AdamelloSud@ Mensile di opinione e ambiente naturale alpino
31 agosto 2003 n.3
responsabile: cainer@inwind.it
Redazionale Ipotesi di sviluppo ecocompatibile ed ecosostenibile Valle di Saviore per il 2000 Prof. Andrea Cainer
Premessa Il progetto si occupa di rendere autonoma, sostenibile e vivibile l'alta Val Saviore per quella porzione di territorio compresa tra i Comuni di Cevo e Saviore dell’Adamello.
E' evidente che, quanto sotto esposto, potrà essere applicato, con le necessarie e specifiche modifiche, anche agli abitati di Fresine, Case Pozzuolo, Andrista e località appartenenti ai Comuni sopra indicati
Obiettivi del lavoro:
a- rendere i paesi dei centri di vita , cultura e reale recupero di tradizioni; attualmente sono paesi-dormitorio dove spessissimi la cultura e la tradizione millenaria lascia il posto ad una maleducazione nata negli ultimi quarant’anni;
b- permettere ai residenti di risiedere e svolgere attività lavorativa nel comune stesso o comunque sul territorio comunale;
c- garantire al territorio una manutenzione ed una cura che automaticamente si traducono in salvaguardia, gestione,autoregolamentazione e tutela a 360°;
d- attivare opportunità economiche sostenibili, non impattanti, rispettose dell'ambiente e della storia locale, tali da garantire ai giovani un futuro sostenibile ed economicamente soddisfacente.
Progetto di sviluppo E' un progetto integrato dove si presuppone che le diverse risorse e opportunità offerte, siano da intendersi come un unicum; comunque risorse intercambiabili e intimamente connesse una con l'altra.
L'ipotesi si basa sul concetto che se il territorio riesce a darsi una connotazione turistico-ambientale, probabilmente verrà salvaguardata e spendibile per il futuro una permanenza antropica residenziale anche oltre i 1200 metri di quota.
Si evidenziano cinque tipi di risorse: risorse culturali, ambientali, archeologiche, agrozootecniche e turistiche.
A- RISORSE CULTURALI
La tradizione contadina, la selvicoltura, quella della lavorazione del legno e del granito, quella dell’allevamento del bestiame e della trasformazione dei prodotti sono soltanto alcune.
A tal scopo appare opportuno organizzare e mettere in cantiere un museo etnografico a Saviore atto a valorizzare e sostenere le attività tradizionali e, soprattutto, pensato per ridar fiato alla popolazione anziana
B- RISORSE AMBIENTALI
Si deve arrivare a fornire al turista e al fruitore occasionale/stagionale, una certificazione del livello ambientale (tipo ISO 14000) e questo è possibile se si interverrà:
nel bosco: le ampie ed estese aree a conifera soffrono di incuria e affezioni fitopatologiche ed il progetto forestale demaniale dimostra tutti gli anni che possiede e soprattutto un’incuria continua Quante tonnellate di legname possono essere esboscate e vendute direttamente sulle strade e piste forestali ai residenti e non che ne faranno richiesta? (da considerare che gli schianti abbattono anche il prezzo finale del legno).
nel settore faunistico: il legame cacciatore e territorio, la creazione di case di caccia, la creazione di un osservatorio ecofaunistico in collaborazione con Università, Scuola Forestale, CAI, Ass. Cacciatori, Comunità montana, ecc.ed una regolamentazione dei cani da seguita potrebbero diventare elementi anche economici, non soltanto “venatori”.
Nel settore agricoltura: si potrebbero prevedere l’obbligo allo sfalcio nelle aree censite a prato-pascolo per impedirne il rimboschimento o, in termini più ecologici, istituire l’obbligo di pascolo caprino ed ovino controllato per lo stesso scopo(per le aree più impervie). Le piante officinali ed un centro di valle per l’estrazione dei principi attivi? L’adeguamento ai nuovi criteri di coltura dei piccoli frutti?
Per l’ambito paesaggistico: sarà opportuno pensare ad una regolamentazione rispettosa della tradizione e delle necessità quotidiane dei residenti: recupero funzionale delle strade anche forestali e di accesso ai fondi sia privati che pubblici, ristrutturazione dei fabbricati in sintonia con la tipologia locale di costruzione (pietra locale, coperture del tetto tradizionali, ecc), obbligo di costruzione, al piano terra di posto auto o rimessaggio veicoli; costruzione di ampi parcheggi comunali, prima degli abitati,servizio navetta(bustaxi a richiesta) per i paesi. Ma soprattutto un intervento selvicolturale per le aree a reale rischio idrogeologico, andando a prediligere le latifoglie locali (salicacee e alnus) piuttosto che le resinose (pensando magari anche al “bosco misto”) e comunque l’ingegneria naturalistica.
