AdamelloSud@ Mensile di opinione e ambiente naturale alpino
31 luglio 2003 n.1
responsabile: cainer@inwind.it
Redazionale (sull’energia che si sperpera) Blakout selvaggio.(AC)
Che in piena globalizzazione e cosiddetta era tecnologica ci si debba arrendere di fronte alle mutevolezze del clima non solo è già stato paventato ma dichiarato da buona parte del mondo scientifico; da almeno un decennio.
In uno dei tanti simposi internazionali, si è anche aggiunto che non è possibile prevedere e presagire scenari climatico-ambientali di nessun genere, se non un allargamento della fascia desertica ed un aumento del livello medio dei mari (per una inefficace azione glacializzante delle masse polari). Altro non si sa; eventualmente si ipotizza.
Tornando alle nostre sospensioni di energia idroelettrica, in un periodo stagionale in cui i residui glaciali alpini sono in pieno scioglimento ed i relativi bacini imbriferi in periodo di massima portata, credo possa diventare un pretesto, anche politico oltre che gestionale per ripresentare la necessità di approvigionamento energetico alternativo.
Nessuno pensa che i livelli di spreco, nel nostro emisfero, siano insostenibili; nessuno si rammenta che il nostro sesto del mondo, circa, utilizza ciò che gli altri cinque sesti non scialacquano.
Nessuno propone politiche di risparmio dell'acqua o dell'energia poichè sembrerebbero in contrasto con la logica di un profitto tendente a infinito per una offerta energetica praticamente senza fine.
Certamente, qualche politicante illuminato, cavalcando la tigre dell'ambientalismo, proporrà come vincente e necessaria a tutti i costi l'ipotesi dell'eolizzazione del centro-sud Italia (soltanto tra qualche anno il nord e le Alpi); in un ambito territoriale e ambientale in cui la carta del vento e la realtà giornaliera anche di questo periodo meteorologico non offrono alcuna possibilità di trasformazione energetica.
Del solare, nel Paese-del-sole-mio, non se ne parla neppure; meglio lasciarlo fare a danesi e svedesi con i loro sette-otto mesi di luce/anno neppure confrontabile, in termini di qualità, con la nostra.
Di ecoincentivi e di mercato dell'ambiente non se ne parla mai e neppure di come sia diventato interessante ed economicamente remunerativo pensare all’alternativo (purchè eolico, non solare!).
Avanti allora con le devastazioni già in atto nel tratto centrale e meridionale dell’Appennino per poi passare alle Alpi.
La necessaria Valutazione d’Impatto Ambientale per l’approvazione delle opere? Ci sarà eccome e qualche illuminato professionista arriverà a dire che venti trenta torri da sessanta metri di altezza(minimo) con tre pale da trenta metri non impattano affatto, anzi: “il Gavia , lo Stelvio e Tarvisio saranno più belli di prima”.(AC)
Pro-kontro
(Pro) Sta per essere ultimata la strada provinciale nel tratto Fresine-Cevo.
Un grosso lavoro di allargamento e messa in sicurezza che veramente gli abitanti attendevano da anni. Finalmente un’opera degna (non come la circonvallazione di Ponte) che potrà essere transitata con minor apprensione e certamente più facilmente mantenibile anche d’inverno
(Pro-Kontro) Forse, anche l’Amministrazione comunale di Saviore dell’Adamello si sta accorgendo della pericolosità della strada in costruzione sull’abitato di Ponte e sta provvedendo ad un tentativo di messa in sicurezza della stessa e delle abitazioni sottostanti.Ma …quis custodes ipsos custodes?…
(Kontro) Una nuova strada ha squarciato la zona agricola pianeggiante di Edolo. L’ennesimo scempio anche paesistico oltre che di polmone e area “rifugio” per la cittadina camuna. Non solo non era necessaria ma si colloca al centro dei bei prati pianeggianti che gli agricoltori locali hanno sempre utilizzato, al fine di realizzare nuovi insediamenti produttivi (capannoni) sia a destra che sinistra del suddetto lunardiano progetto. Ci si batte da anni contro la capannonizzazione della Prada di Losine/Breno e intanto ti distruggono quel poco che rimaneva di una civilissima Edolo. Altro che sviluppo sostenibile!
