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La FILT della CGIL dichiara che non trasporterà i carichi di morte, e questo mi conforta, ma non mi soddisfa fino in fondo. Mi spigo meglio, cosa dice la FIOM sulla produzione bellica? cosa dicono i tesserati FIOM delle fabbriche d'armi, siano esse pesanti o leggere, oppure sui mezzi di trasporto, gli stessi che si vedono sfilare sui treni della morte in questi giorni?
Essendo figlio e nipote di metalmeccanici, (iscritti alla FIOM)) conosco sulla mia pelle le restrizzioni dovute agli scioperi ad oltranza, per l'aumento salariale, piuttosto che per il cottimo collettivo, oppure per il licenziamento di un delegato, sò bene cosa voglia dire non avere 5 lire in tasca eppure mio padre e mia madre mi mandano alle superiori faticando a pagare l'abbonamento del pulman e l'iscrizione alla scuola ( devo dire che non mi sono mai mancati i soldi per il giornale e per i libbri non scolastici, ma questa è un'atra storia). Conosco anche l'effetto delle serrate padronali, per mesi senza lavoro e salario( mio padre e mio nonno non prendevano lo stipendio ma il salario!!), conosco la disperazione di chi doveva dare la minestra ai nostri figli e l'orgoglio di chi non si mise il cappello in mano per chiedere favori, ma conosco anche chi lo fece per i propri figli ed ugualmente a loro va il mio rispetto.
Ed è per questo che mi permetto di insistere perchè chi produce deve rendersi protagonista della storia, chi sta producendo armi, sistemi d'arma, automezzi militari, munizionamento o parti di munizioni deve sentirsi autorizzato e vincolato a dire no , perchè ciò fa male a tutti\e noi.
Vorrei che gli operai delle fabbriche d'armi, leggere e pesanti dicessero signor no!!
continuerò a chiederlo a praticarlo, ad ESIGERLO, perchè mi sento parte di questo mondo e non voglio che il silenzio mi , ci, ottenebri la mente.
Pace e giustizia Walter