C- RISORSE ARCHEOLOGICHE
E’ emergente l’ipotesi di creare un’area archeologica; gli ultimi ritrovamenti di epoca camuna e protocamuna farebbero pensare che i comuni di Cevo e Saviore si collocano al centro di una vasta area archeologica, ancora da scoprire e studiare nei dettagli.
Un parco archeologico a cielo aperto in Val Saviore esiste già: va organizzato, strutturato, e soprattutto reso fruibile turisticamente; itinerari ippo-archeo-turistici appaio in sintonia anche con una volontà di valorizzazione dei siti presenti e con una ulteriore opportunità di utilizzo di personale locale.
Analogamente creazione di in laboratorio linguistico rivolto alla riscoperta, divulgazione e studio del Gaì, la lingua dei pastori, ormai quasi definitivamente perduta.
D- RISORSE AGROZOOTECNICHE
Fanno da cornice alle zone antropizzate vasti territori a pascolo, ormai ridotti di superficie o ammalorati, e/o in stato di abbandono.
La risorsa in questione appare, seppure integrata nel progetto, come quella che veramente potrebbe fare da traino economico, imprenditoriale e socioculturale per le altre.
L’associazione che tutela e valorizza la Capra Bionda dell’Adamello, razza autoctona presente già sul territorio potrebbe gestire direttamente o indirettamente (creazione di cooperative di gestione) una serie di iniziative che potrebbero legare realmente i giovani al territorio e a mansioni collegate con i concetti di tradizione e tipicità.
L’ex Centrale idroelettrica di Isola, posta al centro della valle, ben si propone a diversi scopi e utilizzi:
a) centro caprino per la produzione e trasformazione del latte;
b) centro agrituristico;
c) centro becchetti;
d) centro benessere (modello beauty-farm);
e) centro direzionale attività sportive e ricreative;
f) azienda di promozione turistica comprensoriale;
g) sede di conferenze, attività teatrali e culturali in genere.
h) Parcheggio pullman e auto
E- RISORSE TURISTICHE
E’, allo stato attuale, una risorsa “virtuale”.
Anche il paese di Cevo, il più turistico della valle, nella sostanza non è in grado di offrire servizi, proposte e pacchetti di alcun tipo.
Sulla base di un modello già in uso in Baviera, Slovenia, Austria e provincia di Bolzano, si potrebbe prevedere un turismo agro-eco-turistico, quindi scevro da logiche consumistiche, massificanti e impattanti (oltre che poco remunerativo).
Si propone pertanto di:
-non realizzare nuove strutture ricettive, infatti quelle esistenti e quelle che si potranno convertire appaiono di dimensionamento adeguato soprattutto in una prima fase di progettazione;
-tutte le unità immobiliari all’interno dei paesi e frazioni e, soprattutto quelle più periferiche, potrebbero ben essere utilizzate dai proprietari (iscrizione REC e libro Affittacamere) per un utilizzo di ospitalità controllato a livello centrale da un ufficio apposito (per es. APT);
-alcune casa-vacanza, poi, potrebbero anche essere gestite dagli stessi Ospiti che utilizzerebbero soltanto il servizio di pulizia e approvvigionamento di cibi/bevande
-creare quindi una rete di servizi turistico-ricreativi gestiti come a casa propria
-pensare di recuperare lo Chalet Pineta di Cevo come l’unico Grand Hotel, fornendolo di almeno 50 stanze con servizi interni;
-pista sci fondo da Tolle a Lincino (per un totale di circa 10 Km di pista ed una omologazione di un anello di circa 4 Km);
-stadio del ghiaccio a Isola;
-struttura arrampicata su ghiaccio a Rasega;
-struttura di arrampicata sportiva nella palestra di Valle;
-creazione di sentiero equestre da Olda di Sonico fino al Lago d’Arno, utilizzando i rifugi già esistenti.
-centro mountain-bike a Saviore, Berzo-Demo e Cedegolo
BENEFICI e BENEFICIARI -economie familiari strategicamente vincenti;
-creazione di un rapporto stretto uomo-lavoro-territorio-identità culturale;
-recupero di wilderness e creazione di pacchetti turistico-divulgativi, ecosostenibili ed ecocompatibili;
-recupero di una viabilità minore in virtù di una riduzione di traffico automobilistico ( e riduzione degli inquinanti relativi)
-pianificazione agroforestale e reale gestione dell’ambiente nell’ambiente;
-riduzione delle spese correnti per i residenti;
- incremento del gettito nei confronti dei Comuni per un aumento di imposte su case e terreni;
- rivalutazione degli immobili locali e tipici che rimarrebbero di proprietà dei locali;
-aumento del livello socio-culturale per un reale feedback con un turismo rispettoso e soft, non necessariamente stagionale e/o familiare;
-aumento di lavoro per le piccole imprese di restauro e ripristino nel settore edilizio e forestale;
-aumento delle vendite dei beni primari che i turisti acquisterebbero in loco (dovuto alla creazione di parcheggi prima degli abitati ed ad una conseguente diminuita convenienza di “fare la spesa in città dove costa meno”);
-i prodotti agroalimentari potrebbero avvalersi di marchio(esiste attualmente anche il DOP COMUNALE) e riconoscimenti tali da aumentare la loro salubrità e prezzo di vendita.
