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vorrei sapere qualcosa di "stellasghemba": non lavoro nella scuola, ma ci ho a che fare per altri ruoli. Sono interessata ad approfondire. Grazie a chi vorrà rispondermi. Luisa
Alla luce delle novità che stanno per caratterizzare la scuola nei pro
ssimi anni, secondo il progetto Moratti di cui tanto si discute, ritengo sia necessario analizzare la questione da un diverso punto di vista. A mio avviso la ricetta “Moratti” non è poi così campata in aria come semb ra: si tratta infatti di un’ evidente mossa populista, qualunquista, mir ata a ingraziarsi tutti quelli che hanno spalato fango sulla scuola, a t orto o a ragione, tutti quelli che pensano che la scuola italiana faccia schifo, sia un ricettacolo di falliti perditempo o di fossili che si os tinano a propinare saperi inutili e arcaici agli studenti. Purtroppo il comportamento della classe docente spesso non ha fatto altro che corrisp ondere a queste definizioni. E allora cosa ti inventano i nostri simpati ci governanti? Concedono all’ utenza la possibilità di scegliere! Appare ntemente è la forma di democrazia più grande che si possa immaginare, ma qui vanno poste alcune questioni: prima di tutto adegu!
are l’ offerta ad ogni tipo di domanda sarebbe come se il ministero de
i trasporti decidesse di costruirci ogni strada che ci serve per andare dove ci pare. Inoltre, secondo questa filosofia dell’ adeguamento ai sin goli egoismi (stile “A’ Fra’, che te serve?”) la scuola verrebbe scelta da un’ utenza che siamo noi, sono le persone, è il popolo italiano, che guarda i programmi della De Filippi, mangia i Quattro salti in padella, usa la macchina anche per andare al bagno e si incolla al telefonino anc he per sapere che tempo fa. Allora per andare incontro a quest’ utenza l a scuola deve adeguarsi al livello, diventerebbe un’ azienda che crea un prodotto che deve piacere, non si considererebbe più il ruolo che essa deve rivestire nella società. Non bisogna sottovalutare il fatto – e ci tengo a farlo presente - che con queste potenzialità tutti preferirebbero - è innegabile - la scuola ricca, dove non ci sono extracomunitari e siamo tutti belli, bravi, vestiti bene e profumati. Infa!
tti razionalmente siamo tutti d’ accordo nel ritenere lo straniero una
risorsa da valorizzare, è la diversità che mette in crisi le nostre cer tezze e ci fa crescere, ma loro lassù al potere lo sanno, lo sanno che i stintivamente siamo portati a chiuderci, a difenderci. E allora creiamo le differenze tra chi si potrà permettere l’ istruzione e chi no, finend o per raggiungere il - chissà per quale motivo – tanto agognato modello anglosassone che tutti i giorni deve fare i cont i con il bullismo e le armi in mano ai bambini. Così la scuola perderà p roprio il suo scopo principale, essere cioè lo strumento dei più deboli.
La scuola invece dovrebbe tenersi il suo compito ingrato, ma decisivo
in questo momento della storia: indicare la via d’ uscita dal tunnel per questa società, ripartire dall’ infanzia per formare belle persone, ape rte, comprensive, consapevoli, serene.
Queste cose, purtroppo, non le sento dire nemmeno da quella sinistra c
he critica tanto l’ attuale governo ma che non ha saputo frenare la disc esa, perché non è riuscita ad opporre alla filosofia dell’ egoismo e del la chiusura una mentalità opposta, di apertura, la consapevolezza che il miglior modo per sentirsi sicuri è buttare giù le armi, riaprire le bra ccia, cercare di capire i problemi dell’ altro, di chi è diverso (vedi v oto favorevole alla guerra). La sinistra, nell’ ultima campagna elettora le, ha cercato semplicemente di rassicurare la popolazione con un progra mma un po’ più moderato rispetto agli avversari, ma sulla stessa linea d i pensiero.
Altra tragica prospettiva attende le famose “educazioni” (motoria, imm
agine, musica), che secondo la riforma non faranno più parte del currico lo obbligatorio ma disponibili in surplus a pagamento. Purtroppo ancora una volta dobbiamo ringraziare tutti i nostri colleghi e colleghe che ha nno relegato queste “discipline” nell’ angolino (ci sono insegnanti che pur avendo il compito di fare queste attività non svolgono mai lezioni d i musica o immagine o motoria per tutto l’ anno), mentre al contrario si registra una fioritura di centri in cui persone di varia età vanno a fa re drammatizzazione, danze, discipline orientali, manipolazione per star e meglio, il che ci riconferma quanto queste opportunità siano fondament ali per la nostra crescita, che non abbiamo bisogno solo di ragionieri e commercialisti, i quali anch’ essi possono fare meglio il loro lavoro s e nel loro percorso formativo c’ è la possibilità di esprimersi liberame nte con la voce e con il corpo. Purtroppo una manager c!
ome l’ attuale Ministro dell’ istruzione non può rendersi conto, non e
ssendo esperta di problemi di pedagogia, della valenza che hanno certi i nsegnamenti e la scuola dovrebbe anche in questo caso remare contro, con tro una società che ci costringe ad usare solo la testa (e comunque a co mando). Ma forse l’ obiettivo è proprio quello di renderci ansiosi e tri sti, così abbiamo sempre più bisogno di farmaci, panacee, acquisti…
NO A QUESTA RIFORMA! W LA SCUOLA! Comitato Stellasghemba Comunicato n.1
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