j
: Messaggio successivo non letto k
: Messaggio precedente non letto j a
: Vai a tutte le conversazioni
j l
: Vai alla vista generale della MailingList
-----Forwarded Message-----
From: Luca Masali luca.masali@tiscali.it To: carmilla@yahoogroups.com, eymerich@gilda.it Subject: [Eymerich] L'editoriale di Valerio (meglio tardi che mai) Date: 25 Feb 2003 22:48:36 +0100
Ho finalmente il tempo di rispondere al testo di Valerio sulla guerra che verrà.
http://www.carmillaonline.com/archives/2003/02/000055.html#000055
Ho apprezzato la scelta di far partire ogni analisi dalle vittime. Sangue e sofferenza sono argomenti di tale forza da rendere accademica ogni altra considerazione, per quanto in altri contesti sarebbe di alto profilo (per esempio, il calpestare la legalità internazionale, il travolgere colla logica del più forte qualunque consesso civile, dallOnu allopinione pubblica, limbarbarimento della politica).
Mi permetto solo una piccola aggiunta: questa politica oltre alle innumerevoli (anche nel senso che non sapremo mai quante saranno) vittime irakene che nulla hanno a che fare colla cricca di Saddam, porterà collateral damages anche tra le file occidentali. Non solo i militari che saranno stati mandati a morire da Bush, Berlusconi, Blair e chissà quale altra Bloody B. Quelli saranno probabilmente pochi, grazie al cielo (non mi auguro sinceramente la morte di nessuno, men che mai di qualche ragazzotto, volontario o comandato che sia). Altri lutti ce li porterà la barbarie di stato. Sotto forma di probabile terrorismo (poco importa se la mano che azionerà il detonatore sarà quella di qualche esaltato fanatico religioso o quella di un addestratissimo agente segreto deviato); sotto forma di malattie, dovute alle armi alluranio spento o a qualche porcheria ancora peggiore; sotto forma di manganelli che si abbatteranno sul cranio di qualcuno che a Genova o a New York avrà deciso che a questo schifo non lo vorrà accettare. Dire vaffanculo alla guerra e ai macellai non è solo un gesto di civiltà, non appartiene solo alletica di sinistra. È anche una questione di sopravvivenza. Dunque nel leggere che lUlivo prende le distanze da blocchi generalizzati dei trasporti, a proposito del blocco dei convogli di armi americane, provo nausea mescolata allilarità. La nausea viene dalla considerazione che Fassino dovrebbe essere il primo a sdraiarsi sui binari. Lilarità dipende dal fatto che in fondo i disobbedienti in realtà obbediscono a un antico comandamento di tutte le destre: difendono il sacro suolo della Patria.