FATTORI LIMITANTI Allo stato attuale i limiti di fattibilità trovano riscontro in:
- assenza più completa di imprenditorialità locale;
- emigrazione giovanile verso zone di pianura e di bassa Vallecamonicache garantiscono almeno il lavoro;
- disinteresse politico-gestionale e mancanza di volontà di cambiamenti
PARTNERS Evidentemente il progetto dovrà trovare una collaborazione ed un rapporto molto stretto con la Comunità Europea che, attualmente, appare l’unico Ente in grado di supportare , in tutti gli ambiti, il progetto e la Regione Lombardia.
Conseguentemente il Ministero per le Risorse Agricole potrebbe pensare ad una opportunità-pilota di gestione del territorio montano.
Una implicazione diretta e importante la potrebbero assumere: Regione Lombardia, Provincia di Brescia e Comunità Montana di Valle Camonica utilizzando lo strumento operativo del Parco regionale dell’Adamello,l’Azienda Regionale delle Foreste ed il C.F.S. competente per territorio.
Anche il Parco Regionale dell’Adamello, in qualità di gestore zonale, potrebbe efficacemente inserirsi nel pool, così come CAI ed Università per gli aspetti tecnico-culturali oltre che educativi.
Nell’ottica di un piano integrato non andranno comunque trascurate quelle sinergie e quelle forme di aiuto reciproco con Aziende e Imprenditori che già operano sul territorio camuno.
Note conclusive Indubbiamente l’ipotesi espressa più sopra può incontrare ostacoli nel settore economico-attuativo ma, attualmente, credo che una visione organica e propositiva di una valle in via di spopolamento non sia ancora stata presentata.
Probabilmente una prima analisi, questa appunto, seguita da un ulteriore lavoro collaborativo tra Enti, Cittadini ed esperti del settore, potrebbe portare ad un progetto più valido ed efficace.
Va rilevato che la presente proposta non prevede, per definizione, né aumento delle situazioni impattanti, né indebolimento di economie già esistenti.
Al contrario, il filo conduttore è stato quello di pensare ad ipotesi economicamente sostenibili e compatibili in una realtà fragile e articolata come quella di tutti i territori montani; certamente gli investimenti che andranno a proporsi in questa direzione dovranno trovare un valido supporto, probabilmente extralocale, che possa certamente spingere in questa direzione ma anche comprendere come il futuro della montagna non possa seguire ideologie di consumo ma di reale fruizione attenta.Se la montagna soffre la pianura non riderà.
Non ci resta che sperare………….(CA)
Pro-kontro (Pro) Sempre più vicini ad un catasto informatizzato e completo di tutta la rete sentieristica su base GIS. Notizie più dettagliate e concrete nel prossimo numero o successivi.
(Contro)Che fine ha fatto il progetto della pista di sci di fondo? E ancora di più: che fine hanno fatto le varie promesse, comprese quelle economiche di realizzazione della struttura e delle infrastrutture accessorie? Sono un ottimista: il milione (1.000.000 €) di euro sarà certamente stato devoluto in beneficenza per i bambini poveri. (Contro)Da una recentissima indagine presso gli Enti Parco(Trentino, Alto Adige, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Marche, ecc)) appare evidente come ci si stia prodigando per il recupero delle strade in lastricato, andando a rimediare alle opere bitumate/cementizzate in favore del lastricato in pietra locale.
A Saviore, invece, è ripartita l’asfaltazione del centro storico e dell’ultima vietta a Ponte. Il bellissimo e ormai introvabile ris (da riso, inteso come pietre affogate nel terreno) è stato irrimediabilmente coperto e omologato da una bella coltre di asfalto nero anche là dove le auto non possono transitare(date le dimensioni delle stradine).
(Contro)Nella realtà, la viabilità minore della Valsaviore è esistente e sufficiente per la soddisfazione dei bisogni forestali di una popolazione residente sempre più ridotta. Il problema concreto sta nella manutenzione, o meglio, nella non-manutenzione delle piste agrosilvopastorali.
Le canaline di sgrondo, quando ci sono, appaiono completamente intasate, i guadi per lo più abbandonati ed i recenti schianti ( che potevano dimostrarsi un’economia) rendono impraticabile una viabilità altrove sostenuta.
