Bsf Aprile 2003

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89 partecipanti
187 conversazioni

Fw: [referentinodi] weekend di formazione sulla facilitazione
by elena y marco 01 Apr '03

01 Apr '03

...per chi fosse già in toscana il primo fine settimana di maggio ...da prendere sempre al volo -secondo me- queste occasioni formative (credo) gratis!!!!!!!!!!!!!! hasta la paz siempre! elena ----- Original Message ----- From: Segreteria Lilliput To: GLT-LISTA ; GLT Impronta Naz. (Egroup) (E-mail) ; glt-lente(a)liste.retelilliput.org ; glt-commercio(a)liste.retelilliput.org ; gdl-esf(a)liste.retelilliput.org ; Debate ; referenti nodi ; subnodo ; Tavolo Intercampagne Sent: Sunday, March 30, 2003 9:43 PM Subject: [referentinodi] weekend di formazione sulla facilitazione Ciao a tutt*, con la presente mail viene presentato un weekend di formazione sulla facilitazione organizzato dal glt-nonviolenza della Rete. Siete tutti caldamente invitati a partecipare e a diffondere l'iniziativa. Saluti, Laura Fambrini Segreteria Rete Lilliput -------------------------------------------------------------------------------- 3- 4 maggio a Firenze weekend di formazione sulla facilitazione promosso dal GLT nonviolenza di Lilliput dalle h 15 di sabato fino alle h 16,30 di domenica presso la casa per la pace (di fronte alla stazione prendere l'autobus 37, in direzione Galluzzo. Scendere a Bottai. Dopo un ponte prendere la prima via a sinistra, via Quintole per le rose e proseguire fino al n° 131) per iscrizioni rivolgersi Anna fazi: nafazi(a)tin.it Antonella Sperone:spe.anto@libero.it Chiara malagoli: chiamala(a)tin.it

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a proposito di Ghedi
by da fra 01 Apr '03

01 Apr '03

Provo a rispondere a Walter e Marco. In realtà non è proprio una risposta, anche perchè sabato a Ghedi io non c'ero (non perchè non lo ritenessi importante, ma lo era ugualmente stare al Presidio Permanente per incontrare la parte di Brescia che non manifesta). Non so dire molto sulle dinamiche di quel che è successo, nè di come sono state prese le decisioni. Solo un dispiacere: il computer non è usato da molti del movimento, non è proprio un canale comunicativo che raggiunge tutti, però è accessibile da chiunque, quindi mi dispiace che alcune incomprensioni, arrabbiature, discrepanze, vengano discusse con questo strumento. So che non si esaurisce qui. Walter faceva riferimento alla riunione di ieri, spero ci sia stato lo spazio per discuterne dal vivo, con tutti gli elementi emotivi, affettivi, relazionali... che a mio avviso danno la qualità a questo movimento...e anche forse le maggiori magagne perchè le persone sono diverse, reagiscono in modo diverso...non sempre è facile comunicare. A presto. Daniela _________________________________________________________________ Invia messaggi istantanei gratuitamente! http://www.msn.it/messenger/

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Inchiesta sulla strage a Najaf "I marine hanno sbagliato"
by luigi.lacquaniti＠libero.it 01 Apr '03