(Kontro)…..venite a Saviore prima che l’Amministrazione la distrugga!
Potrebbe essere il nuovo slogan (mi auguro che nessuno lo proponga) dopo la recente asfaltazione di tutte le stradine interne al centro storico.
Una pacchianata dal punto di vista estetico-urbanistico e, ancor di più, un insulto ad una tradizione millenaria.
Le stradine lastricate in pietra locale, esempi di una fatica invalutabile e di un senso pratico-estetico unici sono state profanate con deturpanti colate di bitume e catrame. In quest’ultimo assalto alla civiltà hanno vinto ancora maleducazione, arroganza e spregio alle proprie tradizioni (scimmiottando le brutture delle città)………..soldi spesi male, esempi da non ripetere.
Politica in Montagna
A seguito dell’intervento a Roma presso il Comitato Nazionale del Paesaggio (CNP) è emerso quanto segue:
1- l’eolizzazione del centro sud Italia non appare assolutamente compatibile con l’ambiente, sia esso costiero che appenninico o collinare. I progetti attuali, infatti, interferirebbero col paesaggio e andrebbero a deturpare soprattutto le zone appenniniche. Altro aspetto negativo appare il disturbo-pericolo arrecato all’avifauna di passo. Esiste, in più, il problema delle strade di servizio agli impianti che andrebbero ad innescare fenomeni di erosione, di dissesto e grave, forse irreversibile, danno al cotico erboso;
2- si è dissociata anche la COLDIRETTI poiché le popolazioni locali già investite dal fenomeno, che per ora è circoscritto ma tragicamente visibile, rilevano una grandissima disillusione in termini di occupazione, turismo e impatto paesistico;
3- la mappa delle centrali eoliche è paurosa: verranno eolizzate buona parte delle regioni del centro sud Italia, isole comprese;
4- le Associazioni ambientaliste presenti a Roma e che sono già schierate contro l’eolizzazione dell’Italia centro meridionale sono: ITALIA NOSTRA, ALTURA, LIPU, PRO NATURA, MW e AMICI DELLA TERRA.
5- Il Presidente di CNP, Carlo Ripa di Meana ha definito il rapporto con LEGAMBIENTE, “difficile”. Questo perché Legambiente “vuole essere garante e banditore” dell’operazione, fin dai tempi della fine dell’altra legislatura.
6- Il dott. Coiante, relatore alla riunione e uno dei massimi esperti nazionali in tema di energie alternative, ha puntualizzato soprattutto sulla produzione di H (idrogeno) per via eolica ed ha proposto, invece, forme energetiche riferite al fotovoltaico e solare in genere; sempre però di ridotte dimensioni. Il problema dei certificati verdi e dei relativi contributi ha permesso lo sviluppo dell’eolico a discapito delle altre fonti rinnovabili.
7- Anche la centrale solare siciliana da 2 MW non è certo un esempio positivo.
8- Il solare potrebbe divenire davvero una risorsa per un paese come l’Italia se si adottassero provvedimenti e leggi, magari sul modello tedesco. In sintesi:
a) la crisi energetica globale ed il relativo inquinamento (vedi trattato di Kyoto, Joannesburg, ecc) esistono;
b) è opportuno pensare ed agire ricorrendo conseguentemente a fonti rinnovabili (no, comunque al nucleare e l’esempio mondiale chiarisce meglio);
c) le fonti rinnovabili andrebbero incentivate per la loro competitività, incentivando, a tal proposito, l’energia prodotta (modello tedesco): 1KW eolico rende 0,3€; 1KW fotovoltaico 0,5€. Quindi non c’è alternativa, rende di più il solare(anche dove c’è più vento e meno sole);
9- Il rendimento dell’eolico (se si considera il reticolo di territorio utilizzato) è circa la metà del fotovoltaico, poiché tra una torre e l’altra si creano porzioni di territorio non sfruttabili per le turbolenze generate tra torre e torre(generalmente la distanza varia da 100 a 150 metri).
