IRAQ: MISSILE SU MERCATO A SUD BAGHDAD, MORTI E FERITI
BAGHDAD - Almeno otto civili sono morti e cinque altri sono rimasti feriti a causa di un missile che e' caduto questa mattina su un mercato, in una localita' a sud-est di Baghdad. Lo hanno riferito, all' Afp, delle fonti ospedaliere.
[www.ansa.it]
Missili e menzogne su Baghdad
Mercoledi' 26 marzo un missile ha colpito il mercato del quartiere di Al
Shaab, uccidendo almeno 14 civili.
Venerdi' 28 marzo un altro missile ha colpito il mercato del quartiere di
Shuale, massacrando almeno 62 persone.
Per ambedue le stragi, esponenti militari e politici degli Stati Uniti e del
Regno Unito hanno ipotizzato che si trattasse di missili iracheni, e non di
missili statunitensi. Ecco alcune dichiarazioni:
"E' altamente probabile che la prima esplosione al mercato sia stata
provocata da un missile iracheno"
Jack Straw, segretario di stato britannico [1]
"C'e' sufficiente evidenza che si sia trattato di un missile iracheno, anche
per il secondo attacco. Ma siccome non eravamo la', non siamo sicuri al 100%.
Comunque Mr. Straw non avrebbe fatto quelle affermazioni senza la dovuta
considerazione"
Portavoce del primo ministro britannico [2]
"Le forze della coalizione non avevano come obiettivo il mercato, ne' sono
state lanciate bombe o missili nell'area blu di questa mappa [3], nota col
nome di Shaab. [...] Continueremo a investigare per scoprire se abbiamo fatto
errori, ma un'altra spiegazione potrebbero essere i missili terra-aria (ndr.
iracheni) che hanno mancato il bersaglio e sono ricaduti sul mercato."
General McChrystal, portavoce del Pentagono [4]
"Stiamo investigando. Pero' gli iracheni stanno lanciando un sacco di roba in
aria e questi cascano da qualche parte. Non stanno colpendo i nostri. Questo
lo sappiamo. Non abbiamo perso aerei. Per cui i loro missili cascano da
qualche parte. E io non ho la risposta a questa domanda"
Donald Rumsfeld, segretario alla difesa [5]
LA PROVA
(pubblicata dal Guardian [6] e dall'Indepent [7])
Una scheggia del missile e' stata raccolta subito dopo l'esplosione e
consegnata al giornalista Robert Fisk da un anziano iracheno che viveva
vicino al cratere dell'esplosione di venerdi' scorso.
Sul frammento sono visibili due numeri di serie
30003-704ASB7492 (ma la B e' poco chiara, potrebbe essere una H)
e
MFR 96214 09
MFR sta per Manufacturer (produttore) e il codice 96214 identifica lo
stabilimento di produzione: chiunque puo' verificarlo dal database online dei
fornitori del ministero della difesa statunitense
http://gidm.dlis.dla.mil/bincs/begin_search.asp
Mettete il codice 96214 nel campo "Cage" e troverete
"Raytheon Company"
seguono i dati dello stabilimento di McKinney (Texas)
La Raytheon e' il maggior fornitore del Pentagono, col quale l'hanno scorso
ha fatto affari per 16 miliardi di dollari. Produce, tra le altre cose, i
missili Tomahawk, le bombe a guida laser Paveway e i missili Harm.
E proprio un Harm sembra aver provocato la strage di Baghdad; e' un missile
che avrebbe lo scopo di distruggere i radar e che esplode in migliaia di
frammenti di alluminio, come testimoniano le terribili ferite rivelate dai
medici dell'ospedale di Baghdad.
Nonostante quello che sostiene la Raytheon sul suo sito
"Un missile progettato per alte prestazioni e qualita'. Nell'uso attuale sul
campo, l'Harm dimostra un'affidabilita' quattro volte superiore alle
specifiche. Nessun arsenale moderno e' completo senza un Harm." [8]
questi missili, del costo di circa 300.000 dollari ognuno, sono noti per
perdere di vista l'obiettivo e finire chissa' dove, a causa anche di
interferenze "amiche" (cioe' da parte delle proprie truppe).
