati Israeliani che gli hanno sparato alla testa appena è uscito di casa
sapendo
della sospensione del coprifuoco, la prima in 4 giorni. Da: www.palestinemonitor.org
Sharon dev'essere fermato. Le atrocità che lui e il suo esercito hanno commesso devono essere viste; nuove atrocità devono essere evitate." AGENZIA ONU LANCIA ALLARME: MANCA PANE NELLA STRISCIA DI GAZA, ISRAELE IMPEDISCE CONSEGNA FARINA
La striscia di Gaza è stata fino ad oggi risparmiata dalla devastante operazione dellesercito israeliano iniziata lo scorso 29 marzo. Ma le
dure
restrizioni imposte dalle forze armate del premier Ariel Sharon stanno provocando carenza di prodotti alimentari di base in tutta larea. La denuncia arriva dallAgenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), che
ha
protestato contro le autorità militari di Tel Aviv. Lorganismo delle Nazioni Unite ha già provveduto allerogazione di 250 tonnellate di
farina
destinate ai panifici della città di Gaza e della zona settentrionale
della
Striscia, il sottile fazzoletto di terra controllato dallAutorità nazionale palestinese (Anp) che si affaccia sul mar Mediterraneo. Ma
questo
primo carico, necessario per garantire la produzione quotidiana di pane e prodotti da forno, si sta rapidamente esaurendo.
Ogni giorno i palestinesi sono costretti a code lunghissime per
lacquisto
di pane, dopo che lesercito israeliano, facendo irruzione a Gaza, ha
deciso
la chiusura del centro commerciale Karni per motivi di sicurezza.
Negli
ultimi giorni lapprovvigionamento alimentare per gli abitanti della striscia di Gaza (oltre un milione di persone, la densità più alta dei Territori occupati palestinesi) è stata garantita soltanto da 4 tir
carichi
di farina, altrettanti di aglio e tre di cipolle, gli unici autorizzati a entrare nella zona. Il fabbisogno giornaliero di pane è attestato intorno alle 400 tonnellate. Ma le restrizioni imposte dalle autorità militari israeliane al momento consentono solo il funzionamento di tre forni, che garantiscono 65 tonnellate di pane, ben al di sotto delle necessità della popolazione civile. Laltro problema è costituito dal fatto che i posti
di
blocco dellesercito di Israele tagliano la striscia di Gaza in tre
parti,
rendendo impossibile la distribuzione del pane. Nemmeno le scorte
alimentare
dellAgenzia Onu per i palestinesi sono state autorizzate allingresso
nell
area. Lintransigenza militare israeliana si abbatte esclusivamente sulla popolazione civile: al porto di Ashdod ci sono 1.500 tonnellate di farina pronte per essere portate a Gaza e altre 4 mila già disponibile. Ma l esercito con la stella di David continua ad impedirlo. Da: www.misna.org
18 aprile 2002
Botte contro gli "Internazionali" diversi i feriti Mr Tamburino - Politiken
Un gruppo di "internazionali" in Palestina è stato duramente picchiato da
un
gruppo di miltari israeliani. Già nelle ultime settimane il livello di aggressività verso gli "ospiti indesiderati" era aumentato. La
testimonianza
di un manifestante danese è giunta al quotidiano "Politiken". Il gruppo composto da una trentina di persone si trovava a Nablus, nel tentativo di portare medicinali e viveri. Giunti dalle parti dell'ospedale della cittadina, hanno visto i militari israeliani arrestare e picchiare medici
e
infermieri palestinesi. A quel punto gli "internazionali" hanno cercato
di
frapporsi per impedire il fermo del personale medico. Il gesto è
risultato
inutile. I militari hanno iniziato a pestare anche loro, usando i fucili come manganelli, spezzando diverse dita ad una donna e portando allo svenimento un ragazzo, che poi è stato ricoverato all'ospedale. Dyhr il testimone, peraltro anche lui ferito in testa si è detto profondamente sconvolto per l'accaduto. La città di Nablus è sotto assedio da 4 giorni. Da: www.31feb.org
Continua la politica di rifiuto delle delegazioni pacifiste intenazionali all'aereoporto Ben Gurion di Tel Aviv. Oggi 9 Americani ed alcuni