10- I Comuni che aderiranno riceveranno indennizzi per l’energia prodotta e non per la presenza delle centrali o per l’impatto causato; questo è un altro inghippo. Infatti i rendimenti reali sono più bassi del dichiarato e questo si evince anche dalla carta del vento. Il valore di vento da 4 a 10 m/sec. produce rendimenti pressocchè nulli, è da 10 a 20 m/sec che il rendimento è buono. Purtroppo in Italia a 10 metri al secondo non si arriva quasi mai in condizioni di “normalità” e per raffiche oltre i 20 m/sec intervengono dei dispositivi automatici, posti sul rotore centrale, che bloccano la rotazione delle pale e la produzione energetica. Il nostro Stato non è la Scozia o le isole Shetland e neppure la Patagonia.
Ho cercato di condensare in pillole tutto quanto recepito al convegno.
E’ evidente che la CCTAM(Commissione Centrale di Tutela Ambiente Montano) del CAI nazionale si esprime negativamente per l’eolizzazione del centro sud e isole italiane così come per tutte le forme impattanti anche se rinnovabili. Probabilmente sarebbe meglio pensare a sfruttamenti più capillari (eolico, fotovoltaico, idroelettrico) a seconda dei vari fattori di predisposizione territoriale e locale.
Ricordo, inoltre che le dimensioni delle torri variano da 40 a 60 fino a 100 metri (produzione Vestas) con pale anche di 40 metri. Gli impianti eolici vanno da un minimo di 10 torri ad un massimo di 30/40. (A.C)
Parco regionale dell’Adamello
Chissà quando verrà presentato agli allevatori camuni il bellissimo progetto sui pascoli? E quando comincerà la vera tutela e rivalutazione degli stessi?
Entro metà luglio avverrà la pubblicazione dell’esito del Concorso per Direttore del Parco (ma potrebbero verificarsi avvenimenti degni di nota) (nel prossimo numero di settembre).
Rubrica-news *Sabato 2 agosto 2003, con partenza alle ore 5 dalla località Rasega di Valle di Saviore, si terrà la quarta “corsa sacra” che, attraverso il lago d’Arno ed il Passo di Campo porterà in vetta al Monte Re di Castello. Nello stesso giorno in Arizona gli Apaches San Carlos, insieme a rappresentanti di tutti i popoli nativi del sud-ovest degli Stati Uniti raggiungeranno la sommità del Monte Graham, la Grande Montagna Seduta (DZIL NCHAA SI AN): la Montagna Sacra, profanata dalla costruzione di tre telescopi, strade di servizio ed elettrodotti. Organizza Valsaviore e Amici per ®esistere in Montagna: am.nat@libero.it
*1-2-3-4 agosto 2003 a Cevo “festa di Liberazione”. Organizza il Partito della Rifondazione Comunista.
* L’edizione 2003 di FALO’ NELLE ALPI (www.feuerindenalpen.org), annuale manifestazione che unisce l’intero arco alpino, tra il 9 e il 10 agosto, verrà dedicata quest’anno all’Acqua dolce(ONU).I fuochi diverranno occasione per incontrarsi e festeggiare l’estate, ma anche per manifestare la volontà di una efficace tutela ambientale per il territorio montano.(e gli Appennini?).*14-15-16 e 17 agosto a Valle, loc. Campo sportivo: “Festival de L’Unità”. Organizzano i D.S. di Valle di Saviore.
*Un’officina della vallecamonica ha licenziato un operaio, tale Valentino G., reo di essere stato eletto rappresentante sindacale;”Berlusca docet”………
*Mese di agosto 2003: rassegna e incontri tematici: “Erbe officinali tra futuro e tradizioni montane”. Organizza Valsaviore e Amici per ®esistere in Montagna tel.0364.634664
*Andate a vedere l’essicatore per erbe officinale di Vasco e Monica a Saviore dell’Adamello
*Si sono conclusi felicemente il 3 luglio scorso, gli Esami di Stato per i “forestali” di Edolo.Tra le migliori performances quella di Giovanni Canti con una tesi geologico-forestale(97/100), Marco Giacomelli sulla BSE (98/100),Fabio Tiberi sulla vitivinicoltura in Valle Camonica (91/100), Alessandro Degani sul recupero ecosostenibile e sostenibile della Valle dell’Allione (90/100).
