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la fame del mondo è cosa seria , vedere i propri figli, concittadini, morire di fame e non avere risorse per evitare questa grande ingiustizia non è cosa da poco, e quindi bene ha fatto il presidente Lula ha fare questa proposta.
Altro è pensare che questa proposta sia accettabile per chi come noi ( occidente ricco) produciamo quelle armi che di fatto affamiamo il mondo ancor prima di distruggerlo.
Non possiamo accettare la logica che quando il signore ( in questo caso quello della guerra) taglia il pane, le briciole di quel pane siano destinate a quelli sotto la tavola!!Questa è miserevolmente una scelta perdente. Come a dire. prima ti infliggo profonde ferite e poi ti procuro aghi e fili di sotura, tutto ciò è aberrante.
Tutto ciò per dire che dobbiamo, noi previlegiati e produttori di armi, chiedre e porci un confine, costruire un progetto politioco che parta essenzialmente dal concetto di DISARMO che necessariamente passa dalla produzione ed atraversa l'economia, l'etica, la cultura e la politica, azione di movimento quindi senza la quale credo che ogni sforzo sia inadeguato e sciocco oltre che inutile.
Walter Saresini
-----Messaggio originale----- Da: Francesco Vignarca yugodai@tin.it A: coordinamento@disarmo.org coordinamento@disarmo.org Data: martedì 3 febbraio 2004 9.12 Oggetto: [NetworkDisarmo] notizie
IL PRESIDENTE LULA PROPONE A CHIRAC, ANNAN E LAGOS, LIDEA DI TASSARE LA VENDITA DELLE ARMI PER FINANZIARE UN FONDO MONDIALE CONTRO LA FAME.
Nel corso di un summit a Ginevra con i Presidenti francese e cileno ed il Segretario Generale dell'ONU, il Presidente del Brasile, Lula da Silva, ha proposto di tassare la vendita delle armi per finanziare un fondo contro la fame. Un'ipotesi, questa immediatamente appoggiata da Jaques Chirac. Nel 2002 il commercio di armamenti ammontava a 794 miliardi di dollari, ovvero al 2.5 per cento del prodotto interno lordo mondiale. Quella di un prelievo sulla vendita di armi è, comunque, solo una delle ipotesi di imposta solidale evocate finora in Francia o all'estero, dallatassazione dell'emissioni di gas nocivi all'atmosfera ai trasporti aerei e marittimi ed alla vendita di petrolio, farmaci, acqua, transazioni effettuate con la carta di credito. Il Cile, tuttavia, è l'unico esempio finora disponibile di paese ad aver applicato unimposta solidale ai movimenti speculativi di capitale su indicazione del Fondo Monetario Internazionale. Lanno scorso, durante il Forum di Davos, il Presidente brasiliano già aveva fatto la stessa proposta, trovando subito lopposizione, non solo degli uomini daffari e di potere, ma anche di numerose organizzazioni non governative e movimenti anti-globalizzazione. La critica di questi gruppi è stata perentoria: far pagare una tassa ai trafficanti di armi servirebbe soltanto a «tranquillizzare» le loro coscienza, regalando loro un argomento compassionevole, e cioè, di dare un contributo alla lotta contro la fame. Il Presidente brasiliano, reduce di una visita in India, ha auspicato uno stretto rapporto tra Nuova Delhi e Brasilia per fare cambiare la "geografia" tradizionale degli scambi commerciali. "L'India ed il Brasile possono insieme costruire una forza capace di modificare la geografia del commercio nel mondo", ha detto il Presidente per rilevare subito numerosi punti di rassomiglianza tra il suo paese e l'India, tutti due potenze regionali. Nel corso di questa visita, il Brasile e l'India, hanno firmato accordi di cooperazione nei settori spaziali, turistici e culturali. La visita di Lula in India siscrive nella nuova dinamica diplomatica brasiliana che ha già portato il governante sudamericano in Africa e in diverse nazioni latinoamericane. I prossimi viaggi del Presidente Lula saranno in Russia ed in Cina.
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