I missili Harm sono generalmente lanciati dagli aerei Prowler. La marina
militare statunitense ha confermato [9] che un Prowler era in missione la
notte del 28 marzo, e che ha sparato un missile Harm, il primo dopo tanti
anni (dal 1997). I piloti pero' non hanno potuto vedere dove il missile sia
andato a finire.
Francesco Iannuzzelli
Associazione PeaceLink
Riferimenti:
[1]
Dichiarazione alla Newspaper Society, Londra, 30/3/2003
http://www.newspapersoc.org.uk/news-reports/pr2003/Jack-Straw-speech.html
[2]
Conferenza stampa a Downing Street, Londra, 1/4/2003
http://www.number-10.gov.uk/output/Page3396.asp
[3]
http://www.defenselink.mil/news/Mar2003/030326-D-6570C-012.jpg
[4]
Conferenza stampa del Pentagono, 26/3/2003
http://www.defenselink.mil/news/Mar2003/t03272003_t0326asd.html
[5]
Intervista del 30/3/2003 al Washington File, bollettino ufficiale del
dipartimento di stato, non piu' disponibile sul sito originale, ma
sull'archivio dell'ambasciata USA in Australia
http://usembassy-australia.state.gov/hyper/2003/0330/epf703.htm
[6]
Articolo di Brian Whitaker, 1/4/2003
http://www.guardian.co.uk/Iraq/dailybriefing/story/0,12965,927233,00.html
[7]
Articolo di Cahal Milmo, 2/4/2003
http://news.independent.co.uk/world/middle_east/story.jsp?story=393066
[8]
http://www.raytheon.com/products/harm/index.html
[9]
Rohan Sullivan, Associated Press, 30/3/2003
http://quickstart.clari.net/qs_se/webnews/wed/ca/Airaq-prowlers.RpGX_DMU.ht…
--
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ITACA, un'altra strada è possibile
vi invita alla presentazione del saggio
"Mi consenta"
Come e perché Berlusconi ha conquistato il consenso degli italiani
Incontro con l'autore
ALESSANDRO AMADORI
PSICOLOGO SPERIMENTALE
Sabato 12 Aprile 2003
ore 17.00
presso
ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI
"N. TARTAGLIA"
via Oberdan 12/e
BRESCIA
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Camilla Bergamaschi
Roberto Andrea Lorenzi
Sarà presente la scrittrice
GIOVEDI 10 APRILE 2003 - h 20.45
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Via Crocifissa di Rosa 92 Brescia
Siete tutti cordialmente invitati
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NO ALLA GUERRA
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SOSPENSIONE DI EXA
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CON: ALBERTO DE MAGISTRIS (EMERGENCY)
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MERCOLEDI 09/04/2003 ORE 20,30
CAMERA DEL LAVORO DI BS
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BRESCIASOCIALFORUM
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casella principale: slaimilano(a)slaicobasmilano.org
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In allegato i seguenti comunicati stampa, in merito alla giornata di
sciopero generale del 2 aprile indetta da tutti i sindacati di base
1) illeggittima è la guerra, Slai Cobas Milano
2) Per i padroni tutti gli scioperi sono illegittimmi, Slai Cobas ATM Milano
3) è rivolta operaia a Pomigliano fabbrica ferma anche al 2° turno, Slai
Cobas Pomigliano
4) Fiat Pomigliano: parcheggi vuoti e catene di montaggio ferme - 90% di
adesione allo sciopero, Slai Cobas Pomigliano
Roma, 20:23
Iraq, Amnesty: bombe a grappolo Usa è violazione diritto
Profonda preoccupazione viene espressa da Amnesty International per
l'alto numero di vittime civili che la guerra in Iraq sta provocando e
per il ricorso alle bombe a grappolo nel corso di attacchi militari
contro aree densamente popolate. Ieri, dice una nota dell'organizzazione
per i diritti umani, almeno 35 civili, tra cui molti bambini, sono stati
uccisi ed altri 300 sono rimasti feriti a seguito di un attacco lanciato
dalle forze statunitensi contro la città di al Hilla.