francesi,
che si sarebbero dovuti recare nei Territori Palestinesi, sono stati respinti all'aereoporto, nel quale sono bloccati da questa mattina. La sicurezza aereoportuale li ha informati che saranno rimpatriati all'una
di
questa notte. Si tratta della più grande delegazione di americani
respinta
al Ben Gurion. Questo atto dimostra la determinazione del governo
Israeliano
nell'isolare il più possibile i Palestinesi, non essendo la prima volta
che
gli israeliani prendono questi provvedimenti: sarebbero 150 in tutto i
casi
di stranieri bloccati e rispediti indietro all'aereoporto di Tel Aviv. Da: www.palestinemonitor.org
E' notizia di poche ore fa, ci sono persone ancora vive sotto le macerie, nel campo profughi di Jenin, completamente raso al suolo come hanno dimostrato le immagini dei Tg di ieri, dove per la prima volta alcuni giornalisti si erano potuti rendere conto di quanto era successo nei
giorni
scorsi, oltrepassando i divieti assoluti delle autorità israeliane. Jenin
è
diventato un cimitero e cielo aperto, l'odore dei cadaveri invade tutto, solo oggi con il parziale ritiro dei mezzi pesanti, carri armati e
blindati,
si sono potuti portare i primi soccorsi, la prima assistanza alla popolazione, tutto intorno al campo è stato distrutto, sventrato, reso inagibile, il villaggio, con gran parte dei suoi abitanti, praticamente
non
esiste più. Abitanti e parenti hanno estratto da sotto le macerie, con
pale
e picconi o con le mani nude, visto che non c'è nessuno strumento per
poter
intervenire, e visto che la cooperazione internazionale e i governi non intervengono, le protezioni civili, le squadre di intervento dove sono ? Nenche rispetto a questa enorme tragedia umanitaria,si vede un
intervento,
una presa di coscienza, cinque sono i superstiti, estratti vivi, oggi a
tre
giorni dagli attacchi, che sono stati ricoverati in pessime condizioninell'ospedale di Jenin. Gli interventi di soccorso sono
iniziati
non appena soldati e carri armati israeliani hanno lasciato
l'accampamento,
non sono nemmeno gli unici sopravvissuti hanno affermato i soccorritori "Hanno sentito molte persone che piangevano e chiedevano aiuto - voci di bambini, che si lamentavano da la sotto - ma non siamo in grado di fare niente per loro poiché non abbiamo l'attrezzatura necessaria, siamo impotenti, scaviamo con le mani". Mentre è confermata la notizia di ieri dove alcuni gionalisti delle CNN, hanno visto 5/6 camion frigoriferi dell'esercito che portavano via dal luogo dell'attacco decine e decine di corpi senza vita, dove siano questi corpi e dove sono stati portati non è dato sapere, l'esercito non commenta e non fornisce nessuna cifra su
questa
operazione, mentre sul bilancio dei morti ancora non si riesce a fare una stima attendibile. Dalle nostre ricostruzioni si poteva ipotizzare circa
in
200/300 almeno, ma alcune fonti giornalistiche arabe affermano che si contavano almeno in alcune centinaia i corpi sparsi e non raccolti e in altrattanti quelli di cui non si hanno notizia. Ulteriore problema, di queste ultime ore, è il colera, ci sono decine e decine di corpi in decomposizione e le condizione igieniche per i pochi rimasti e
sopravissuti
sono veramente critiche, non c'è acqua e non ci sono viveri. Da: salvatore.amura@libero.it www.31feb.org
17 aprile 2002
Secondo quanto riporta il Palestine Monitor, questa mattina , un ragazzo
di
16 anni di Beit Laquiya (Striscia di Gaza) è stato seriamente ferito
dalle
schegge di una granata sparata da un carro armato Israeliano dall'insediamento colonico di Dubayet. Hassan Raf-Raf, di 33 anni, è
stato
ucciso, vicino l'entrata del campo profughi di Qur'a, dai soldati
Israeliani
che hanno aperto il fuoco sulla sua vettura. Un bambino di 4 anni è stato ferito, nel villaggio di Bala', dai vetri della finestra che si sono frantumati quando i soldati Israeliani hanno sparato sulla sua
abitazione. I