01 Apr '03

Secondo il Washington Post le vittime sarebbero dieci "Non hanno dato l'ordine di fermarsi, poi hanno sparato" Inchiesta sulla strage a Najaf "I marine hanno sbagliato" Il comando Usa promette indagini ma avverte: "Colpa di Saddam che usa i civili per la guerriglia" KARABALA - Adesso il comando generale Usa promette un'inchiesta. Un'indagine che spieghi come è stato possibile che dieci persone (secondo la ricostruzione del "Washington Post", mentre i militari parlano di sette) tra cui cinque bambini, siano stati uccisi dai soldati Usa a Najaf. Erano su un furgone incappato in un posto di blocco dei soldati Usa. Quel che è accaduto non è chiaro. La ricostruzione del giornalista del "Washington Post" che si trovava sul posto attribuisce la responsabilità ai militari statunitensi che non hanno impartito in tempo l'ordine di fermarsi. Non solo: anche il bilancio delle vittime dato dal comando Usa, scrive il giornale americano, sarebbe falso: non sette bensì dieci morti. I comando Usa invece punta sulla responsabilità dell'autista che non si sarebbe fermato all'alt e assicura che i militari avrebbero sparato in aria alcuni colpi di avvertimento. Sullo sfondo c'è la "sindrome del kamikaze" che, dopo l´attentato suicida di Najaf, ha seminato il terrore nei militari statunitensi. Proprio quella paura che potrebbe aver fatto perdere la lucidità ai marines e aver provocato la strage di civili. E sempre oggi un uomo disarmato è stato ucciso da marine americani a un posto di blocco a Shatra, nel sud dell'Iraq. I soldati Usa hanno detto di aver crivellato di pallottole il camioncino bianco quando questo ha continuato la corsa verso il posto di blocco . Il camioncino non era carico e non conteneva niente di pericoloso. Eccolo il racconto di William Branigin, il cronista del "Post" al seguito della terza divisione di fanteria. Il cronista si trovava vicino al capitano Ronny Johnson, che seguiva l'azione con un binocolo sull'autostrada numero 9 e dava ordini al plotone al posto di blocco. Questa la sequenza: all'orizzonte appare la macchina carica di civili iracheni. Ci sono donne e bambini. "Sparate un colpo di avvertimento" ordina Johnson che vede il furgone che continua ad avanzare. L'ufficiale ordina di sparare un colpo da 7.62mm contro il radiatore dell'auto. La situazione precipita. "Smettetela di perdere tempo!" urla il capitano. E' convinto che i suoi ordini non vengano eseguiti con la necessaria rapidità. Quindi comanda: "Fermatelo, Red 1, fermatelo!". Partono i colpi di artiglieria. La strage si consuma. Johnson insulta il capo della pattuglia: "Hai appena ucciso una famiglia, perché non hai sparato colpi di avvertimento abbastanza in fretta!". La macchina è crivellata di colpi. Dentro ci sono 15 persone. Dieci di loro, (sette per gli americani) dice il "Washington Post", sono morte. Sono momenti strazianti. Una donna resta nella carcassa dell'auto con i corpi dei figli in grembo. Non vuole scendere. "E' la cosa più orribile che ho visto in vita mia - dice il sergente Mario Manzano, 26 anni, medico dell'esercito - e spero non vedere mai più una scena simile in vita mia". Adesso il comando Usa promette un'inchiesta sulla strage. Ma il capitano Frank Thorp, portavoce del comando centrale, sembra delinearne le conclusioni in anticipo: "I militari americani hanno agito secondo le regole e la colpa è del regime iracheno e del suo uso di civili per operazioni di guerriglia". (1 aprile 2003) [www.repubblica.it]

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Le imprese coinvolte nella guerra in Irak
by ponte 01 Apr '03

01 Apr '03

Sul sito del circolo anarchico ponte della ghisolfa potrete trovare la lista delle imprese coinvolte nella guerra in Irak. http://www.ecn.org/ponte

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05/04/2003 Aviano?
by Missi 01 Apr '03

01 Apr '03

Ciao a tutti Attraverso www.indymedia.it ho saputo della manifestazione per la pace in programma ad Aviano il 5 aprile, qualcuno sa se sono stati organizzati autobus e/o treni speciali da Brescia per partecipare? Grazie! sp missi(a)lumetel.it

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(no subject)
by Messori Simona 01 Apr '03

01 Apr '03

ciao sono simona rete lilliput nodo di modena abbiamo inviato la nostra adesione alla Manifestazione nazionale "Disarmiamo EXA e la guerra" vorrei sapere,se è già deciso,l'orario di inizio della manifestazione per organizzarci e partecipare grazie Simona

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Najaf, sette civili uccisi a un check point
by luigi.lacquaniti＠libero.it 01 Apr '03

01 Apr '03

Erano su un'auto che non si è fermata al posto di blocco Usa A bordo c'erano tredici persone, solo donne e bambini. Due i feriti Najaf, sette civili uccisi a un check point DOHA (QATAR) - Soldati statunitensi hanno sparato contro un camioncino che non si è fermata a un posto di blocco nei pressi di Najaf, a 150 km a sud da Bagdad, provocando la morte di sette civili e il ferimento di altri due. Lo ha annunciato il Comando Centrale Usa a Doha, precisando che le vittime erano tutte donne e bambini. Secondo le prime indicazioni fornite dal portavoce del Comando celtrale, Charles Owens, a bordo del camioncino si trovavano tredici persone. Soldati della terza divisione di fanteria dell'esercito Usa che controllavano il posto di blocco su un'autostrada nei pressi di Najaf, verso le 16.30 ora locale hanno aperto il fuoco contro il veicolo che non ha obbedito all'ordine di fermarsi. I militari hanno iniziato a sparare in aria, poi hanno colpito il motore del camion che intanto continuava ad avanzare. "Come ultima risorsa hanno colpito l'abitacolo. Quando i soldati hanno aperto lo sportello dell'auto, hanno trovato tredici tra donne e bambini. Sette di loro erano morti, due feriti e quattro illesi" ha precisato il comandante Owens. Sull'episodio, ha aggiunto, è stata aperta un'inchiesta. Dopo l'esplosione di un'autobomba, sabato, i controlli ai posti di blocco americani in Iraq sono diventati molto più accurati e rigorosi: sempre vicino a Najaf, un militare iracheno kamikaze era riuscito a uccidere quattro militari Usa. (31 marzo 2003) [www.repubblica.it]

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