ARTICOLO 18 PER TUTTI !
REINTEGRATO OPERAIO LICENZIATO 3 ANNI FA
DALLA FIAT DI CASSINO
Non poteva iniziare meglio la campagna referendaria per l'estensione
dell'
articolo 18 a tutti i lavoratori per Silvio Buttarazzi, operaio
licenziato 3
anni fa dalla Fiat e reintegrato ieri dal giudice del lavoro di Cassino.
Accusato di non riuscire a realizzare tutta la produzione richiesta, in
realtà era stato licenziato perché aveva rifiutato di licenziarsi in
cambio
di un incentivo economico.
L'avvocato del S.in.Cobas Loredana Di Folco ha dimostrato la
pretestuosità e
l'infondatezza degli innumerevoli provvedimenti disciplinari che avevano
portato al licenziamento del lavoratore ed ha ottenuto, ai sensi dell'
Articolo 18, il diritto per Buttarazzi alla reintegra nel posto di
lavoro,
al risarcimento dei danni, alla corresponsione di 45 mensilità (compresa
la
loro rivalutazione e gli interessi), condannando la Fiat anche al
pagamento
delle spese legali. E' bene ricordare che se Buttarazzi fosse stato
impiegato in un'azienda con meno di 15 dipendenti, pur vedendo
riconosciute
le sue ragioni, avrebbe ottenuto - per tre anni ingiustamente senza
lavoro -
un massimo di 6 mensilità come risarcimento e sarebbe comunque senza
posto
di lavoro
Ecco un'altra dimostrazione dell'utilità dell'Articolo 18, che ora c'è
l'
occasione di estendere, col referendum, anche ai lavoratori delle
aziende
sotto i 15 dipendenti. Una battaglia di civiltà che deve necessariamente
unirsi a quella per il futuro dell'industria italiana e del settore
auto,
attraverso il rinvio al mittente del piano Fiat-Governo, il rientro
dei lavoratori in CIGS e la nazionalizzazione della Fiat, per cominciare
a
riconquistare libertà e dignità in tutti i luoghi di lavoro. E' per
questo
che al di là delle appartenenze sindacali e politiche il S.in.Cobas
invita
tutti alla costituzione unitaria dei COMITATI PER IL SI al referendum.
18/01/03
S.in.Cobas
Ufficio Stampa
Da Il Messaggero Sabato 18 Gennaio 2003
Licenziamento senza giusta causa, Fiat condannata a riassumere un
operaio
Il giudice del lavoro del tribunale di Cassino ha condannato la Fiat a
reintegrare un operaio, Silvio Buttarazzi, al suo posto di lavoro, al
risarcimento dei danni,pari a 45 mensilità, più la rivalutazione,
interessi, e il pagamento delle spese legali, complessivamente oltre 50
mila euro. L'operaio era stato licenziato tre anni e mezzo fa dalla Fiat
di Cassino accusato di non riuscire a completare la produzione
richiesta. L'avv. Loredana Di Folco, legale dell'operaio, che aveva
impugnato il provvedimento, ha dimostrato la pretestuosita' delle decine
di provvedimenti disciplinari e del licenziamento. Il giudice ha
riconosciuto le ragioni del lavoratore che nonostante il suo stato di
salute e la necessita' di cure giornaliere faceva comunque più
produzione di altri lavoratori. Il Sin.Cobas afferma che il contenzioso
tra Buttarazzi e la Fiat era cominciato a seguito del rifiuto
dell'operaio di licenziarsi in cambio di un incentivo in denaro.
''Questa sentenza- afferma il Sin.Cobas- e' stata possibile grazie
all'articolo 18 che prevede il risarcimento dei danni subiti e il
reintegro nel posto di lavoro per un lavoratore ingiustamente
licenziato».