Comunicato stampa Rete Lilliput
Ufficio Stampa Rete Lilliput: Cristiano Lucchi 339/6675294 -
ufficiostampa(a)retelilliput.org
_____
Campagna "FERMIAMO I MERCANTI DI ARMI IN DIFESA DELLA 185"
ADDIO ALLA 185/90: «VERGOGNA ITALIA»
Dichiarazioni di Alex Zanotelli
«L'approvazione della riforma della legge 185 sull'esportazione di
armamenti italiani all'estero è una vera e propria vergogna nazionale.
Dopo avere tanto lottato su questo problema, e dopo aver dato vita -
insieme a tanti altri - alla campagna che porterà alla legge 185 del
1990, oggi mi sento tradito». La dichiarazione di Alex Zanotelli con
Nigrizia sul voto alla Camera del 3 giugno.
L'approvazione della riforma della legge 185 sull'esportazione di
armamenti italiani all'estero è una vera e propria vergogna nazionale.
Dopo avere tanto lottato negli anni '80, quand'ero direttore a Nigrizia,
su questo problema, e dopo aver dato vita - insieme a tanti altri - alla
campagna che porterà alla legge 185 del 1990, oggi mi sento tradito.
Mi sono sentito tradito prima di tutto quando, la scorsa settimana, in
Commissione Esteri-Difesa questa riforma della legge è passata per 16
voti contro 15: abbiamo perso per un solo voto. Mi sento tradito perché
solo uno della Margherita (uno su dieci) si è presentato in Commissione.
Gli altri erano assenti perché la Margherita era spaccata sulla 185.
Questo è di una gravità estrema, perché la Margherita durante la guerra
all'Iraq aveva promesso, specialmente attraverso il suo segretario
Castagnetti, che avrebbe tenuto duro nella sua opposizione alla guerra.
Non può ora venire a tradirci in questa maniera proprio sul commercio
delle armi. Lo ritengo un tradimento, da parte sia del segretario sia
della Margherita.
Secondo, mi addolora profondamente il voto di ieri alla Camera, di 222
per il sì e di 115 no, con 209 tra astenuti e non votanti. Di nuovo
sento come tradimento il fatto che la Margherita si sia astenuta in
massa e che lo Sdi e l'ex ministro della difesa Mattarella abbiano
votato sì. Sarebbe importante sapere al più presto come ognuno abbia
votato, e chiedo che questa lista venga diffusa in internet.
Trovo gravissime due cose in questa riforma:
1) il fatto che la modifica alla legge 185 toglie l'end use, cioè sapere
dove le armi vadano davvero a finire, permettendo le cosiddette
triangolazioni, che ho personalmente testimoniato quando ero direttore a
Nigrizia, e che tante morti hanno causato;
2) trovo altrettanto grave che non ci sia più l'obbligo per il governo
di presentare la relazione annuale sulle esportazioni autorizzate.
Questa è un'altra botta al movimento pacifista ed è soprattutto un'altra
maniera per nascondere i loschi traffici di armi.
È altrettanto grave il fatto che le armi potranno essere esportate in
paesi dove ci siano violazioni dei diritti umani, purché non "gravi".
Tutto questo ci fa apparire ancora più chiaro come alla Camera non ci
sia alcuna idea di etica in questo campo; penso che il Senato si sia
comportato con molta più dignità e con molto più senso etico. Rimango
esterrefatto da questo comportamento dei deputati. Rimango addolorato al
vedere come anche i partiti di opposizione hanno votato. I Comunisti
italiani: su 10, 8 si sono astenuti; dei 136 Ds, 36 astenuti; di
Rifondazione, su 11, 5 astenuti, tra i quali Bertinotti; dei Verdi, 2
astenuti su 6. È incredibile che 189 deputati non fossero presenti. È
una vergogna.
Ora dobbiamo ammettere, da parte di questo movimento che c'è alla base,
che abbiamo fatto ultimamente troppa poca pressione a questo livello.
Tutto il movimento che si è mosso contro la guerra in Iraq doveva con
altrettanta forza muoversi contro le modifiche alla 185: questo non è
avvenuto. Un grazie va ai sindacati, in particolare alla Cgil, perché
sono rimasti fermi nella loro opposizione alle modifiche. Ecco perché
ritengo importante, a questo punto, ripartire dalla società civile
organizzata: davanti al tradimento da parte dei partiti italiani la
società civile organizzata dovrà diventare sempre più soggetto politico
e fare politica con la P maiuscola. Dobbiamo rilanciare una campagna per
ritornare alla 185 e dobbiamo rilanciarla soprattutto in campo europeo,
perché con le joint ventures molte armi verranno prodotte con capitali e
industrie europee, e sfuggiranno a qualsiasi controllo.
Non basta più l'indignazione, dobbiamo impegnarci. E chiedo a tutti di
scrivere ai propri deputati che hanno votato per il sì o che si sono
astenuti, dicendo la propria rabbia per questo voto, che significherà
più esportazioni di armi italiane, più triangolazioni, più segretume, e
sempre più morti fra i poveracci del mondo. Abbiamo le mani macchiate di
sangue.
Dobbiamo reagire come cittadini in tutte le maniere che possiamo. E
chiedo che anche ufficialmente la Conferenza episcopale italiana dica il
suo disappunto per quanto è avvenuto, perché la Cei si era data da fare
perché queste modifiche non avvenissero; penso sia importante che ora
esprima pubblicamente il suo sconcerto.
Alex Zanotelli, Nigrizia e la Campagna in difesa della legge 185