Amnesty International si dice "sconcertata" per le notizie secondo le
quali, durante l'attacco, sono state utilizzate bombe a grappolo. Il
loro uso ad al Hilla costituisce "un attacco indiscriminato e una grave
violazione del diritto internazionale umanitario. Se gli Usa parlano
seriamente quando dicono di voler proteggere la popolazione civile,
allora devono impegnarsi pubblicamente a sospendere l'uso delle bombe a
grappolo. Continuare a usarle significherà causare indiscriminatamente
morti e feriti tra la popolazione civile".
Secondo le informazioni ricevute dall'organizzazione umanitaria, ad al
Hilla sono state usate bombe a grappolo del tipo BLU97 A/B. Ognuna di
esse contiene 202 ordigni dimensioni simili a una lattina da bibita. Le
bombe a grappolo si spargono su un'area pari a quella di due campi da
calcio. In almeno il 5 per cento dei casi, gli ordigni contenuti al loro
interno non esplodono all'impatto al suolo, trasformandosi in mine
anti-persona e prolungando nel tempo il rischio di morte per chiunque vi
entri in contatto. (red)
[www.repubblica.it]
Osservatorio Europeo: verso restrizioni del diritto d'asilo ?
Dalla Gran Bretagna un proposta per modificare le norme del diritto
d'asilo. L'accordo di Olanda, Spagna e Italia.
Il ministro degli Interni britannico, David Blunkett, ha lanciato
durante la riunione con i suoi omologhi dei 15 paesi dellUnione
Europea, una proposta di restrizione della politica dasilo dellUE. Il
Governo britannico propone, mentre è direttamente impegnato in azioni di
guerra in Irak, di creare delle zone di accoglienza dei rifugiati nelle
vicinanze delle aree colpite dal conflitto, per poi trasferire chi lo
richiedesse in centri di transito per dar modo ai responsabili di
potere esaminare le domande dasilo nei paesi dellUE . Coloro a cui
verrà accordato lo status di rifugiato potranno poi recarsi nei paesi
dellUE, condividendo le spese di soggiorno con le istituzioni
ospitanti...
La proposta è stata caldamente appoggiata dallOlanda, dalla Spagna e,
naturalmente anche dallItalia. La commissione europea dal canto suo,
pur non avendo del tutto rifiutato lidea dei campi di accoglienza,
rifiuta con decisione il modello britannico. In una sua comunicazione
(pubblicata giovedì scorso) sollecita soprattutto una più approfondita
riflessione sulle politiche di accoglienza e di protezione, anche in
vista del Consiglio Europeo che su questa materia si riunirà a
Tessalonicco.
Negli stessi giorni si teneva ad Atene il 3° Consiglio congiunto
Messico-Unione Europea. Le due parti hanno ribadito il loro impegno nel
volere rafforzare il ruolo delle Nazioni Unite per il futuro del governo
mondiale, sottolineando la comune volontà da una parte di combattere il
terrorismo in tutte le sue forme, e dallaltro di difendere il rispetto
del diritto internazionale, dei diritti delluomo e del diritto
umanitario internazionale tramite le Nazioni Unite. Sulla stessa onda
lincontro bilaterale UE-Cile, che ha ribadito la necessità di
rafforzare le consultazioni ed il coordinamento tra Ue e Cile proprio
nel quadro del Consiglio di sicurezza dellONU, di cui anche il Cile è
membro. Sia dal Cile che dal Messico sono arrivati dei chiari messaggi
verso lEuropa di volontà di creazione di una nuova politica estera, non
più esclusivo monopolio degli USA, e soprattutto si è convenuto di
stabilire un dialogo aperto senza escludere alcun tema a priori, dalla
promozione della pace e della stabilità, a misure di prevenzione dei
conflitti, alla lotta contro il terrorismo, al crimine organizzato,
misure contro limmigrazione illegale e contro la tratta di esseri
umani. Questi incontri rivestono un certo interesse, sia per la
posizione assunta dal Messico e dal Cile sulla guerra in Irak richiesta
di prolungare il mandato degli ispettori ONU sia perché da aprile
spetterà proprio al Messico la Presidenza del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite.
La richiesta che la Commissione dei Diritti Umani dellONU tenesse una
sua sessione speciale sullintervento militare in Irak è stata nel
frattempo respinta a Ginevra (18 voti a favore e 25 contrari).
Susanna Florio
[Fondazione Di Vittorio http://fdv.reloadlab.it/]