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Gerusalemme, 2 aprile 2002, ore locali 18.30
quinto giorno: presidio ad Haifa
Ieri sera vi abbiamo abbandonati a causa dell'allarme bomba: un kamikaze
si
e' fatto esplodere in Jaffa street nella sua automobile quando la
polizia lo
ha fermato per un controllo. L'esplosione e' avvenuta poco distante dal nostro albergo. Vista l'involuzione degli eventi a Ramallah i Giovani Comunisti hanno
deciso
di non inviare altri compagni nella citta' e di organizzare nuove
iniziative
per il giorno seguente. Il quinto giorno (oggi, martedi' 2 aprile) e' stato per noi una giornata abbastanza tranquilla:
- La mattina, nonostante la fredda pioggia torrenziale, abbiamo
simbolicamente tenuto un presidio davanti al consolato spagnolo di Gerusalemme per contestare l'indifferenza dell'Unione Europea (in questo semestre presieduta appunto dalla Spagna). 2. Verso le ore 11.00 locali siamo partiti alla volta di Haifa per un'iniziativa davanti al carcere nel quale sono detenuti parte dei "refusinik" (riservisti che si sono rifiutati di prestare servizio nei territori occupati). Il presidio, che ha visto la partecipazione anche di rabbini ed
ufficiali
"disertori", era stato organizzato dalle associazioni pacifiste
israeliane
per chiedere la scarcerazione di coloro i quali sono divenuti il simbolo dell'opposizione interna alla guerra d'Israele. La manifestazione si e' svolta su di un'altura di fronte al carcere perche' fosse visibile ai carcerati. Mentre un pacifista spiegava al megafono le ragioni della protesta, altri offrivano ai presenti il piatto tipico della liturgia ebraica in questo giorno di festa. Il presidio, colorato ed animato da pupazzi, maschere di cartone e
grossi
striscioni visibili ai carcerati, si e' svolto tranquillamente,
nonotante la
presenza di quattro giovani provocatori del Likud (partito del premier Sharon) scortati dalla polizia israeliana.
Ora siamo tornati in albergo a Gerusalemme dove abbiamo incontrato compagni/e di ritorno da Ramallah, dove hanno vissuto esperienze
traumatiche
tra cecchini ed esecuzioni sommarie. Nonostante l'apparenza di
tranquillita'
data dalle festivita' la citta' vive sospesa dalla paura di nuovi
attentati,
mentre le notizie che giungono da Betlemme e dalle altre citta' parlano
di
un'accelerazione e di un'intensificazione della guerra.
Vista la situazione problematica, forse, partiremo domani per l'Italia,
con
un giorno di anticipo rispetto al programma.
Kekko/Francesco Chiodelli (Movimento Studentesco Bergamo) Gianluca Zoni (Giovani Comunisti/e Varese) Maurizio Morgano e Roberta Maltempi (Giovani Comunisti/e Bergamo)
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