Carissimi, nell'ultimo consiglio comunale di Brescia Manlio Vicini( Rifondazione Comunista) ha proposto un emendamento alla gara d'appalto per l'assegnazione ad un istituto di credito del sevizio di tesoreria del Comune medesimo, L'emendamento in sintesi diceva,: le banche che parteciperanno alla gara dovranno dichiarare di non fare transazioni per la vendita ed aqcuisto di armi e sistemi d'arma, ( vedi campagna contro le banche armate).
Un emendamento che a rigor di logica il comune di Brescia, socio di Banca etica, ed aderente agli enti locali per la pace, avrebbe dovuto accettare ad occhi chiusi.
Un emendamento di principio, ma anche di sostanza, per dichiarare la vera avversità alla guerra ed una spiccata sensibilità ( non solo fanfarona) alla costruzione della pace.
Ricordo inoltre che la Relazione annuale del Consiglio dei ministri sul commercio estero delle armi belliche anno 2002 ( legge 185\90) ci dice che, per quanto riguarda le banche bresciane, solo il banco di brescia ha fatto transazioni( anno 2002 25 operazioni) ma solo per un 0,02% del totale su una movimentazione economica di 920 milioni di euro) mentre la Bipop non ha fatto transazioni che invece sono state fatte per suo conto dalla Banca di Roma che oggi è una forte azionista della Bipop stessa.
Quindi non dovrebbero esserci stati problemi ad approvare un emendamento di quel genere, dovrebbe essere normale che una maggioranza di centrosinistra che sbandiera la pace ad ogni piè sospinto, che aderscie al coordinamento nazionale degli enti locali per la pace, che si consocia alla banca etica, che si schiera in difesa della legge 185, voti un emendamento che va in quella direzione.
Invece no! Il CENTROSINISTRA ASSIEME ALLE DESTRE VOTA CONTRO ALLA MOZIONE VICINI, "solo" 4 CONGLIERI\E DI MAGGIORANZA VOTANO A FAVORE ( Mori dei Verdi, Calzoni dei DS, Sberna della Margherita, Bartoli della Civica per Corsini), a quei consiglieri\e disarmati\e va il mio ringraziamento per aver dimostrato coraggio e coerenza nel fare, non solo nel cianciare.
Motivazione del voto contrario : l'emendamento non era sufficentemente articolato e quindi dopo 5 minuti di riunione dei gruppi consigliari del centrosinistra essi stessi decidono di votare contro.
Alcune domande banali:
PERCHE' IL CENTROSINISTRA VOTA CONTRO UN PRINCIPIO ETICO E POLITICO al dilà delle dichiarazioni inefficaci e reali??
Il CENTROSINISTRA NON POTEVA ASTENERSI E LASCIARE LA RESPONSABILITA' DEL DINIEGO ALLA DESTRA?
IL CENTROSINISTRA NON POTEVA CHIEDERE UNA SOSPENSIONE DEL PROVVEDIMENTO PER "APPROFONDIRE" LE "LACUNE " PRESENTI NELL'EMENDAMENTO VICINI?( ricordo che poco dopo la proposta di emendamento, AN ha proposto di dedicare una via municipale a Ramelli, ed il Consiglio comunale tutto, meno rifondazione, ha proposto di sospendere la richiesta per discuterla nel prossimo consiglio comunale, non si poteva fare lo stesso per l'emendamento Vicini alle banche armate?)
Oso alcune risposte:
1-Quando si parla di armi non c'è nè centrodesta nè centro sinistra che tengano, il muro è alto uguale( forse un po' meno spesso per il centrosinistra), quindi aldilà dell'oggetto del contendere la levata di scudi è ancora inevitabile, ( altrimenti cosa ci starebbe a fare Pietro Gussalli Beretta nel consiglio di amministrazione del banco di prova nazionale in rappresentanza del Comune di Brescia .)
Dire sì ad un emendamento del genere potrebbe significare l'apertura di una falla nella diga ma anche costruire la concreta possibilità di un confronto serio, scevro dalle stupidaggini che costantemente ci sentiamo dire, anche e non solo dal centrosinistra, sull'argomento tabù( produzione , commercio, riconversione armiere... ci stanno ancora raccontando la favola della produzione di repliche, mentre la Camera di commercio certifica che queste in notevole calo mentre pistole e fucili semiautomatici sono in notevole crescita).
Non voglio addentrarmi nella produzione di armi leggere espressamente belliche (20% ditutta la produzione armiera bresciana dati Fiom e dati dr. Brunelli Ricerca Univ.Cattolica.)
Vogliamo capirla che Brescia è il distretto armiero di armi leggere più importante d'Italia ed il TERZO MONDIALE, e che questa contraddizione non possiamo nascondercela all'infinito??
2-si pensa, o si vuol far pensare che la questione pace e guerra siano problemi altri, che non riguardano la gestione di un territorio comunale o provinciale, ammesso e non concesso ciò, questo potrebbe valere per un comune scevro da produzioni armate, Ma, BREDA, IVECO, SEI, MISAR, BERETTA, SONO QUI ED ORA.
E' come se il comune di Modena e la sua provincia non dovessero discutere e ragionare sugli insaccati a livello nazionale ed europeo( scusate il prosaicismo e la banalità)
3- Il "fantasma" di exa e della "CAMPAGNA DISARMIAMO EXA" grava su Amministrazione comunale e provinciale oggi più di ieri visto che la gestione della fiera è da questo anno appannaggio della società " IMMOBILIARE FIERA DI BRESCIA ", alla quale il Comune di Brescia partecipa con una quota di 9,393%di azioni mentre la Provincia partecipa con 7,146% di azioni( il comune di Brescia compartecipa due volte visto che ASM ha 9,196% di azioni nella società medesima!).
Allora oltre a queste considerazioni "a cascataed in libera uscita" mi chiedo: dove siamo noi tutti?
Dove è Lilliput, Pax Christi, Fiom, Camera del Lavoro BSF, Rifondazione, i Saveriani, i piccoli gruppi,e quanti\e hanno lavorato in questi lunghi anni su queste tematiche,non diciamo niente su ciò che è avvenuto? non solleviamo almeno perplessità sulla modalità mediocre e opportunista di alcune scelte?.
Personalmente sono stufo, nauseato, ma ancora determinato ad impegnarmi nella costruzione di percorsi importanti , sinceri, DISARMATI, chiedo solo se possiamo farlo ASSIEME!
Un abbraccio a tutti\e Walter Saresini