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Ciao Loredana, mi spiace non riuscire ad essere presente ma confido in un continuo lavoro di scambio e confronto. Condividendo personalmente l'iniziativa attendo un vostro iniziale risultato. Divulgo la notizia senza alcuna promessa. Attendo tue notizie dopo il 27 cm. Buon lavoro, a presto. Antonella ----- Original Message ----- From: Loredana Nasca lory8it@yahoo.it To: antonellabonzi@libero.it Sent: Saturday, November 24, 2001 12:02 PM Subject: (romasocialforum)assemblea cittadina e appello per lo sciopero generale
passaparola.... ;)
Appello per una mobilitazione e sciopero generale contro la guerra militare, economica e sociale.
L'Italia è ancora in guerra grazie alla decisione presa a larga maggioranza dal Parlamento, in contrasto con l'opinione epressa dai cittadini italiani e con quanto l'articolo 11 della nostra Costituzione dichiara.
Anche se Kabul è "caduta" gli Stati Uniti e i loro alleati continuano ad imporre equilibri di terrore appesi allo scudo stellare; ricollocano portaerei, sommergibili, truppe e carriarmati per proteggere le linee dei gasdotti e le aree petrolifere, per difendere le multinazionali che determinano nel loro esclusivo interesse le decisioni degli organismi economici internazionali dei Governi (l'Organizzazione Mondiale del Commercio) e dei Privati (il World Economic Forum).
Questa non è una guerra con una "fine" possibile, ci hanno detto che questa è la guerra permanente contro il nemico invisibile, ovunque diffuso e nascosto.
E' guerra che si legittima e autogiustifica alimentando lo stato di emergenza permanente, che colpisce i diritti democratici e che si traduce in migliaia di miliardi di dollari, di euro, di sterline, destinati alla produzione di nuovi sofisticati strumenti di morte.
In Italia, l'attacco al lavoro, alla scuola e alla sanità pubblica, ai diritti fondamentali della persona, passa attraverso la finanziaria di guerra e il libro bianco di Maroni che mira a precarizzare interamente il lavoro e a distruggere qualsiasi forma di organizzazione e contrattazione sindacali.
La risposta del mondo del lavoro e del non lavoro è stata finora articolata in lotte con scioperi di settore per rivendicare piattaforme specifiche in una fase di attacchi ripetuti e multipli che si prefiggono di azzerare diritti conquistati attraverso decenni di lotta. Il governo Berlusconi vuole cancellare la difesa principale dei lavoratori, l'art. 18 sulla giusta causa nei licenziamenti e introduce una "nuova libertà" quella del licenziamento selvaggio.
Allo scenario della competizione globale e della guerra permanente, le organizzazioni sindacali e le mille voci del movimento che si è espresso a Genova, alla Perugia-Assisi, a Roma, possono rispondere promuovendo un grande appuntamento comune.
Il 10 novembre a Roma abbiamo già vinto una grande sfida. Più di 130.000 donne e uomini, italiane, migranti, rom, hanno detto sotto la pioggia "not in my name", ripudiamo la guerra militare, economica e sociale come forma di dominio sul mondo.
Il 16 novembre 250 000 metalmeccanici hanno detto no al contratto voluto dai padroni e rilanciato la lotta per i diritti del lavoro e la difesa del contratto nazionale.
Il Roma Social Forum fa appello a tutte le organizzazioni sindacali, confederali e di base per costruire insieme, con uno grande sforzo unitario, un percorso verso una giornata di lotta nazionale con sciopero generale, manifestazioni e azioni di disobbedienza: per far sentire il nostro no alla guerra, alla finanziaria di Berlusconi, alla legge razzista Bossi-Fini e per la difesa dell'art.18 dello statuto dei lavoratori.
vi invitiamo a parlarne all'assemblea cittadina martedì 27 novembre ore 17.00, Casa dello Studente in via De Lollis.
Un altro mondo è possibile. ROMA SOCIAL FORUM
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