(Contro) La mancanza assoluta di parcheggi nelle vicinanze degli abitati sul Comune di Saviore dell’Adamello, costringe ad un parcheggio selvaggio i turisti e a soluzioni “alternative” i residenti; il risultato è quello di avere lunghe file di auto parcheggiate, anche dietro le curve ed in luoghi pericolosi, ma di sanzionare chi parcheggia in zona vietata solo perché i divieti non sono stati rimossi (divieti che avevano un senso quando il pullman effettuava determinati tragitti)
Politica in Montagna
Si deve distinguere tra gestione dello Stato e amministrazione di un paesino di montagna di 1000 abitanti circa?
Credo proprio di si, e i motivi sono espliciti: gestire un Paese o una Città implica una conoscenza specifica del luogo ma soprattutto un tentativo di soddisfacimento della popolazione locale per quelle che sono le necessità particolari di quel territorio
Anche per questo motivo sono contrario a impastoiamenti e inciuci su scala ridotta; personalmente li tollero a livello nazionale (non riesco ad amarli e renderli sempre credibili) ma credo che su scala ridotta si debba lavorare per risolvere i problemi e , soprattutto, per dar vita ad un tentativo onesto di attuazione reale dei programmi (che a Saviore non ci sono neppure).
Per non farla troppo lunga, non approvo l’idea dei miei compagni DS di arrivare ad una lista di centro-sinistra perché l’alleanza con una frangia dell’attuale maggioranza non potrà che portare a divisioni ed a una continuazione nella linea gestionale attuale (provare a risolvere giorno per giorno). Ma ancora. C’è bisogno di uscire da uno schema di numeri (quei calcoli che si fanno per vedere se si riesce a vincere l’elezione)per arrivare alle proposte di idee; idee che si proverà a perseguire anche se sconfitti, anche se in minoranza.
Anche politicamente credo nel meglio soli che male accompagnati anche perché esempi da seguire e da riproporre credo proprio che non ce ne siano; ma in politica si sa: tutto è possibile…….. (AC)
Parco regionale dell’Adamello
Per ora ci è dato sapere poco ed il problema “direttore” non appare ancora del tutto risolto; il Concorso, comunque è stato vinto dal dott. Ducoli (già Direttore del Parco e uscente Direttore del Parco Nazionale Foreste casentinesi ) e, subito a seguire, in posizione cadetta, la dott.ssa Tironi (stimatissimo funzionario provinciale con numerose e validissime competenze al suo attivo).
Attendiamo un verdetto della Comunità Montana di Vallecamonica; meglio di così (il Concorso) non poteva andare perché i due professionisti nella top-parade garantiscono il massimo della professionalità richiesta.
Rubrica-news
*Finalmente bloccata la centrale di Brata-Fabrezza? Finalmente anche gli organi di polizia hanno verificato una captazione a monte, assolutamente incompatibile. Non c’è da illudersi; tutto si sistemerà( anzi, si è già sistemato) ma l’augurio che si cominci a comminare il furto di acqua è sempre auspicabile e forte.Continuiamo a credere nella giustizia……
*Consegnati i Diplomi di Operatore ed Esperto nazionale della Tutela dell’Ambiente Montano del CAI (nazionale) al Passo Pordoi.
L’ultimo atto della presidenza Cainer fa intravedere una situazione più consolidata del CAI Ambiente. A fine settembre insediamento della nuova CCTAM a Milano, presso la Sede centrale.
*Nuova aggressione al Parco naturale regionale dell’Alpe Veglia(Piemonte). Si vorrebbe creare un accesso veicolare per distruggere, in varie forme, la naturalità e le biodiversità di questo territorio quasi del tutto naturale e incontaminato?
*Col primo di agosto 2003, il Governo austriaco aveva sancito (finalmente e da esempio per tutti) il divieto di circolazione delle tipologie di TIR superiori a 7,5 ton. sull’Autostrada A21 (Tirol) ma non verrà attuato e se ne riparlerà ai primi di settembre. Ma la Commissione europea ha deferito lo Stato austriaco per violazione del principio di libertà di prestazioni dei servizi…………altro che riduzione delle emissioni, dei rischi e del traffico.
*Disposizioni bresciane in tema di caccia:
Appostamento fisso, zona A: dal 21 settembre al 31 dicembre- zona B:dal 21 settembre al 31 dicembre e dal 1 al 31 gennaio 2004 (per Cesena e Tordo sassello). Fino a 2000 metri ci si può arrivare in macchina.Possono cacciare in appostamento fisso anche non soci dell’ambito territoriale o comprensorio alpino. Il bracconaggio costa: 516 € per Coturnice, Gallo forcello Pernice bianca o Lepre bianca; 1033 € per ogni ungulato, Gallo cedrone, ecc.
