Alla luce delle novità che stanno per caratterizzare la scuola nei prossimi anni, secondo il progetto Moratti di cui tanto si discute, ritengo sia necessario analizzare la questione da un diverso punto di vista. A mio avviso la ricetta Moratti non è poi così campata in aria come sembra: si tratta infatti di un evidente mossa populista, qualunquista, mirata a ingraziarsi tutti quelli che hanno spalato fango sulla scuola, a torto o a ragione, tutti quelli che pensano che la scuola italiana faccia schifo, sia un ricettacolo di falliti perditempo o di fossili che si ostinano a propinare saperi inutili e arcaici agli studenti. Purtroppo il comportamento della classe docente spesso non ha fatto altro che corrispondere a queste definizioni. E allora cosa ti inventano i nostri simpatici governanti? Concedono all utenza la possibilità di scegliere! Apparentemente è la forma di democrazia più grande che si possa immaginare, ma qui vanno poste alcune questioni: prima di tutto adeguare l offerta ad ogni tipo di domanda sarebbe come se il ministero dei trasporti decidesse di costruirci ogni strada che ci serve per andare dove ci pare. Inoltre, secondo questa filosofia dell adeguamento ai singoli egoismi (stile A Fra, che te serve?) la scuola verrebbe scelta da un utenza che siamo noi, sono le persone, è il popolo italiano, che guarda i programmi della De Filippi, mangia i Quattro salti in padella, usa la macchina anche per andare al bagno e si incolla al telefonino anche per sapere che tempo fa. Allora per andare incontro a quest utenza la scuola deve adeguarsi al livello, diventerebbe un azienda che crea un prodotto che deve piacere, non si considererebbe più il ruolo che essa deve rivestire nella società. Non bisogna sottovalutare il fatto e ci tengo a farlo presente - che con queste potenzialità tutti preferirebbero - è innegabile - la scuola ricca, dove non ci sono extracomunitari e siamo tutti belli, bravi, vestiti bene e profumati. Infatti razionalmente siamo tutti d accordo nel ritenere lo straniero una risorsa da valorizzare, è la diversità che mette in crisi le nostre certezze e ci fa crescere, ma loro lassù al potere lo sanno, lo sanno che istintivamente siamo portati a chiuderci, a difenderci. E allora creiamo le differenze tra chi si potrà permettere l istruzione e chi no, finendo per raggiungere il - chissà per quale motivo tanto agognato modello anglosassone che tutti i giorni deve fare i conti con il bullismo e le armi in mano ai bambini. Così la scuola perderà proprio il suo scopo principale, essere cioè lo strumento dei più deboli. La scuola invece dovrebbe tenersi il suo compito ingrato, ma decisivo in questo momento della storia: indicare la via d uscita dal tunnel per questa società, ripartire dall infanzia per formare belle persone, aperte, comprensive, consapevoli, serene. Queste cose, purtroppo, non le sento dire nemmeno da quella sinistra che critica tanto l attuale governo ma che non ha saputo frenare la discesa, perché non è riuscita ad opporre alla filosofia dell egoismo e della chiusura una mentalità opposta, di apertura, la consapevolezza che il miglior modo per sentirsi sicuri è buttare giù le armi, riaprire le braccia, cercare di capire i problemi dell altro, di chi è diverso (vedi voto favorevole alla guerra). La sinistra, nell ultima campagna elettorale, ha cercato semplicemente di rassicurare la popolazione con un programma un po più moderato rispetto agli avversari, ma sulla stessa linea di pensiero. Altra tragica prospettiva attende le famose educazioni (motoria, immagine, musica), che secondo la riforma non faranno più parte del curricolo obbligatorio ma disponibili in surplus a pagamento. Purtroppo ancora una volta dobbiamo ringraziare tutti i nostri colleghi e colleghe che hanno relegato queste discipline nell angolino (ci sono insegnanti che pur avendo il compito di fare queste attività non svolgono mai lezioni di musica o immagine o motoria per tutto l anno), mentre al contrario si registra una fioritura di centri in cui persone di varia età vanno a fare drammatizzazione, danze, discipline orientali, manipolazione per stare meglio, il che ci riconferma quanto queste opportunità siano fondamentali per la nostra crescita, che non abbiamo bisogno solo di ragionieri e commercialisti, i quali anch essi possono fare meglio il loro lavoro se nel loro percorso formativo c è la possibilità di esprimersi liberamente con la voce e con il corpo. Purtroppo una manager come l attuale Ministro dell istruzione non può rendersi conto, non essendo esperta di problemi di pedagogia, della valenza che hanno certi insegnamenti e la scuola dovrebbe anche in questo caso remare contro, contro una società che ci costringe ad usare solo la testa (e comunque a comando). Ma forse l obiettivo è proprio quello di renderci ansiosi e tristi, così abbiamo sempre più bisogno di farmaci, panacee, acquisti
NO A QUESTA RIFORMA! W LA SCUOLA! Comitato Stellasghemba Comunicato n.1 Se condividete, spedite, affiggete, volantinate, ecc.
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