PACE ORA!
Mobilitazione permanente per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq
L'incontro di stamattina al Capranichetta, promosso dal Comitato fermiamo la guerra, dai deputati del Forum per l'alternativa e dai senatori di Samarcanda,
è stato un utile momento di confronto e di messa a punto delle iniziative che nei prossimi giorni verranno organizzate dai parlamentari e dal movimento per la pace.
Da tutti è stato ribadito che gli ultimi eventi squarciano definitivamente il velo sulla vera natura della missione italiana in Iraq. Di fronte a quanto accaduto l'altro giorno a Nassjiria è del tutto evidente che il nostro contingente è impegnato, al pari delle altre forze d'occupazione, e sotto il comando statunitense, in azioni di guerra e di repressione della popolazione. Questo in aperta violazione dell'articolo 11 della nostra costituzione e del dispositivo votato in Parlamento.
Altrettanto chiaro è che la data del 30 giugno per il passaggio della sovranità agli iracheni è solo una foglia di fico, l?ennesima bugia che ci viene raccontata
per prendere tempo, mentre il governo già annuncia l?ulteriore proroga della missione.
Ma il tempo è adesso. L'Iraq è ormai una polveriera. Tutti i giorni sono decine le vittime civili e militari. Le condizioni di vita della popolazione sono ormai insopportabili. Le truppe se ne devono andare e consentire così all'Onu di entrare in Iraq per favorire il ritorno del paese alla normalità e accompagnare la transizione democratica.
I parlamentari presenti all?incontro di questa mattina si sono impegnati ad assumere una serie di iniziative urgenti:
1) chiedere un incontro a Ciampi perché nella sua veste di garante della Costituzione intervenga contro la palese violazione dell'articolo 11 della Carta;
2) presentare nei due rami del Parlamento una Mozione che vieti ai nostri militari in Iraq di intraprendere azioni offensive e di repressione delle manifestazioni popolari di protesta;
3) sostenere la richiesta già avanzata ieri del gruppo del Prc di una commissione di indagine parlamentare sul ruolo e le regole di ingaggio del nostro contingente.
Da parte sua il comitato fermiamo la guerra, promotore delle manifestazioni per la pace del 15 febbraio del 2003 e del 20 marzo del 2004, si è impegnato
a promuovere da qui al 25 aprile due settimane di mobilitazione permanente e diffusa in tutta Italia. Bandiere della pace ai balconi, manifesti e altri segni di pace sui muri delle nostre città, presidi e sit-in, capillare opera di controinformazione e di verità su quanto sta accadendo in Iraq. Già in molte città si sono svolte o sono programmate per i prossimi giorni iniziative contro la guerra.
A Brescia il 17 aprile, in occasione di Exa, la fiera delle armi leggere, la prevista manifestazione cittadina di contestazione si caratterizzerà anche come appuntamento per la pace e il ritiro delle truppe.
Il comitato invita tutti a partecipare alle manifestazioni organizzate dall'Anpi in occasione del 25 aprile caratterizzando questo appuntamento come giornata
di Resistenza alla guerra.
Nelle prossime ore una delegazione internazionale raggiungerà Bagdad per portare il messaggio di una Pasqua di pace a nome dei movimenti di tutto
il mondo.
Infine, messaggi di amicizia ai cittadini di religione musulmana e di solidarietà per il bombardamento della moschea di Falluja verranno portati in tutte le moschee di Italia. Il primo di questi incontri ci sarà domattina, quando una delegazione del comitato si recherà alla moschea di Roma.
Comitato nazionale Fermiamo la Guerra
Roma, 8 aprile 2004