Caccia vagante in Zona Alpi: l’allenamento e addestramento del cane segugio è vietato nella zona di maggior tutela , ZonaA (il segugio ha studiato e conosce i confini). Si caccia dal 21 settembre al 31 dicembre e dal 1 ottobre al 22 novembre Camoscio , Capriolo, Cervo e Muflone, fatta eccezione per la caccia di selezione(quindi nei Parchi si caccia sempre?). L’uso del cane segugio è consentito dal 21 settembre al 26 novembre, per cani da ferma/riporto fino all’8 dicembre (maggior tutela) e 31 dicembre (minor tutela).
Ne risulta complessivamente che le mattanze, anche quest’anno, sono state autorizzate; che la maggior tutela o minor tutela si riferisce solo al profilo altimetrico e non alle zone Parco, che il cane segugio continuerà a distruggere e “stanare” tutto, ecc.
Avevo proposto, ancora un paio di anni or sono: limite d’accesso con automezzi fino ai paesi, non oltre (modello svizzero)- caccia solo di selezione (le consistenze in ungulati e avifauna di alcuni comparti sono solo teorici)-vincolo territoriale per i cacciatori che diventano custodi del territorio di appartenenza(modello trentino)- divieto dei cani in Zona Alpi
Risposta: nessuna; neppure convocato un incontro con l’ambientalista dei vari Comprensori………
*La proposta di direttiva sui costi delle infrastrutture di trasporto tiene conto dei costi ambientali Il 23 luglio la Commissione Europea ha approvato la sua proposta di direttiva sui costi delle infrastrutture di trasporto. La proposta passa ora all'esame del Parlamento europeo e del Consiglio UE. La direttiva prevede per le regioni sensibili, come ad esempio il territorio alpino, l'applicazione di pedaggi più elevati fino al 25%. Le maggiori entrate dovrebbero essere utilizzate per promuovere le modalità di trasporto alternative. L'ammontare del pedaggio deve essere determinato dalla quantità di emissioni inquinanti dei trasporti pesanti, così come dal transito nelle ore di maggior affluenza con elevato rischio di incolonnamenti e anche dai costi per la riduzione dei danni ambientali. L'eurodeputato dei verdi Johannes Voggenhuber ha chiesto al Governo austriaco di creare un'Alleanza dei Paesi alpini che si impegni affinché la direttiva sui costi delle infrastrutture di trasporto entri in vigore già nel 2004 e non nel 2007, come previsto su proposta della Commissaria UE per i trasporti Loyola de Palacio. L'obiettivo deve essere un'armonizzazione dei costi delle infrastrutture di trasporto nel territorio alpino, sostiene Voggenhuber. In Svizzera l'importo dei pedaggi sarebbe molto più elevato. Fonti e info: http://europa.eu.int/comm/transport/infr-charging/charging_it.html (it) http://www.gruene.at (de) 25.07.2003
*La società svizzera di riassicurazione Swiss Re ha indetto l'"International RE-Source Award for Sustainable Watershed Management". Con questo concorso la Swiss Re sostiene la progettazione, la valutazione e la realizzazione di progetti, che si prefiggono di promuovere la consapevolezza nel settore acqua e di incentivare un utilizzo efficiente della risorsa acqua. Il concorso è stato indetto nel 2002 ed ha una dotazione di 100.000 $. La scadenza per la presentazione di progetti da tutto il mondo è il 31 agosto. Info: http://www.swissre.com/resource (en)
* LE BANDIERE NERE DELLA CAROVANA DELLE ALPI 2003
1. Alla Provincia di Imperia, per la discarica nel sito comunitario di Prau Grande Il progetto della Provincia di Imperia prevede di localizzare nell'immediata adiacenza di un sito di interesse comunitario, in località Prau Grande, comune di Pompeiana, una discarica di ceneri, nonostante l'opposizione di comuni e associazioni. 2. Alla strada in val Chiusella, uno scempio prevedibile e previsto Val Chiusella , zona di incomparabile bellezza in provincia di Torino, soprattutto nel suo tratto a monte. Proprio lì a tutti i costi si è voluto costruire una strada di collegamento tra due frazioni prima unite solamente da una suggestiva mulattiera. Si è lacerato il versante della montagna e deturpato irreparabilmente una cascata con un laghetto avvolto da una corona di rocce scolpite dall'acqua, accanto a un bellissimo esempio di ponte settecentesco. Nel maggio 2003 il tribunale di Ivrea in seguito a segnalazione del circolo locale di Legambiente ha emesso una sentenza di condanna. 