soldati hanno impedito all'ambulanza di soccorrerlo, così come hanno impedito di soccorrere un Palestinese ferito ad una gamba nella Chiesa
della
Natività. Sempre a Betlemme i soldati israeliani hanno aperto il fuoco su un'ambulanza dell'UPMRC che stava trasferendo un paziente da Beit Jala
alla
sua abitazione. Lo staff medico dentro l'ambulanza è stato costretto ad uscire, quindi è stato picchiato dai soldati. E' morta la piccola
Tabarak,
di tre anni. Tabarak aveva dei seri problemi neurologici che però
sarebbero
stati curati facilmente con il normale funzionamento delle strutture mediche. Per lei era stato anche lanciato un appello al governo
Israeliano
affinché consentisse, ai medici che la curavano, l'approvvigionamento dei medicinali necessari alla sua cura. Ma non è stata sufficiente neanche la drammatica condizione di questa bambina di tre anni ad impietosire
aguzzini
come Sharon, le cui politiche si fanno sempre più criminali, razziste, barbariche. La morte di Tabarak è uno degli esempi di come la politica
dei
lunghi coprifuoco imposti dagli Israeliani alla popolazione civile Palestinese possano mietere vittime, oltre che ad umiliare e a
costringere
alla fame i civili. Come lei ci sono numerosi casi di pazienti con
malattie
gravi, che necessitano strumentazioni e medicine che il coprifuoco
impedisce
di rimediare. Da: www.palestinemonitor.org
Questa mattina , alle 7:30 , un gruppo di delegati di Amnesty
International
e degli "Avvocati senza Frontiere" hanno provato ad entrare nell'ospedale
di
Jenin.I soldati hanno permesso l'entrata di uno solo di essi, mentre gli altri tre hanno dovuto aspettare fuori e il soldato all'ingresso dell'ospedale ha rifiutato la loro richiesta di avere il suo nome o
quello
dell'ufficiale che conduceva le operazioni. Durante l'attesa gli avvocati hanno avuto modo di essere testimoni del fatto che i soldati Israeliani hanno negato l'ingresso all'ospedale di numerose ambulanze della
Mezzaluna
Rossa e delle Nazioni Unite. Una donna incinta con le doglie è stata costretta a scendere dall'ambulanza e giungere all'ospedale a piedi.
Quando,
alle 11:15, gli avvocati sono potuti entrare hanno assistito ad
un'autopsia
di un uomo di 45 anni ucciso da colpi d'arma da fuoco al petto. Ieri
altri 8
attivisti di organizzazioni dei diritti umani erano entrati al campo profughi di Jenin ed al loro ingresso hanno trovato un edificio ridotto
in
macerie sotto il quale vi erano, secondo i residenti, all'incirca 23
corpi,
parti dei quali visibili dalle macerie. Uno dei corpi senza vita che
hanno
incontrato per le strade del campo profughi era di un uomo che , dopo
esser
stato ucciso con colpi d'arma da fuoco è stato investito e "spappolato"
da
un carro armato Israeliano. In una delle case visitate dai volontari, giacevano per terra due corpi carbonizzati. I vicini affermano che sono i corpi di due Palestinesi uccisi arbitrariamente dai militari Israeliani. Da: www.lawsociety.org
Martedì 16 aprile 2002
Oggi un team di 6 medici del Medical Relief accompagnati da 24 internazionali si è recato al campo profughi di Balata (Nablus) per distribuiree cibo e viveri. Dopo aver fatto la distribuzione a Balata il team si è spostato verso il campo profughi di Al-Askar. Lungo la strada
il
gruppo di volontari è stato fermato dall'esercito Israeliano.I militari hanno dichiarato che avrebbero lasciato passare solo gli internazionali , mentre i Palestinesi (i medici del medical relief) sarebbero stati trattenuti. Gli internazionali si sono rifiutati di separarsi dai medici
del
medical relief e i soldati hanno iniziato a sparare in aria e a lanciare bombe assordanti. Poi hanno aggredito, fisicamente e psicologicamente, l'intero gruppo per 3 ore.Sia gli uomini che le donne sono stati
duramente
picchiati e presi a calci. Un francese è stato ferito alla gamba ed alla testa e tutti i membri del gruppo hanno riportato bruciature ed
abrasioni.
