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fonte: ketty agnesani - mailto:ketty@emergency.it gruppo: Sede argomento: Iraq
News dallIraq - 20 marzo 2003
La scorsa settimana vi avevamo detto che stavamo rinforzando il team di Emergency in Iraq, in vista del precipitare della situazione, con linvio di personale internazionale. Oggi Gino Strada ha raggiunto Ake e Mario, rispettivamente Coordinatore Medico ed infermiere, nel nostro ospedale di Erbil. Con una telefonata, Gino ci aggiorna sulla situazione che ha trovato: la citta e stata quasi completamente evacuata, le persone sono scappate nelle campagne e sulle montagne, ritenute meno pericolose. Abbiamo quindi rinforzato tutti i 20 Posti di primo soccorso che gestiamo nella regione: un team medico è presente 24 ore su 24, unambulanza e sempre pronta per il trasporto dei feriti piu gravi nei Centri chirurgici di Erbil e Sulaimaniya, sono state aumentate le scorte di medicinali e materiale sanitario. Ma prima di raccontarci queste cose "tecniche", Gino ci ha detto una cosa che ci ha fatto immensamente piacere, e sappiamo che farà altrettanto piacere a chi ci segue da molto tempo o ha letto in "Pappagalli Verdi" la storia di Ashad e di suo padre Omar: Ashad ora lavora nel nostro ospedale di Erbil, addetto alla cucina. Poi Gino aggiunge: "Ho anche saputo che Soran sta benone e verrà a trovarmi, Felah lavora (pare) a Baghdad, Esfandyar sta bene ma non fa niente, e Jutiar (quello che voi chiamate Giugiat) amputato bilaterale, continua a studiare e l'anno prossimo, l'impegno me lo prendo io personalmente, potrà andare all'università" Per capire perché queste notizie apparentemente insignificanti ci emozionano così tanto dovete leggere le storie di questi ragazzi, che abbiamo incontrato per la prima volta tanti anni fa, dopo che avevano incontrato una mina antiuomo. Le trovate sul sito a questo indirizzo http://www.emergency.it/storie/storie.shtml. Speriamo che non vi sembri superficiale parlare di queste cose in un momento in cui lIraq è sotto i bombardamenti americani. Quello che ora, per quei ragazzi, è il presente, avrebbe potuto non esserlo se non avessero avuto a disposizione, tanti anni fa, un ospedale dove essere curati. Sono la testimonianza che è importante esserci, e questo sara sempre il nostro dovere e il nostro impegno.
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