Da evidenziare anche la tesi etologico-scientifica sul capriolo di Mario Bertoli (75/100).
*La Scuola forestale di Edolo ha presentato il Progetto Giardino Botanico al rifugio Colombè in data 11.7.03 all’Amministrazione Comunale di Paspardo. Presenti: il Sindaco di Paspardo, il CAI di Cedegolo, l’OMG e la popolazione locale. Dal prossimo anno, avranno inizio i lavori di realizzazione del giardino botanico alpino di Paspardo al Colombè.
*Venerdì 8 agosto alle ore 7, partenza dalla località Rasega di Valle di Saviore per raggiungere i ruderi della caserma Campellio, a circa metà “Traersèra” (l’antichissimo sentiero che costeggia il lago d’Arno e porta al Passo di Campo).
Dalle ricerche dello storico Rudy Cominardi dell’Associazione di Studi Militari di Brescia:
“Caserma Campellio: travolta dalla valanga il 3 aprile 1916, 122 i soldati travolti in forza al 31° reggimento fanteria (forse brigata Siena). Morti sotto la valanga 82 soldati, recuperati 40 soldati molti dei quali feriti; quasi certa (non verificabile con documenti) la loro appartenenza alla Territoriale. Dal diario del Capitano Bertolini (inedito) risulta che l’unico ufficiale morto, durante le fasi di recupero delle vittime della valanga, sia il SottoTenente Domenico Tadini (a sua volta il Capitano Bertolini sarà travolto da una valanga sotto il Castellaccio, mentre assisteva ad operazioni militari). NON esiste elenco nominativo delle vittime. NON esiste documentazione che provi il loro trasporto nell’ossario del cimitero Vantiniano di Brescia dopo la guerra. I comuni di appartenenza delle vittime NON hanno registrato la morte di quei soldati, specificando come avvenuta. NON esistono documenti che provino il ricovero dei soldati feriti all’Ospedale Civile di Brescia. Praticamente tutto è stato accettato come normale incidente e i comandi del tempo non hanno ritenuto degno di nota il sacrificio di questi soldati che rimarranno per sempre sconosciuti. Fatto salvo il caso che spunti qualche documento autografo ignoto (molto improbabile)”. Info:
am.nat@libero.it .La CCTAM del CAI, a tal proposito, ha coinvolto l’ANA locale (Ponte, Saviore e Valle).
*Il convegno annuale della CIPRA si svolgerà il 23 e 24 ottobre a Salisburgo. Si parlerà anche e soprattutto di attuazione del Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi (www.alpmedia.net)
*Congresso specialistico: "Futuro dell'arco alpino" (Zukunft des Alpenraums); 19-20.07.2003, Berchtesgaden/D; organizzato da: Bildungswerk des Bund Naturschutz in Bayern e.V., iInfo: http://www.bn-bildungswerk.de/php/jp_data.php?monat=0 (de) (www.alpmedia.net)
*2° GMBA-Symposium: "Linking mountain diversity with fire, grazing and erosion"; 20-23.08.2003, La Paz, Bolivia; organizzato da: Global Mountain Biodiversity Assessment; info: http://www.unibas.ch/gmba/workshops.html (en) (www.alpmedia.net). *Convegno specialistico: "Turismo e trasporti - opportunità di offerte di mobilità leggera nel turismo" (Tourismus und Verkehr - Chancen sanft-mobiler Angebote im Tourismus); 21-22.08.2003 Samedan/CH; organizzato da: Alpenbüro Netz GmbH, Academia Engiadina, info: http://www.mobiltour.ch (de) (www.alpmedia.net).
*Si rinnoverà a settembre la CCTAM del CAI. Avvicendamento della presidenza (esce Cainer) per scadenza di mandato, ed inserimento dei nuovi membri di rappresentanza regionale (Lombardia, FVG, CMI).
*I Comprensori di Caccia Alpini della Valle Camonica (C2-C3 e C4) non hanno ancora organizzato un incontro con i rappresentanti ambientalisti, nell’imminenza della nuova stagione venatoria.