Da: www.palestinemonitor.org
E' sato impedito l'accesso all'ospedale di Jenin ad osservatori di associazioni per i diritti umani da parte dei militari Israeliani che
hanno
dichiarato pretestuosamente l'ospedale "zona militare" per motivi di sicurezza. In una località vicina al campo profughi i soldati Israelianoi stanno trattenendo i documenti di altri due osservatori. Testimoni dal
campo
profughi di Jenin riferiscono che continuano ad avvenire esecuzioni arbitrarie: 5 membri di una famiglia sarebbero stati fatti uscire e,
secondo
testimoni oculari, sarebbero stati giustiziati a colpi di arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata. Erano tutti disarmati e due di loro erano uomini anziani. Da: www.lawsociety.org
15 aprile 2002
Continua la morte di civili Palestinesi.Ieri una donna di 26 anni, Rana Sa'id Karajeh, è stata uccisa, a Betlemme, durante le operazioni di rastrellamento, durante le quali i soldati Israeliani fanno saltare le
porte
delle abitazioni. Una di queste esplosioni avrebbe causato la morte della donna che, stando alle affermazioni del Dr. Peter Qumri del Al-Hussein Governmental hospital, sarebbe giunta in ospedale con la parte superiore della testa distrutta dall'esplosione e senza occhi.
A Jenin sono giunte le prime ambulanze della Croce Rossa e della
Mezzaluna
Rossa, ma si sono ritirate appena è risultata evidente la portata della situazione. La gran quantità di corpi ancora sotto le macerie richiede un equipaggiamento molto più consistente, mentre il lavoro di recupero dei corpi è, comunque, ostacolato dai carri armati Israeliani che non
lasciano
passare le ambulanze. Sono stati però stratti dalle mecerie i corpi di
tre
persone, fortunatamente, ancora vive, di cui una aveva avvertito il
medical
relief tramite il cellulare. Da: www.palestinemonitor.org
E' stato arrestato, a Ramallah , Marwan Bargouthi, leader dei Tanzim di Fatah, considerato il numero due del movimento guidato da Arafat.
Bargouthi
era, in precedenza, scampato a diversi tentativi di cattura e ad un attentato da parte dell'esercito Israeliano. Questo atto è abbastanza
grave
e rende ancora più chiara, se possibile, la volontà, da parte del governo Israeliano, di "liquidare" l'attuale dirigenza Palestinese, Arafat in primis, al fine di arrivare ai futuri negoziati con degli interlocutori scelti direttamente da Sharon e con un'ANP ormai distrutta, senza infrastrutture economiche,politiche e, cosa ancor più grave, mediche ed educative , senza leader, con una popolazione stremata e umiliata.
Intanto
continua l'offensiva militare contro i civili con due palestinesi morti nella striscia di Gaza, altri due a Betlemme uccisi dai cecchini, un
altro
morto in un'operazione dell'esercito Israeliano nel campo profughi di Qualandya. Il tutto non fa che confermare un quadro nel quale i
Palestinesi
saranno costretti a scegliere tra uno stato Bantustan (vedi articolo di
Jeff
Halper), il massacro o l'esodo (causato dal governo di uno stato che si pretenderebbe rappresentante proprio del Popolo dell'Esodo per
antonomasia :
paradossi della storia!).
Due gruppi di pacifistidell'International Solidarity Movement sono nel
campo
profughi di Jenin e nella città di Nablus dopo aver tentato di entrarvi
per
giorni Da: www.rapproachment.org
Questa mattina un convoglio umanitario della Caritas è riuscito ad
entrare a
Betlemme portando cibo ed acqua da distribuire alla popolazione civile ,
ma
,ai volontari , è stato negato l'accesso alla Chiesa della Natività.La distribuzione dei generi di prima necessità è stata consentita da una temporanea sospensione del coprifuoco tra le 11:00 e le 13:00. "La situazione è davvero grave. Dappertutto c'è distruzione. Per ora il
nostro
aiuto consiste nel portare alla gente cibo e acqua, proprio il necessario per sopravvivere, e nel fornire agli ospedali medicine materiale
sanitario.