3. Alla Regione Valle d'Aosta, dove troppo turismo viaggia in elicottero Pratiche turistiche pericolose e ad elevatissimo impatto ambientale, come l'eliturismo, sono ancora molto tollerate nelle Alpi italiane, dove manca una specifica legge che metta finalmente la parola fine a questo genere di attività incompatibili con uno sviluppo di qualità del turismo. Ma la Valle d'Aosta è sicuramente la regione in cui questo modo di consumare la montagna è più diffuso e pervasivo, una bandiera nera per spingere il governo regionale a prendere provvedimenti 4. Al comitato organizzatore delle Olimpiadi di Torino 2006, per il trampolino del salto di Pragelato Impianto sportivo per il salto con gli sci, costituito da 5 Trampolini e annesse strutture. L'area interessata dall'impianto ricade all'interno di un Sito di Importanza Comunitaria, comporta un rilevante impatto paesaggistico, consistenti disboscamenti e movimenti di terra, e come se non bastasse il piazzale di arrivo e le tribune sono collocati in una area di esondazione fluviale. La sua realizzazione richiederà la canalizzazione di un vasto tratto del corso d?acqua. Sarà costruito per le Olimpiadi invernali Torino 2006 e non avrà alcuna attendibile prospettiva di utilizzo. Al momento i tesserati di salto in Piemonte si contano sulle dita di una sola mano. 5. Al comitato organizzatore delle Olimpiadi di Torino 2006, per il bob di Cesana Torinese Abbiamo sempre sostenuto che gli impianti più impattanti - trampolino del salto e, in specifico , pista di bob, con tonnellate di ammoniaca usate per il circuito di raffreddamento - andassero utilizzati là dove già esistenti- es. Cervinia o Albertville - superando così una logica di "provincialismo" inducente irreversibili impatti al nostro territorio montano, nonché costi insostenibili di gestione a venire . A maggior ragione tale logica si è imposta nel momento in cui gli stessi Responsabili del comitato organizzatore dei giochi (TOROC) si sono trovati a dover far fronte a problemi di tempi sempre più "stretti", ma a nulla sono valse le nostre considerazioni di buon senso: l?impianto sorgerà a Cesana in un sito di particolare pregio paesaggistico e naturalistico. 6. Al Comune di Novate Mezzola (SO) Al termine del lago di Como, al margine della riserva naturale del 'Pian di Spagna', questo comune della bassa Valchiavenna ha convissuto per decenni con la fonderia Falck, che alla chiusura ha lasciato dietro di sé discariche di metalli pesanti mai messe in sicurezza e una zona industriale dismessa, in cui il suolo è anch'esso gravemente inquinato da cromo esavalente che percola inesorabilmente nelle acque della riserva. Si segnala il comune per la passività rispetto ad una grave vicenda di inquinamento e agli interventi di bonifica, svolti con estrema superficialità ed esponendo le popolazioni a significativi rischi di esposizione di inquinanti 7. Al comune di Valfurva e agli organizzatori dei Mondiali 2005 di Sci in Valtellina La stazione sciistica di Santa Caterina è al centro di gravi scelte che determineranno la devastazione di una parte estremamente significativa del Parco Nazionale dello Stelvio, settore lombardo: nuovi impianti da sci sono progettati nella incontaminata Valle dell'Alpe, una fetta di bosco è stata rasa al suolo all'ingresso del paese, un mostruoso ponte verrà realizzato sul torrente Frodolfo, nuove colate di cemento sono annunciate nel prossimo: tutto ciò per permettere lo svolgimento di una parte delle gare dei Mondiali di sci del 2005, un evento che in realtà sarà l'occasione per una nuova ondata speculativa, avvenuta con lo scandaloso nulla osta del presidente del Parco Nazionale, Arturo Osio. 8. Alla Valsassina, per i nuovi caroselli sciistici La Valsassina è una valle delle Prealpi Orobie, alle spalle di Lecco. Conosciuta soprattutto per i massicci delle Grigne, un parco regionale mai istituito nonostante l'estrema ricchezza di specie endemiche, il turismo di questa valle purtroppo continua a guardare alla stantia ricetta dello sci, un settore da anni in stagnazione, sulle montagne che separano la Valsassina dalla Val Brembana: un grande progetto di ampliamento dei comprensori sciistici ha il forte odore della speculazione, considerate le quote relativamente modeste a cui si svilupperebbe, con ben scarse garanzie di innevamento naturale, che difficilmente consnetirebbe un rientro degli investimenti da effettuare. E pensare che la Valle potrebbe offrire al turismo delle opportunità molto meno scontate, non solo grazie al parco delle Grigne ma anche per la ricchezza di produzioni tipiche di assoluta eccellenza 9. Ai progetti di sfruttamento dei ghiacciai dello Stelvio Nonostante la grave crisi che sta colpendo in questa torrida estate tutti i ghiacciai alpini, ci si ostina a voler pensare che i ghiacciai possano diventare un campo da gioco in tutte le stagioni: nuovi impianti per la pratica dello sci sono previsti per il Ghiacciaio dei Vitelli, sul versante lombardo dell'Ortles, e in quello della Suldenspitze, in comune di Stilfs/Stelvio (BZ). E' ben noto che lo sci estivo causa maggior sciolglimento dei ghiacciai, perchè per potervi sciare è necessario prelevare neve ad alta quota e sospingerla a valle, sui campi da sci, dove si consuma a grande rapidità 10. Alla regione Veneto, per le troppe cave della Lessinia (VR) Sul grande altopiano carsico ai piedi delle Piccole Dolomiti, formalmente un Parco Naturale dalla Regione Veneto, ci sono oltre 200 cave nate per l'estrazione di calcare e marmi, di cui per una trentina non è prevista neanche una scadenza. Questa situazione si è potuta sviluppare grazie all'assenza di una pianificazione regionale in materia di cave, di cui la Regione Veneto non è riuscita a dotarsi in oltre vent'anni lasciando mano libera ai cavatori. 11. Alla Regione Friuli per la Cartiera Burgo di Tolmezzo Per l'inquinamento del Tagliamento dovuto a decenni di sversamenti della Cartiera Burgo di Tolmezzo, priva di adeguati impianti di depurazione: l'anno delle Acque è l'occasione per segnalare ai nuovi amministratori regionali questa grave situazione, che richiede un impegno forte per concludere una situazione diventata ormai inaccettabile, nonostante la Regione Friuli in passato abbia utilizzato perfino i poteri commissari, senza però venirne a capo
3. LE BANDIERE VERDI DELLA CAROVANA DELLE ALPI 2003
1.. Impianti di innevamento artificiale Olimpiadi Torino 2006Relativamente all'area montana interessata dalle Olimpiadi 2006 sul problema dell'acqua in generale, e quindi anche sul problema dell'innevamento artificiale la Provincia di Torino ha effettuato studi ed analisi approfondite che si sono concretizzate in un rapporto di settembre 2002. In base al contenuto dei rapporti ed alle modalità con cui sono stati effettuati gli studi, ci sembra di poter dire che il problema della disponibilità, della qualità e dell'utilizzo dell'acqua è stato affrontato con attenzione e con rigore. Nella riunione della Consulta Ambientale di dicembre 2002 l'Agenzia ci ha presentato la nuova situazione degli impianti di innevamento artificiale con l'elenco di quelli effettivamente autorizzati e con il relativo dimensionamento. Rispetto agli iniziali studi di fattibilità che avevamo esaminato, i nuovi progetti prevedono una significativa riduzione delle aree innevate e del conseguente fabbisogno di acqua. Apprezziamo l'attenzione con cui è stato affrontato il problema e ci auguriamo che questa attenzione continui anche in futuro quando, con l'approssimarsi dell'evento olimpico, maggiori potrebbero essere le tentazioni per l'autorizzazione di ulteriori impianti. 2. Al comune di Alice Superiore, in Val Chiusella In una realtà sociale agricolo-rurale per vocazione e necessità, si sta assistendo ad un recupero di quelle attività agricole un tempo fondamento dell'economia valligiana, tutto ciò è sostenuto da sindaci coraggiosi come Remo Minellono , sindaco di Alice Superiore che da anni opera a sostegno di queste attività ma anche in difesa dell'ambiente. La battaglia per la difesa del Chiusella contro lo sfruttamento sconsiderato delle risorse idriche ne è un significativo esempio. 3. Al comune di Angrogna in Val Pellice, per l'attenzione alla popolazione più anziana Straordinaria esperienza nella costruzione di una rete di servizi a sostegno della popolazione locale basata sul concetto della domiciliarità ovvero sul sostegno nel rimanere a casa, nel proprio ambiente di vita perseguito attraverso servizi che valorizzano l'apporto di tutte le figure del territorio e la messa in rete di tutte le risorse locali. Questo impegno che dura da ca. 30 anni si è concretizzato anche nell'invenzione di forme di servizio originali adeguate alle caratteristiche montane. Un esempio tra tutti: la realizzazione del Foyer per gli anziani, una casa/famiglia in cui gli anziani che abitano borgate disperse ed isolate possono andare a vivere durante l'inverno per poi tornare alle proprie case in primavera. Nel Foyer gli anziani sono ospitati in stanze che possono personalizzare, costruendo un 'loro' ambiente con gli oggetti ed i mobili che gli sono cari. Vi sono poi ambienti comuni (cucina, sala da pranzo, ecc. ..) in cui le persone interagiscono e fanno vita comune. E' questo un concreto tentativo per impedire l'abbandono del territorio, evitare il ricovero e l'istituzionalizzazione degli anziani, costruire benessere, con anche ricadute occupazionali nei servizi alla persona. 