car* tutt*, ecco il documento del gruppo di azione nonviolenta di milano relativo a exa (e alle modalità di protesta che intende mettere in atto in occasione dell'edizione 2003)
ciao elena
----- Original Message ----- From: forlaski@libero.it To: "glt-nonviolenza" glt-nonviolenza@liste.retelilliput.org Sent: Tuesday, March 04, 2003 6:36 PM Subject: [glt NV] EXA: DOCUMENTO GAN MILANO
Vi invio, di seguito, un documento del GAN di Milano sulla prossima edizione di Exa a Brescia (fiera delle armi). I GAN e i gruppi che volessero partecipare ad azioni dirette nonviolente in occasione di EXA si facciano sentire.
ciao marco forlani (GAN Milano, Casapace Milano)
DISARMIAMO EXA contro la cultura e la politica delle armi
Exa (quest´anno dal 12 al 15 aprile) si svolge a Brescia ed è la più rinomata mostra italiana di armi leggere, tra le 3 più importanti a livello mondiale. Si presenta come mostra di armi ad uso sportivo e da caccia, ma è l´occasione per esporre anche equipaggiamenti antisommossa ed è la vetrina utilizzata dall´industria bellica italiana per pubblicizzare i propri prodotti che finiscono poi in tutto il mondo, compresi i paesi in conflitto armato.
A nostro avviso Exa rappresenta un pericolo innanzitutto da un punto di vista culturale poiché a detta degli stessi organizzatori si espone e si vende "una merce come tutte le altre" e si promuove una cultura del "fai da te" in tema di difesa personale, quasi che possedere una pistola equivalga ad avere un cellulare.
La proposta commerciale dei fabbricanti di armi si incontra così col senso di insicurezza diffuso nelle nostre società. Negli ultimi anni mass media e classe politica ci hanno sottoposto ad un bombardamento costante (al punto di farne un argomento che "fa la differenza" in termini elettorali) fatto di minacce provenienti dall´esterno, di extracomunitari che ci invadono, di altre culture o religioni che ci vogliono sopraffare, sviluppando dapprima una domanda di maggiore presenza (ed incisività) di forze dell´ordine, affiancata poi da un maggior desiderio di affrontare in prima persona la difesa personale.
Questa cultura della "sicurezza armata" ci viene riproposta come strategia di gestione della sicurezza internazionale così come stiamo vedendo in queste settimane con la vicenda dell´Iraq. Chi, infatti, sostiene l´intervento preventivo contro l´Iraq lo fa adducendo motivazioni esclusivamente legate alla sicurezza, alla lotta al terrorismo ed al pericolo rappresentato dal "nemico", negando ogni altra motivazione (es.petrolio).
Si diffonde sempre più l´idea che l´unico modo per creare sicurezza e gestire i conflitti sia livello micro, nella quotidianità, che a livello macro, nei rapporti tra stati, sia quello di utilizzare la forza delle le armi, per di più in modo arbitrario.
Nello specifico di Exa non dimentichiamo che le cosiddette armi leggere sono comunque uno strumento di guerra tanto da spingere Kofi Annan, nel Luglio 2001 in tempi non sospetti, a definirle "armi di distruzione di massa" in quanto massicciamente usate in tutte le cosiddette guerre "dimenticate" del pianeta. L´ Italia è all´undicesimo posto tra i paesi esportatori di armi, ma sale al quinto nella classifica di esportazione di armi leggere. Il delicatissimo settore dell´export bellico è stato regolamentato finora dalla legge 185/90 le cui norme vietano di vendere armi a paesi in guerra e a regimi condannati per accertate violazioni dei Diritti Umani. La legge ha avuto fino ad ora una funzione di monitoraggio e controllo del settore, ma il governo, lo stesso che ama professarsi in prima linea nella "lotta al terrorismo", sta promuovendo una riforma per snaturarne lo spirito a tutto vantaggio dei produttori e trafficanti di armi che avrebbero più libertà di commercio.
Nel luglio scorso è stato promosso l´appello "Modifichiamo il regolamento di EXA"dal Nodo bresciano della Rete di Lilliput, appello rivolto alla società civile bresciana e ai suoi rappresentanti istituzionali, finalizzato alla modificazione del regolamento di EXA "in direzione di una stretta coerenza con quanto dichiarato nel marchio promozionale: "Mostra di armi sportive e da caccia". La richiesta parte dalla constatazione che una mostra che si dice di armi sportive ed accessori espone in realtà anche armi da difesa personale (pistole, revolver, fucili, etc.), articoli antisommossa in dotazione alle forze dell´ordine di tutto il mondo (manganelli, lacrimogeni, bersagli con forma di sagome umane, abbigliamento per corpi speciali etc.) e fucili Sniper (quelli usati dai cecchini che mirano obiettivi umani). Un´ EXA cosiffatta finisce quindi per promuovere non l´attività sportiva ma, come abbiamo visto, l´idea di un mondo armato, di una società in cui il ricorso alle armi è diventato una faccenda banale, cosa di tutti i giorni, alla portata di tutti. Una mostra che nelle giornate aperte al pubblico viene infatti visitata da migliaia di semplici cittadini, tra cui famiglie con bambini o ragazzi.
Negativa è stata la risposta di Pro Brixia e della Camera di Commercio che organizza la fiera. Non vi è stata alcuna modificazione del regolamento di EXA perché, è stato risposto che EXA è legale e le armi sono da considerarsi alla stregua di qualsiasi altro prodotto, oltre al fatto che di questi temi è bene che ne parlino gli esperti (è stata però proposta la realizzazione di un reparto all´interno della mostra in cui esporre i simulacri delle armi da guerra che pure a EXA trovano posto!!!).
L´anno scorso il G.A.N. di Milano ha partecipato alle manifestazioni contro Exa con un´azione simbolica (maschere bianche) davanti ai cancelli della Fiera. Anche quest´anno abbiamo l´intenzione di contestare Exa e tutto ciò che rappresenta questa fiera in termini culturali e politici. La nostra protesta sarà di carattere rigorosamente nonviolento con l´esclusione di ogni comportamento distruttivo nei confronti della città e il rifiuto di attacchi contro le persone, ma siamo determinati ad affermare la nostra contrarietà e il nostro dissenso nei confronti di questo evento.
Gruppo di Azione Nonviolenta di Milano C/o Casa per la Pace di Milano, Via Marco D´Agrate 11, Milano casapace@tiscalinet.it