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S.in.COBAS coordinamento nazionale : via Ettore Ponti 40 - 20143 Milano / tel. 02.89159171 - fax 02.89190528 / e-mail sincobas@libero.it Comunicato Stampa
SCIOPERI IMMEDIATI CONTRO LA GUERRA CONFERMATI INGIUSTIFICATA E INTIMIDATORIA NOTA COMMISSIONE GARANZIA
dichiarazione di LUCIANO MUHLBAUER
Segreteria Nazionale SinCobas
Che il diritto di sciopero in Italia fosse gravemente manomesso lo sapevamo già. Nel settore dei servizi esercitare il diritto di sciopero, inserito nella carta costituzionale, è diventato spesso e volentieri una via crucis. Ma che ora si ritenga addirittura non lecito scioperare contro una guerra ripudiata dalla grande maggioranza dei cittadini e contro un coinvolgimento italiano in essa, pare francamente eccessivo e pericoloso.
Infatti, con un comunicato ufficiale indirizzato al sindacalismo di base, la Commissione di Garanzia ex Legge 146/90 ha preso posizione contro gli scioperi che dovessero realizzarsi all'immediata notizia dello scoppio della guerra all'Irak, nei comparti della pubblica amministrazione e dei servizi.
La nota della Commissione avviene in risposta al telegramma dell'11 marzo scorso che SinCobas, Cub, Confederazione Cobas, SlaiCobas e Usi avevano inviato alla Presidenza del Consiglio e alla Commissione stessa, in cui si preannunciava l'intenzione di promuovere scioperi immediati in caso di scoppio della guerra e di indire uno sciopero generale nei giorni successivi. Una posizione analoga è stata espressa nella giornata di ieri dalla Funzione Pubblica Cgil.
Tali scioperi non necessitano di preavviso né di indicazione di durata, come recita lo stesso comma 7 art.2 della Legge 146/90, in caso di scioperi in "difesa dell'ordine costituzionale". E una partecipazione italiana alla guerra di Bush, dichiarata o meno, mediante una collaborazione alla macchina della morte consistente nella concessione di infrastrutture, basi e spazio aereo, rappresenterebbe una ovvia violazione dell'art.11 della Costituzione.
La Commissione ritiene nella sua nota, alquanto sibillina, che "allo stato" non ricorrono le condizioni per l'applicazione di tale norma.
Questa affermazione rappresenta una ovvietà, in quanto quelle condizioni, e gli stessi scioperi, si produrranno nel malaugurato caso dovesse scoppiare la guerra e l'Italia dovesse esserne coinvolta, in qualsiasi forma.
La nota diffusa dalla Commissione solleva dunque un interrogativo inquietante e getta un ombra pesante sulla sua natura superpartes. Perché ricorrere ad un atto formale e non necessario per dire cose superflue e scontate, se non per tentare di scoraggiare i lavoratori dall'esercitare un loro diritto, anzi di intimidirli in maniera preventiva?
La nota della Commissione risulta dunque ingiustificata nel merito e intimidatoria nella forma.
Da parte nostra, il SinCobas conferma l'intenzione e la volontà di realizzare scioperi immediati ovunque possibile nel caso di scoppio del conflitto.
Milano, 14 marzo 2003
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