Cosa aspettano?Si riuscirà a proporre l’equilibrio biocenotico prima delle mattanze legalizzate?
*Ma c’è davvero il rilascio minimo vitale(RMV) per i torrenti camuni? Anche per quelli captati magari 6/7 volte sul corso della stessa asta fluviale?
*La C.Is TAM Vallecamonica del CAI sta già organizzando il Convegno annuale. Si parlerà di montagna e sacralità?
*Anche in alta Valtellina proseguono le captazioni su torrenti ad elevata naturalità, in zone limitrofe al Parco Nazionale dello Stelvio. Per informazioni: caivaldidentro@tiscali.it ;
*Continua il furto di ulivi anche secolari dalla Puglia; generalmente vengono acquistati nel nord Italia e paesi limitrofi a prezzi da 7000 €/pianta in su;
*Il CAI boccia l’eolizzazione selvaggia del centro sud e isole e anche l’ipotizzata eolizzazione delle Alpi (8 luglio 2003).
*Visitate : info@alpmedia.net e www.alpmedia.net che fornisce a chiunque informazioni mensili sul mondo dell’ambiente e della montagna italiana e comunitaria.
*Legambiente e CAI insieme. Da agosto 2003 parte la campagna di monitoraggio dell’Ozono nei rifugi CAI. E’ una prima iniziativa che vuole valutare lo stato di inquinamento anche alle alte quote.
Speriamo che i dati siano confortanti perché se l’aria oltre a essere fina fosse anche inquinata sarebbe un guaio.
*Nell’ambito del TROFEO KIMA, il 22 agosto 2003 a Valmasino, si terrà il convegno “Nuove oasi sulla via della sete” (Anno Internazionale dell’Acqua dolce-ONU) info@portedivaltellina.it;
*L’Unità di Base dei Democratici di Sinistra di Valle di Saviore si è riunita il 12 luglio scorso per discutere il seguente O.d.g: situazione organizzazione festa dell’Unità – aggiornamento riunione con i componenti della SINISTRA nel comune di SAVIORE – approfondimento e approvazione del documento della minoranza – varie ed eventuali. Il direttivo, attualmente in minoranza consiliare, ha approvato, a maggioranza, di tentare un dialogo con elementi dell’attuale maggioranza amministrativa saviorese, al fine di tentare la formazione di una lista di centro-sinistra in vista delle prossime elezioni comunali.Non tutti erano d’accordo ma ha prevalso una linea possibilista che comunque permetterà anche alla frangia più rigida di pensare ad un eventuale futuro amministrativo, magari anche di minoranza.
*Come si è espressa e cosa sta facendo l’Amministrazione di Saviore riguardo ATO e messa in sicurezza dei siti che utilizzano gas metano, GPL, ecc?
*Sono stati avviati i lavori di sistemazione, ripristino, ristrutturazione e monitoraggio delle dighe e opere di captazione in quota di proprietà ENEL.
Per noi che ci abitiamo sotto è un gran sollievo e va rivolto un plauso alla dirigenza che ha dato il via ai lavori. Grazie
* LA STAMPA – 14 luglio 2003
L’ANALISI DELL’EX PRESIDENTE DELL’ENEL «Ma questi black out non sono inevitabili»
Chicco Testa: non si è voluto affrontare i costi necessari per prevedere le emergenze ROMA I black-out non sono affatto inevitabili. Per me le interruzioni di energia delle scorse settimane restano un autentico mistero». Con le centrali a rischio spegnimento perché manca l’acqua per raffreddarle e lo spettro del razionamento di elettricità, a sezionare l’emergenza energetica è Chicco Testa, tra i fondatori di Legambiente ed ex presidente dell’Enel, oggi alla guida della holding che raccoglie le attività nel settore ambientale della Franco Bernabè Group e di un network, il Kyoto Club, composto da settanta imprese particolarmente sensibili alle tematiche ecologiche.
Il Po è ai minimi storici, le organizzazioni degli agricoltori invocano lo stato di calamità al Nord, la Protezione civile chiede agli italiani di ridurre i consumi di acqua ed energia. Si potevano prevenire gli effetti della secca?
