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www.progettohumus.it : il maggiore portale italiano su Chernobyl, nucleare e solidarietà
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A TORINO IL 26.03.04 ALLE ORE 18,00 INAUGURAZIONE NAZIONALE DELLA MOSTRA “26 APRILE” (maggiori informazioni nelle sezione delle novità della newsletter). LA RIFLESSIONE DELLA NEWSLETTER
I “COSTI” DEL NUCLEARE”(prima puntata)
Nel 1980 l’ENEL ha stipulato un contratto per l’invio, il trattamento e la riconsegna all’Italia di 105 tonnellate di combustibili per centrali atomiche. L’altro contraente è la BNFL (British Nuclear Fuel), società governativa che da oltre 30 anni riceve e trasforma materiali contaminati italiani, giapponesi, australiani, nella centrale atomica di Sellafield (vedi nel sito http://www.progettohumus.it/Specials/NonCherno.html).
Le scorie radioattive inviate in Gran Bretagna provengono principalmente dagli impianti di Saluggia e Trino (Vercelli). A Saluggia (una delle zone in Italia con la più alta incidenza di tumori fra la popolazione), nel reattore spento della FIAT AVIO ed in un centro di ricerca dell’ENEA, si trovano 1.550 metri cubi di scorie radioattive; a Trino, nella centrale disattivata, 1.020 metri cubi.
Dal 1980 ad oggi le scorie inviate ammontano a oltre 50 tonnellate di combustibile atomico.
I costi per 54 tonnellate di sostanze altamente radioattive (dati della SOGIN, la società statale che gestisce le scorie) sono 15 milioni di euro per i trasporti più 1 milione e 224 mila euro per ogni tonnellata di rifiuti nucleari dai quali estrarre plutonio (buono per le bombe atomiche) ed uranio impoverito per i micidiali proiettili. (Ricordiamo che il DU – uranio impoverito – debitamente trattato è più efficace e meno costoso del tungsteno monocristallino. Quando il proiettile entra in una corazzatura polverizza l’uranio che esplode in frammenti incandescenti che, uscendo dalla parte perforata ed a contatto dell’aria, aumentano l’effetto distruttivo. A livello sanitario i problemi avvengono quando il DU entra nell’organismo o sotto forma di pulviscolo, o sotto forma di schegge. L’uranio ingerito, inalato o presente nei frammenti di proiettile incorporati, può essere solubilizzato dall’organismo e depositarsi nei vari organi, soprattutto a livello renale, causando patologie da immunodepressione, cancri ossei, leucemie, anemie, ecc..L’uranio lasciato sul campo di battaglia viene lentamente trasportato dal vento e respirato, ed il fall out può contaminare le falde acquifere od entrare nella catena alimentare.)
Da Sellafield i residui senza valore bellico/militare, radioattivi per “soli” 30 anni, torneranno in Italia per essere ricollocati (Sardegna?!).
Il prezzo lo paghiamo noi: 5 centesimi di euro per ogni kilowatt della bolletta ENEL di ciascun cittadino. Cinque centesimi per le armi nucleari, accanto alle quali lavorano e si ammalano di cancro e leucemia i nostri soldati in missione “di pace” nella ex Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e Somalia: sono i paesi dove i proiettili anticarro sono stati adoperati e dove i loro residui (uranio impoverito), spesso invisibili, giacciono sul terreno, nelle case, nei campi di grano e verdure (nel 1994 in Bosnia sono stati sparati 10.000 proiettili radioattivi). Si teme siano stati usati anche a Quirra, in Sardegna, dove, tra la popolazione attorno al poligono, si sono registrati 14 casi di tumori sospetti. (Fonti: Marco Mostallino, l’Unione Sarda, 29 maggio 2003; sito uranioimpoverito.it)
WWW.PROGETTOHUMUS.IT: LE NOVITA
26 MARZO 2004: inaugurazione mostra “26 Aprile” su Chernobyl e Bielorussia, h.18,00 via Stampatori 4, palazzo Scaglia di Verrua, Torino. L’inaugurazione sarà preceduta da un incontro con le associazioni del volontariato a cui parteciperanno il presidente di Komchernobyl, dr. Vladimir Tsalko, il vice governatore della regione di Gomel Klebleev Vitaly ed il consigliere politico dell’Ambasciata di Belarus in Italia, dr. Serghjei Serghjejev. La mostra è dedicata all’amico pittore Paolo Cimoni. Paolo Cimoni era nato a Caldana (Grosseto) nel 1945 ed è qui che ha sempre vissuto e lavorato. Conosciuto come il pittore dei minatori, ha sempre amato dipingere il mondo delle miniere con i suoi personaggi e gli spaccati di vita quotidiana. Le sue opere sono un omaggio alla gente semplice, al lavoro, alle tradizioni, a Caldana e alla Maremma. Paolo ha ritrovato lo stesso legame con le terre Bielorusse dove ha ritrovato la stessa semplicità ma anche la stessa fierezza della gente che le abita.Fare un elenco delle mostre a cui ha partecipato e dei premi ricevuti sarebbe impossibile. Fra i momenti più significativi: nel 1971 espone per la prima volta a Firenze in una collettiva "Pittori di Maremma". Nel 1979 riceve da Romano Battaglia il 1° premio "Lettere e Arti premio Apuania". Nel 1985 l'Accademia Veneta di Scienze e Arti di Cavalese, gli organizza una personale. Nel 2002 organizzata da Legambiente espone a Kiev nel museo di Chernobyl.
