----- Original Message ----- From: meletta@aconet.it To: NetworkAnticapital@yahoogroups.com Sent: Friday, April 26, 2002 11:08 PM Subject: [noocse-bo] Napoli, Global Forum 2001: arrestati 8 poliziotti
Napoli, Global Forum 2001: arrestati 8 poliziotti
L'accusa per 2 funzionari e 6 agenti è lesioni e sequestro di persona ai danni dei manifestanti durante gli scontri del marzo 2001. Poliziotti asserragliati in questura. Scajola: "Attendo di conoscere le ragioni".
NAPOLI - Otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti poliziotti sono state eseguite venerdì sera su ordine della magistratura di Napoli per gli incidenti avvenuti durante il Global Forum sul ''governo elettronico'' svoltosi a Napoli dal 16 al 18 marzo 2001. Secondo quanto si è appreso tra gli arrestati vi sarebbero due funzionari e sei agenti. I due funzionari - di cui sono stati disposti gli arresti domiciliari - sono il vicequestore Carlo Solimene ed il commissario capo Fabio Ciccimarra, che sarebbe indagato anche per gli incidenti del G8 di Genova del luglio dello scorso anno. Gli altri arrestati sarebbero sei ispettori e sovrintendenti di polizia.
L' accusa nei loro confronti confronti è di violenze, lesioni e sequestro di persona ai danni dei manifestanti fermati durante gli scontri del 17 marzo del 2001. Vi sarebbero anche accuse di violenze sessuali ''seppure in casi limitatissimi e tutti da dimostrare'' . Lo ha confermato il legale di alcuni degli arrestati, Sergio Rastrelli appena uscito dalla questura.
''I casi di violenze sessuali - ha anche detto l' avv. Rastrelli - sono smentiti dagli stessi interessati''. Il legale ha anche detto di ritenere che quello della magistratura sia ''un provvedimento esasperato sia in termini di richiesta, sia in termini di conferma da parte del gip''. ''Andremo a confutare nel merito - ha concluso - una aggressione inaudita ai tutori dell' ordine, in un contesto che purtroppo è stato oltremodo politicizzato''
Gli otto poliziotti hanno ottenuto gli arresti domiciliari. Le ordinanze, firmate dal gip Isabella Iaselli su richiesta della Procura di Napoli, sono state eseguite dalla squadra mobile. Le ordinanze di custodia cautelare sarebbero motivate - da quanto si è appreso - con il pericolo di inquinamento delle prove e reiterazione dei reati. Sempre secondo quanto è trapelato, le accuse si fondano anche su referti ospedalieri, testimonianze e presunte contraddizioni emerse nelle relazioni di servizio dei poliziotti sulla ricostruzione dei fatti.
Il provvedimento ha scatenato il putiferio in questura, dove i colleghi dei poliziotti nel mirino della magistratura non sembrano intenzionati a far uscire gli indagati: proteste, urla, indignazioni, agenti in lacrime al terzo piano della questura. ''Continuamente ci vengono a dipingere la questura di rosso, a volte restiamo rinchiusi dentro, ci sentiamo impotenti di fronte a tutto quello che accade'', gridano ai cronisti i poliziotti. Una cinquantina di poliziotti ha organizzato una catena umana attorno alla questura per protestare. Tenendosi per mano - alcuni si sono ammanettati fra di loro - ed abbracciandosi hanno formato un cordone che si sta allargando da via Medina, davanti all'ingresso principale della questura, attraverso le strade laterali, fino all' ingresso posteriore dell' edificio. ''Si tratta di arresti con motivazioni politiche che non conosciamo'', dicono alcuni poliziotti, e aggiungono: ''Questi arresti sono illegittimi''. Il clima intorno alla questura è di forte tensione.
I poliziotti arrestati si troverebbero tuttora negli uffici della squadra mobile. All'esterno si sono radunati numerosi agenti che non intenderebbero far trasferire i colleghi agli arresti domiciliari nelle loro abitazioni. Molti poliziotti avrebbero intenzione di "consegnarsi" in questura. Negli uffici della Mobile al terzo piano si sono recati il questore Nicola Izzo e il capo della squadra mobile Giuseppe Fiore.
I magistrati della procura della Repubblica avevano dato agli organi di polizia giudiziaria precise indicazioni perchè le ordinanze di custodia cautelare venissero eseguite domani mattina. L'esecuzione dei provvedimenti venerdì pomeriggio, secondo indiscrezioni trapelate in ambienti giudiziari, avrebbe creato sconcerto tra i magistrati inquirenti, che - stando alle voci raccolte - intenderebbero chiarire i motivi dell'anticipazione dei tempi.