«Prevedere le emergenze e attrezzarsi in maniera idonea ha un costo che evidentemente non si è voluto affrontare. L’attuale quadro della politica energetica è in stato confusionale, proliferano i centri di comando che si occupano del settore con scarso coordinamento. Stato, regioni, autorità, gestori della rete, acquirente unico, società. Ognuno procede per la sua strada, poi sui black-out ci si meraviglia che nella comunicazione agli utenti sia scoppiato il caos».
Come si esce da questo collo di bottiglia?
«Si deve potenziare lo sviluppo di fonti alternative per non dipendere del petrolio, ma non basta. Quelle rinnovabili (sole e vento) attirano molto l’attenzione dei mass media però non danno contributi rilevanti alla domanda di punta. Il vento non è programmabile, è casuale. E l’idrogeno, fino al 2010, sarà solo oggetto di ricerca, non di impiego. Il geotermico, che usa il calore presente nella terra, sta crescendo soprattutto in Toscana, così come gli impianti a biomasse, a rifiuti. Siamo a livelli, però, insufficienti. Dobbiamo costruire nuove centrali, pure a combustibili economici come il carbone, che può essere bruciato in modo compatibile con l’ambiente. Occorre, parallelamente, intervenire sui consumi, com’è stato fatto con successo in California. Nei prossimi dieci anni non avremo problemi di produzione complessiva di energia. L’urgenza sono le punte di domanda, cui l’odierno parco macchine non riesce a far fronte».
Quale rimedio propone?
«Negli Stati Uniti, per evitare i picchi, hanno ripartito i consumi in fasce orarie attraverso politiche tariffarie e contratti interrompibili. Se costa molto meno usare la lavatrice di sera tardi anziché di mattina, molti cambieranno abitudini. La maggioranza dei supermercati americani ha stipulato accordi per ridurre la richiesta di energia. Negli orari di punta, diminuiscono automaticamente l’illuminazione e la temperatura delle celle frigorifere senza causare alcun danno economico, anzi guadagnandoci sopra».
Il nucleare può essere la soluzione?
«Non abbiamo la capacità tecnologica per tornare al nucleare. Dal punto di vista economico non è redditizio: negli ultimi vent’anni nessun imprenditore ha investito sull’energia atomica. In Italia è un’industria da creare “ex novo”. Bisognerebbe sviluppare le competenze e il know how, trovare il consenso. In Italia è difficile costruire una centrale a gas, figuriamoci un impianto nucleare. E del resto perché dovremmo farne uno? Gli americani si guardano bene dal puntare sul nucleare: costa di più. E peggiorare i bilanci non fa piacere a nessuno. L’aumento dell’efficienza energetica, invece, offre ampi spazi di convenienza. Anche in Italia dobbiamo orientare il sistema verso l’efficienza complessiva. Prenda il problema delle scorte: è assurdo non poter disporre di quantità adeguate. Ora basta che per un po’ l’acqua dei fiumi non riesca a raffreddare qualche centrale per far scattare l’allarme. Produrre di più costituirebbe un vantaggio enorme per il nostro Paese. Oltre a dotarci di scorte, ciò introdurrebbe finalmente maggiore concorrenza fra le varie società, a tutto vantaggio dei cittadini. Se l’energia è poca, infatti, viene venduta alle condizioni dettate dai produttori. Se ne creiamo una quantità maggiore, al contrario, entrano in gioco benefiche dinamiche di mercato».
*Pare che all’Alpe Veglia (Piemonte) sia in atto una nuova aggressione territoriale.Anche per questa emergenza sembra che la necessità improrogabile sia la strada di accesso alla valle per servire 0 residenti fissi. Partirà ad agosto un primo sopraluogo CCTAM. Sarà importante capire le necessità di chi ci vive e soprattutto di un ambiente che si è preservato nel tempo proprio per una difficoltà di penetrazione e residenza antropica fissa. Maggiori informazioni nel numero di settembre.
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Alcune informazioni sono state tratte da www.alpmedia.net e Osservatorio Parchi di Legambiente: parchi.lombardia@legambiente.org
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Il prossimo numero di AdamelloSud@ verrà inviato a fine settembre. Buone vacanze a tutti
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