Caro Sauro,
ricordo ai tempi del Calini, quando sia tu che io eravamo "piccoli": io stavo un po' dall'altra parte
(Iniziativa Democratica, Eusebi & C.).
Oggi ci ritroviamo in un progetto comune, pur mantenendo
le nostre radici (continuo ad essere cristiano e cattolico
praticante) e credo che questa sia una delle ricchezze del
nuovo movimento.
Ci sarebbero tante cose da dire, ma preferisco stare sul concreto:
perchè il BSF non si concentra in particolare sul problema EXA, certo non necessariamente solo su quello, e per molti altri problemi e iniziative, non dico di lasciarli perdere, ma rendersi conto che non si può tener testa a tutto e che giò tenti altri stanno facendo molto?
Così ci sarebbe tempo e respiro anche per quelli che si sentono un po' respinti, magari involontariamente, da un certo eccesso di attivismo.
Questo è un punto di vista, ovviamente.
Ciao
Alfredo Fiume
>
> Da: "studio inthema" <inthema(a)tin.it>
> Data: 27/11/2001 07:41
> A: <bsf(a)gelma.net>
> Oggetto: Re: dove sta andando il BSF?
>
>
> ----- Original Message -----
> From: "alfredo fiume" <alffium(a)tin.it>
> To: <bsf(a)gelma.net>
> Sent: Tuesday, November 27, 2001 12:30 AM
> Subject: dove sta andando il BSF?
>
>
> > Cari amici,
> > me ne sono andato dalla plenaria poco dopo le 23, un po' perchè ero
> > stanco, un po' perchè ero
> > demoralizzato o preoccupato o spaventato o tutto questo insieme, dalla
> > piega che stava
> > prendendo l'assemblea.
> > Certo, andarsene non era la reazione migliore, però ero tutt'altro che
> > l'unico e forse era il
> > segno di qualcosa che, se non si sta attenti, può fuggire di mano.
> > Parto dal presupposto che tutti i partecipanti al BSF lo facciano con
> > buone intenzioni e con
> > generosità e disinteresse.
> > Che cosa allora non funziona?
> > Il mio parere è che sia una questione di tempi: non si possono più
> > sostenere gli attuali ritmi,
> > anzi, direi che non si DEVONO più sostenere: se i mezzi hanno a che fare
> > con i fini, non è
> > possibile che la lotta per un mondo diverso, dove ci sia anche meno
> > ansia e meno fretta,
> > comporti l'ansia e la fretta.
> > Però ci sono le emergenze: la guerra, la finanziaria, la legge
> > Bossi-Fini, ecc.:
> > certo, ma se corriamo continuamente dietro a questo, non ne verremo mai
> > a capo.
> > L'impegno per le emergenze, le associazioni e gruppi che si danno da
> > fare sull'uno o l'altro
> > fronte c'erano anceh prima dei "forum": se questi vogliono essere
> > qualcosa di diverso,
> > devno, secondo me, rinunciare alla fretta.
> > Altrimenti ci sarà sempre meno gente e non si avvicinerà nessuno di
> > nuovo.
> > Pensiamoci
> >
> > Alfredo Fiume
> >
> Sono le 7.25 dopo un'ora di lavoro scarico la posta, e trovo le stesse
> perplessità che
> nel il mio gruppo tematico (democrazia ,diritti...) continuamente sono
> poste.
> Vorrei far osservare, di nuovo, che in un movimento vivace, giovane,
> partecipato, con compiti
> attribuitigli dalla forza delle cose, non sempre è possibile partecipare a
> tutto.
> Fortunatamente siamo in una situazione in cui tante iniziative vengono
> fatte, non bisogna farsi prendere dall'ansia del parteciparle tutte.
> Moltissimi partecipano ad una plenaria sì ed una no,
> ad alcune iniziative e ad altre no perchè scandalizzarci. La nostra forza è
> la molteplicità
> Finchè riusciremo a restare nell'immaginario collettivo come coloro che si
> oppongono
> alle ingiustizie dei potenti della globalizzazione, saremo in "alta marea",
> ma per continuare
> dobbiamo appunto continuare. L'urgenza è nelle cose, non è detto che tutti
> debbano tirare
> sempre, mi sembra che già ci sia un lavoro di staffetta proficuo, magariva
> organizzato meglio e reso più cosciente.
> Non vorrei che l'ansia di partecipare a tutto sia ansia di controllo.
>
> Un abbraccio Sauro.
>
>
>
>