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----- Original Message ----- From: ICS - network asilo To: Undisclosed-Recipient:; Sent: Friday, March 07, 2003 5:08 PM Subject: (ICS network asilo - 07/03/02) - Appelli Amnesty per 4 donne nigeriane
Cari amici del network ICS asilo e migrazioni,
vi segnalo l'urgenza di aderire agli Appelli on line in favore di Amina Lawal, Ahmadu Ibrahim, Fatima Usman e Mallam Ad Baranda, quattro donne condannate a morte per lapidazione in Nigeria. Come forse molti ricorderanno la pressione internazionale ha permesso alcuni mesi fa di impedire la spaventosa l'esecuzione di Safyia.
Ora Amnesty International lancia l'appello on line per questi nuovi tre casi. Trovate il testo dell'appello (comunque sotto riportato) e le modalità di adesione e spedizione immediata automatica della vostra adesione sul sito:
http://www.amnesty.it/primopiano/nigeria.php3
Vi chiediamo fortemente di dedicare un minuto di tempo (è sufficiente) a questo appello e a farlo circolare a tutti i vostri contatti.
Un caro saluto
Gianfranco Schiavone responsabile Servizio Immigrazione e Asilo ICS
His Excellency Olusegun Obasanjo President of Nigeria The Presidency State House, Aso Rock Abuja, Federal Capital Territory Nigeria
Sua Eccellenza,
desidero esprimere la mia profonda preoccupazione per il fatto che i nuovi codici penali basati sulla sharia introdotti nella Nigeria settentrionale prevedono la pena di morte per reati quali l'adulterio e istituiscono pene crudeli, inumane e degradanti come le frustate e le amputazioni.
Queste punizioni rappresentano una violazione degli strumenti internazionali sui diritti umani, tra cui la Convenzione contro la tortura e il Patto internazionale sui diritti civili e politici, entrambi ratificati dalla Nigeria.
Mi oppongo alla pena di morte in tutti i casi poiché rappresenta una violazione del diritto alla vita. Essa è incompatibile con la Costituzione nigeriana e con gli obblighi legali assunti dalla Nigeria sulla base della Carta africana per i diritti umani e dei popoli.
Per queste ragioni, chiedo al Suo governo di fare quanto è nelle sue possibilità per impedire l'esecuzione di Amina Lawal (stato di Katsina), Ahmadu Ibrahim e Fatima Usman (stato di Niger) nonché Mallam Ado Baranda (stato di Jigawa), condannati a morte da tribunali della sharia e la cui esecuzione mediante lapidazione è imminente.
RingraziandoLa per l'attenzione, Le trasmetto i miei distinti saluti.
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