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Re: Tg2 Malcostume e sozzetàVi giro questa mail. Come noterete si sta sviluppando un gran interesse (articolo del Corriere a Ferragosto, interviste in Rai) attorno al cav. Gussalli Beretta...che ha tutta l'aria di un "apripista". Ciao, Giorgio
----- Original Message ----- From: carta To: Sergio A. Cc: Campagna Banche Armate Sent: Monday, August 05, 2002 3:12 PM Subject: Re: Tg2 Malcostume e sozzetà
Ciao Sergio, grazie della lettera. Indignati come te... ti inviamo un caro saluto e buone vacanze...
Gianluca Carmosino, CARTA www.carta.org
ps Giriamo la tua email anche agli amici della campagna "banche armate" che ne hanno lanciato una anche contro l'ambasciator Beretta...
Il giorno 5-08-2002 14:52, Sergio A., sergio_angelo@libero.it ha scritto:
Cari amici di Carta, vorrei sottolineare con l'oggetto di questo messaggio la mia indignazione per la trasmissione Tg2 Costume e società andata in onda oggi 5/8/2002 su RAI 2 alle ore 13,30 circa, interamente dedicata a tre imprenditori italiani, ma che dico imprenditori, delle vere e proprie dinastie di fama e successo internazionale. Soprattutto il primo dei tre individui presentati, niente meno che il cavalier Ugo Beretta, produttore di armi di cui si parla anche nell'ultimo numero della vostra rivista, come candidato all'ambasciata italiana a Washington, accanto alla pagina che, quasi a presagire il futuro, dice "non credeRAI alla RAI che vedRAI". Almeno 6 minuti di servizio simil-giornalistico, in cui il magnate delle armi viene ritratto per la prima volta e in esclusiva per una TV italiana, con un tono tra il pettegolezzo semiconfidenziale estivo e la solenne serietà di un personaggio che fa dell'onestà e dell'integrità i suoi principi, e guai a parlare al suo cospetto della Nera Signora con la falce, ché a suo dire solo una minima percentuale (non ci viene detto percentuale di che cosa, se del numero di armi o dell'intera produzione o di altro, ma probabilmente non del fatturato) viene destinata al mercato militare. Ripreso mentre si trastulla compiaciuto con il suo bracciale d'avorio, ci confessa che apparteneva al primo elefante da lui abbattuto, un po' come il primo dollaro guadagnato dal caro Zio Sam Paperone, il quale elefante -sempre a suo dire- nutriva profondo rispetto nei confronti di questo individuo col fucile che gli si presentò dinnanzi, almeno quanto lui ne nutre verso tutti quelli che successivamente ha abbattuto e na ha fatto altri gingilli. La moglie elude la domanda "a bruciapelo" dell'ottima intervistatrice -si stava parlando di fede e del suo intenso rapporto con la preghiera- "ma lei non pensa che produrre armi sia peccato?", dicendo che dal punto di vista di una cacciatrice figlia di cacciatori era piuttosto uno sport glorioso e un sano divertimento. E così sia. Non mi dilungo sul produttore di grappa e sul gioielliere fiorentino che vengono presentati dopo, ovviamente con due servizi che insieme erano lunghi come il precedente, il tono era simile, ma ovviamente i soggetti molto più "innocui"... Statemi bene e continuate così! Sergio A.
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