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Gerusalemme, lunedi' 1 aprile 2002, ore 20.17 locali
QUARTO GIORNO: CHECK POINT L'azione di Action for Peace, nella giornata di oggi, e' stata caratterizzata dal tentativo di raggiungere i due punti caldi della crisi palestinese: Ramallah e Betlemme. Nella mattinata la parte della carovana ancora presente a Gerusalemme (molti pacifisti della delegazione fanno gia' interposizione nei campi profughi e negli ospedali delle due citta'), nel tentativo di raggiungere Ramallah, e' stata fermata al check point di Gerusalemme nord dove, insieme ad un gruppo di pacifisti palestinesi, ha organizzato un presidio per circa due ore. Il tutto si e' svolto tranquillamente, nella quasi indifferenza dei militari e della polizia ma con il consenso totale della popolazione palestinese, costretta quotidianamente a subire un esasperante controllo sia in ingresso che in uscita dalla citta'. Secondo tentativo fallito di raggiungere in massa Ramallah, dopo quello di sabato, a testimonianza del fatto che la presenza degli osservatori internazionali, e dei giornalisti al nostro seguito, e' quanto mai ingombrante per le autorita' israeliane, "smascherate" nella loro quotidiana azione di oppressione e repressione. A nulla e' servita la presenza di Graziella Mascia, parlamentare di Rifondazione Comunista, unitasi nella mattinata alla carovana in sostituzione di Giovanni Russo Spena rientrato in Italia ieri. Tornati all'hotel Ambassador, al termine dell'assemblea abbiamo definito i nuovi obiettivi: 1- Una delegazione di Giovani Comunisti e' partita alla volta di Ramallah I nostri compagni si sono uniti agli osservatori internazionali gia' presenti nella citta' dove stanno svolgendo un'importante azione soprattutto presso l'ospedale: oltre a donare il sangue, sempre insufficiente rispetto alle necessita' a causa del blocco israeliano, ricoprono un fondamentale ruolo di protezione del personale e delle strutture. Nella citta', come raccontato dal deputato italiano Bulgarelli che, insieme a Bove', aveva incontrato Arafat, la situazione non e' affatto facile: mancano acqua, elettricita', cibo, medicinali, sangue; si e' praticamente impossibilitati a comunicare con l'esterno; la popolazione e' barricata in casa e camminare in strada e' un rischio costante a causa dei colpi dei cecchini. 2- Nel pomeriggio la carovana e' partita alla volta di Betlemme, nodo cruciale dell'azione di repressione israeliana vista la dichiarata volonta' di rastrellare il campo profughi. Raggiunto il check point ci siamo trovati di fronte ad uno spettacolo irreale: la strada era sbarrata da una colonna di carri armati che aumentavano di numero di minuto in minuto per il via vai di camion carichi di blindati. Il rastrellamento stava per iniziare. Nonostante questo abbiamo tentato di entrare a piedi nella citta', a braccia alzate e con i passaporti in mano, ma siamo stati violentemente respinti dalla polizia e dall'esercito, supportati dalle guardie speciali di Sharon. Intanto i coloni israeliani che giungevano con i pullman tentavano di provocarci insultandoci. INTERROMPIAMO QUI IL COMUNICATO PERCHE' E' IN QUESTO ISTANTE GIUNTA LA NOTIZIA DI UNA BOMBA SCOPPIATA NELLA CITTA' E SIAMO COSTRETTI AD EVAQUARE L'INTERNET POINT. ORE 21.03 LOCALI Morgano Maurizio e Roberta Maltempi-gio.co.bg- Kekko-chiodelli francesco MOv.stud.bg e Gialuca Zoni Gio.CO va
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