Cerchiamo di ridare speranza alla gente.
Siamo vicini a quelli che soffrono, senza discriminazioni." ha dichiarato Fides Claudette Habesch, Segretario Generale della Caritas Jerusalem, che
ha
organizzato la delegazione. Da: www.vita.it
Un primo contingente del Comitato internazionale della Croce Rossa è
stato
autorizzato a entrare nel campo profughi palestinese di Jenin, in Cisgiordania, per verificare il numero di morti e per aiutare i feriti. dalla redazione di www.repubblica.it
lunedì 15/04/2002
Rimozione di corpi da Jenin Oggi la Corte Suprema Israeliana ha accolto l'istanza presentata , tra
gli
altri , dall'associazione umanitaria Law ,di non far rimuovere i corpi
dai
militari israeliani a Jenin , se non in presenza della Croce Rossa Internazionale e di altre ONG che possano monitorare le conseguenze del massacro compiuto da Tshal nella città cisgiordana.
Nonostante ciò, secondo testimoni oculari, diversi sorpi sono stati
portati
via dai bulldozer israeliani che si dirigevano in direzione della "Green Line" (il confine dei Territori Occupati). Continuano ad arrivare anche testimonianze drammatiche riferiscono della demolizione di case con
persone
ancora all'interno. Una famiglia , nel tentativo di uscire, durante la demolizione, sarebbe stata attaccata da un Apache e un ragazzo di 14 anni sarebbe rimasto
ucciso.
fonte: www.lawsociety.org
APPELLO URGENTE AL MONDO "È stato confermato che le truppe israeliane hanno commesso un massacro a Jenin. L'esercito israeliano ha ammesso che varie centinaia di persone
sono
state uccise, ma i palestinesi temono che i numeri siano molto più alti.
Israele sta ora tentando di coprire il suo crimine rimuovendo i corpi dei morti dal campo e seppellendoli a nord della Jordan Valley, in una
locazione
segreta. Per dieci giorni non un solo giornalista, infermiere, dottore, squadra della Croce Rossa o osservatore ha potuto raggiungere il luogo
del
massacro. A nessun rappresentatnte dell'UNWRA è stato permesso di
visitare
l'area. Accesso negato a tutti in modo che nessuno possa vedere o
raccontare
l'accaduto.
La maggior parte dei 15000 residenti del campo sono stati uccisi, feriti
o
privati delle loro case e dei loro rifugi. Il campo è stato distrutto. Israele ha rifiutato di ascoltare la comunità internazionale quando ha chiesto che le truppe si ritirassero dal campo; ora sta tentando di
oscurare
le notizie, in modo che il mondo non possa venire a conoscenza del suo operato. Noi, membri della società civile palestinese, siamo preoccupati
the
gli stessi eventi possano ripetersi in un'area differente. Finché
l'esercito
rimarrà nella West Bank questa sarà una vera minaccia.
Siamo preoccupati anche che prossimamente, non soddisfatto da un black
out
dei media, Sharon attacchi le organizzazioni e le istituzioni della
società
civile palestinese che osano e riescono a parlare. Ora più che mai
abbiamo
un disperato bisogno di una forza di protezione internazionale che venga schierata nella West Bank. Chiediamo al mondo di non rimanere in
silenzio.
da www.palestinemonitor.org
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Diverso materiale e' stato anche salvato in formato MP3 ed e' scaricabile da: ftp://autistici.org/pub/indy/audio_palestina
Le home pages di ECN, di Autistici e di Inventati e di alcuni altri siti,sono state modificate con links a diverse delle realta' sopra
citate.
Se hai un sito, un home page potresti inserire anche tu i links o modificarla prendendo spunto da www.ecn.org o da www.inventati.org o
www.autistici.org.
- IMMAGINI
di Brioga nostro inviato in Palestina
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Gallerie precedenti
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