4. A Chiavenna, bella città delle Alpi Una valutazione molto positiva per questa cittadella di confine, alla confluenza tra le strade dello Spluga e del Maloja: apprezzati sono gli interventi di recupero del grande patrimonio storico-architettonico, la pedonalizzazione estesa del centro, gli esperimenti in corso per ripristinare le antiche tradizioni enologiche (scomparse da molti decenni), la scelta di posizionarsi su un'offerta turistica legata ai prodotti tipici e di qualità (tra cui il celebre 'violino di capra') valorizzando anche le piccole frazioni in quota e la ricettività diffusa 5. Ai vigneti e ai vignaioli della Valtellina La dorsale retica valtellinese è stata 'forgiata' da secoli di attività enologica, che vi ha realizzato arditi terrazzamenti su versanti a fortissima pendenza e sofisticate tecniche di regimazione delle acque. Un gigantesco monumento, delicatissimo e bisognoso di assidue manutenzioni per evitare che si creino gravi rischi. L'abbandono di un'attività agricola difficile e costosa è stato evitato grazie alla scelta di puntare sulla qualità: oggi la Valtellina produce vini di assoluta eccellenza, e in questo modo un'attività tradizionale è tornata ad essere economicamente sostenibile, fornendo lo spunto per un turismo del vino che potrebbe non avere niente da invidiare (mare a parte) a quello delle Cinque Terre. 6. Alla Val di Rabbi (Parco dello Stelvio settore trentino) e Val di Genova (Parco dell'Adamello-Brenta) per le scelte turistiche sostenibili Queste due stupende valli hanno saputo con coraggio e lungimiranza orientare tutta la loro offerta turistica al Parco, prevedendo servizi di mobilità pubblica, chiudendo al traffico privato le strade d'accesso, valorizzando le loro risorse storiche legate al termalismo (Bagni di Rabbi) ed oggi possono offrire in questo modo una ospitalità turistica di assoluta eccellenza e ricca di esperienze in contatto con gli ambienti alpini più integri 7. Alla Val d'Ultimo/Ultental (BZ) il progetto "lebenswertes Ulten", nato già negli anni 80, ha sviluppato originali alternative e prospettive al di fuori delle logiche del turismo di massa. La Val d'ultimo non è stata ancora aperta al turismo di massa e ha conservato un paesaggio di notevole integrità.Pur essendo una zona con tanta neve esiste solo un impianto sciistico che vorrebbe allargarsi, ma questo progetto non trova consenso nella popolazione locale."Lebenswertes Ulten" ha cominciato a proporre delle alternative ricordandosi delle sue tradizioni. Ha promosso la produzione e la lavorazione della lana, la coltivazione di erbe aromatiche, produzione di miele ed altro. Ha proposto dei corsi di aggiornamento per la popolazione locale durante l'inverno per la lavorazione del legno. Per la vendita dei prodotti si è fondata una cooperativa che in um proprio negozio cerca di vendere i propri prodotti. 8. al Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi Il modello di un parco nazionale moderno, capace di coniugare la tutela degli ecosistemi con lo sviluppo di un intero comprensorio montano. Impossibile elencare le attività messe in campo da questo attivissimo ente e dal suo presidente Valter Bonan: citiamo solo a titolo di esempio il “progetto malga modello “ per il rilancio dell'attività d'alpeggio, che ha fornito agli allevatori opportunità per attrezzarsi con fonti energetiche rinnovabili, dotandosi di minicaseifici razionale, attivare esercizi per la trasformazione e vendita di prodotti, in alcuni casi perfino trasformandoli in esercizi di ricettività turistica (fonte: parchi.lombardia@legambiente.org)
*Gli Amici della Natura ITALIA hanno nominato il nuovo rappresentante in CIPRA : è Andrea Cainer che transita dal CAI a Naturfreunde-Italia.
*Uscita in ambiente, nel Parco nazionale dello Stelvio, per l’osservazione dei cervi in amore organizzata da Alternativa Ambiente per sabato 4 ottobre 2003.. Attività interessante ed istruttiva con finale astrologico (esperti dell’Osservatorio Zani di Brescia). Per informazioni: alternamb@libero.it
(molto interessanti le attività generalmente attivate da ALTERNATIVAAMBIENTE)
________________________________________________________________________________
Alcune informazioni sono state tratte da www.alpmedia.net
________________________________________________________________________________
Il prossimo numero di AdamelloSud@ n.4 verrà inviato a fine settembre 2003.
Per non ricevere questo messaggio in futuro scrivi a cainer@inwind.it : “unwrite”
________________________________________________________________________________