Secondo le accuse, i giovani che dopo gli scontri con le forze dell'ordine si erano recati negli ospedali cittadini per farsi medicare, furono prelevati con la forza, condotti alla caserma Raniero ''senza alcuna valida giustificazione - scrive il procuratore Agostino Cordova - e lì sottoposti a gravi forme di maltrattamenti, ingiustificate perquisizioni personali e a gratuite mortificazioni''.
''Nel doveroso rispetto per il lavoro della magistratura, attendo di conoscere le ragioni poste a fondamento di un provvedimento così grave'', ha detto il Ministro dell' Interno Claudio Scajola dopo aver appreso la notizia dell'arresto di otto poliziotti . ''Esprimo frattanto - ha aggiunto Scajola - sentimenti di vicinanza alla Polizia napoletana, di cui mi sono ben noti professionalità e spirito di sacrificio e, in particolare, alla squadra mobile, che opera da sempre in condizioni ambientali difficili contro la camorra e ogni forma di criminalità al servizio dei cittadini''.
Il Capo della Polizia De Gennaro ha detto: ''Ricordo che sussiste la presunzione di innocenza per gli attuali indagati ai quali verrà data tutta la necessaria assistenza nell' auspicio che possano chiarire rapidamente la propria posizione. Nei prossimi giorni - ha concluso il Capo della Polizia - mi recherò a Napoli per attestare personalmente la mia piena fiducia al personale della Polizia di Stato che opera in quella sede''.
(26 APRILE 2002, ORE 20:30, aggiornato alle ore 22:40) www.ilnuovo.it
Quei giorni del Global Forum a Napoli
I manifestanti cercavano di raggiungere piazza Plebiscito Duecento feriti. Due arresti, 21 denunciati: ecco il "bollettino" di quei giorni.
NAPOLI - Giornate bollenti, urla, fischi, striscioni, proteste.
E un bilancio decisamente negativo: due manifestanti arrestati, 21 denunciati, decine e decine di fermati, oltre 100 tra poliziotti e carabinieri feriti, oltre ad un numero imprecisato di dimostranti, che fecero ricorso a cure private.
Fu questo il "bollettino" degli scontri del 17 marzo 2001, giornata conclusiva del ''Global Forum'' sull' e-government, la ''democrazia elettronica'' svoltosi a Palazzo Reale.
Doveva essere la festa del popolo di Seattle, ma poi hanno preso il sopravvento i violenti e la manifestaione si è trasformata in uno pauroso scenario.
Gli scontri divamparano violenti quando il corteo di alcune migliaia di manifestanti (6000 secondo le stime della polizia) sbucò in piazza Municipio, ai margini della ''zona rossa''.
Schierati ''a testuggine'', dietro uno scudo in plexigas i manifestanti tentarono di sfondare il cordone di polizia, carabinieri e ''baschi verdi'' della finanza all' altezza dell' incrocio di via Medina, a poche centinai a di metri da Palazzo San Giacomo.
Da Palazzo reale, dove i lavori del Forum si stavano concludendo alla presenza del Ministro dell' Interno Enzo Bianco, i delegati stranieri della Conferenza internazionale udivano i colpi dei lacrimogeni ed il fumo che si alzava sulla grande piazza. Arginato il tentativo di sfondamento, le forze di polizia inseguirono i manifestanti fino all' altezza del Porto.
Nella concitazione fu travolto anche chi non aveva partecipato agli scontri. Su questo si appuntarono soprattutto le proteste di Ds, Rifondazione comunista, e della Rete Lilliput.
Alcuni dei fermati furono trasportati in caserme della polizia e dei carabinieri, tra le quali la caserma ''Ranieri'' di piazza Carlo III, dove - secondo l' accusa contestata ai poliziotti - sarebbero avvenuti gli abusi a i danni dei manifestanti.
Uno degli arrestati, Giuseppe Innamorato, di Bari, denunciò di avere subito violenze ed intimidazioni dalle forze dell' ordine dopo il fermo e fu ricoverato all' ospedale ''Loreto Mare''. ''Siamo stati aggrediti, abbiamo reagito'', replicò il questore di Napoli Nicola Izzo.
(26 APRILE 2002, ORE 21:15) www.ilnuovo.it
Le reazioni all'arresto dei poliziotti
Gianfranco Fini: "Sarebbe gravissimo se non ci fossero le prove". Soddisfatti i leader del movimento no-global. "Ma vanno individuate le responsabilità politiche"
ROMA - Gli arresti dei poliziotti a Napoli, per presunti abusi nel corso del Global Forum del marzo 2001, hanno subito suscitato reazioni. Per il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini ''se i provvedimenti decisi dalla magistratura partenopea non avessero il necessario riscontro saremmo in presenza di un atto gravissimo, per le conseguenze che determinerebbe sul morale delle forze dell'ordine e per i contraccolpi su una opinione p ubblica che chiede sicurezza e rispetto della legalità e che sa come tutto ciò sia garantito dal quotidiano sacrificio delle forze dell'ordine''.
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