La mostra è prenotabile: vedi sito http://www.progettohumus.it/Forum/viewforum.php?f=6
HOME PAGE: è stata rifatta la home page. Nella tendina scorrevole di Updates sono stati aggiunti tutti gli Informahumus dal n° 17 in poi. FORUM: è attivo dal primo marzo 2004. Il vostro contributo potrà renderlo un luogo d’incontro aperto in cui confrontarci con serietà, rigore, passione, scientificità, e più in generale con tutte le nostre idee, sulle tematiche inerenti Chernobyl, il nucleare, la Bielorussia e tutti gli altri stati colpiti dall’incidente nucleare, la solidarietà e la cooperazione. Vedi sito: http://www.progettohumus.it/Forum/index.php SEZIONE LINK AMICI (http://www.progettohumus.it/LinkTema/LinkAmici/LinkAmici.html): sta progressivamente aumentando in numero e qualità. Aspettiamo segnalazioni per link reciproci: contattare il webmaster: slimdany@hotmail.com .
LA SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA: sono in corso i preparativi per effettuare, fra aprile e maggio, lo stage agronomico (corso di specializzazione) agli agronomi bielorussi sull’approfondimento delle tecniche del “fuori suolo”. Lo stage si terrà presso l’Istituto Mario Neri grazie alla collaborazione dello stesso Istituto e del Servizio Produzione Vegetali della Regione Emilia Romagna. Vedi, come linee guida, lo stage precedentemente effettuato: http://www.progettohumus.it/Azioni/ProAgro/Italia/Italia.html Nella serra sperimentale di Gomel, in attesa del completo disgelo, stanno predisponendo tutto il materiale (idrocomputer, collegamenti, preparati per soluzioni nutritive) per dare avvio alla coltivazione “fuori suolo”. Vedi: http://www.progettohumus.it/Azioni/ProAgro/Molciany/Molciany.html). Nell’ultimo coordinamento del Progetto Humus (28 febbraio) sono state impostate le linee generali per la costruzione della serra per il villaggio di Dubovy Log: quest’anno si vorrebbe preparare il progetto, il terreno, le infrastrutture ed ottenere tutte le autorizzazioni di legge. E’ stato previsto un investimento complessivo di 60.000 euro. Contiamo sul sostegno di tutti (vedi: http://www.progettohumus.it/Donazioni/Donazioni.html).
LA GESTIONE DEL RISCHIO RADIOATTIVO: è stato stampato il volume sulle raccomandazioni e sullo stile di vita idoneo per assicurare le migliori condizioni possibili di qualità di vita in territorio contaminato (vedi: http://www.progettohumus.it/Azioni/ProSocio/EducazioneStili/EducazioneStili....). Il libro è frutto dell’indagine svolta per due anni consecutivi sul campo dal progetto Humus in collaborazione con Nii Radiologhi. E’ in fase di distribuzione a tutte le famiglie del villaggio di Dubovy Log.
LA SEGNALAZIONE DELLA NEWSLETTER Ogni sette secondi un bambino muore di fame Ogni sette secondi un bambino muore di fame, eppure oggi ci sono le condizioni economiche e tecnologiche per realizzare un mondo più sicuro, più prospero e più giusto per tutti. Nel Settembre del 2000, durante il Millennium Summit, 189 Capi di Stato e di Governo si sono impegnati a lavorare insieme per raggiungere otto obiettivi: 1. eliminare la povertà estrema e la fame, 2. assicurare l’istruzione elementare universale, 3. promuovere la parità fra i sessi, 4. diminuire la mortalità infantile, 5. migliorare la salute materna, 6. combattere l’HIV/AIDS e le altre malattie, 7. assicurare la sostenibilità ambientale, 8. sviluppare una partnership globale per lo sviluppo. Ora gli impegni presi in quell'occasione devono essere mantenuti. Il Progetto Humus sostiene la Campagna “No excuse 2015” promossa con il sostegno dell’ONU. ed invita a firmare la petizione on line “No excuse 2015”, per far pressione, affinché i Governi rispettino gli impegni presi.
FIRMA
per raggiungere gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Sito della campagna
http://www.millenniumcampaign.it/index.html
Grazie per l'attenzione!
Massimo Bonfatti
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