CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE BOSSI-FINI
SULL'IMMIGRAZIONE
L'unica guerra che vogliamo e' quella a razzismo, sfruttamento e poverta'.
MANIFESTAZIONE A BRESCIA IL 24 NOVEMBRE
h 14.30 PIAZZA LOGGIA
Nelle prossime settimane il Parlamento sara' chiamato a votare il disegno
di legge approvato dal Governo, che prevede sostanziali modifiche alla
normativa vigente in tema di immigrazione.
Le modifiche proposte sono tutte rivolte a peggiorare le condizioni di vita
di tutti i migranti presenti in Italia, abbiano o meno il permesso di
soggiorno: si puo' ben dire che non sia una legge sull'immigrazione, ma una
legge contro gli immigrati.
Nessun migrante puo' sentirsi al riparo dagli effetti che l'approvazione
del disegno di legge provocherebbe; e' sufficiente ricordarne alcuni dei
punti piu' significativi:
* verra' ridotta la durata di validita' del permesso di soggiorno
rilasciato dopo il primo rinnovo;
* l'immigrato che perdera' il posto di lavoro potra' iscriversi al
collocamento per un periodo di sei mesi, dopo di che, se non avra' trovato
un'altra occupazione, gli verra' revocato il permesso di soggiorno;
* la carta di soggiorno verra' rilasciata dopo sei anni di permanenza
regolare, anziche' cinque;
* il ricongiungimento familiare verra' limitato di fatto al solo coniuge e
ai figli minori;
* verra' abolita la prestazione di garanzia per l'inserimento nel mercato
del lavoro (cosiddetto "sponsor");
* verranno poste ulteriori condizioni e limitazioni alla possibilita' di
ingresso per lavoro;
* l'immigrato che abbandonera' definitivamente l'Italia non potra' piu'
chiedere la liquidazione dei contributi versati per la previdenza
obbligatoria;
* l'espulsione sara' eseguita immediatamente, prima di qualsiasi
possibilita' di controllo da parte della magistratura: sara' poi possibile
fare ricorso per il tramite delle rappresentanze diplomatiche italiane
all'estero;
* l'immigrato espulso non potra' tornare in Italia per dieci anni,
anziche' per cinque;
* la durata massima della segregazione nei centri di detenzione
amministrativa, per chi deve essere espulso, verra' portata da trenta a
sessanta giorni;
* saranno previste sanzioni penali per chi non rispetti l'ordine di
lasciare il territorio italiano, o per chi vi faccia ritorno dopo essere
stato espulso.
* i richiedenti asilo, in attesa della decisione della loro sorte da parte
di commissioni di impronta poliziesca, saranno segregati in sezioni
speciali dei centri di permanenza temporanea.
Il disegno di legge del governo porta l'impronta evidente delle forze
xenofobe che l'hanno ispirato e si caratterizza solo per la compressione
dei gia' precari diritti riconosciuti ai migranti.
Dicono che vogliono combattere la clandestinita', ma in realta' vogliono
combattere l'immigrazione. Questa legge restringera' i canali di ingresso
legale in Italia e rendera' piu' facile il passaggio dalla condizione di
regolarita' a quella di irregolarita', cosi' finendo col favorire la
clandestinita', che e' condizione subita, e non voluta, dagli immigrati,
che ne sono le uniche reali vittime, perche' al "clandestino" non sono
riconosciuti nemmeno i diritti minimi della persona.
Questa legge portera' a legare indissolubilmente la presenza dell'immigrato
alla disponibilita' di un lavoro, e quindi provochera' una sorta di nuova
schiavitu': quella del migrante col contratto di soggiorno per lavoro, in
cui il datore di lavoro diventera' padrone del destino del suo dipendente,
che potra' essere assoggettato ad ogni tipo di imposizione e ricatto.
Questa legge condannera' i migranti a vivere un presente sempre piu'
precario e un futuro sempre piu' incerto.
Questa legge raddoppiera' il periodo massimo di segregazione dei migranti
nei centri di detenzione amministrativa, e istituira' sezioni apposite di
tali centri per i richiedenti asilo, destinati quindi al passaggio dalla
persecuzione subita nei loro paesi alla privazione della liberta' appena
giunti in Italia.
Questa legge e' un prodotto della globalizzazione capitalista, che alla
libera circolazione di merci e capitali contrappone frontiere chiuse per i
popoli; che abbisogna di lavoratori flessibili e deprivati di diritti,
siano gli operai sfruttati dalle multinazionali come Nike e Adidas in
Indonesia e in Cina, i contadini che coltivano caffe' per Philip Morris e
Nestle' nel sud del mondo, o i migranti con "contratto di soggiorno per
lavoro" che si vorrebbero qui in Italia.
Questa legge cerca di trovare nel clima di scontro tra culture, alimentato
dalla guerra e dalla sua rappresentazione mediatica, il fondamento del
consenso verso misure che costituiscono un attacco a tutti i migranti,
considerati non in quanto soggetti portatori di diritti, ma come manodopera
necessaria solo in funzione delle esigenze del mercato del lavoro.
Contro questa legge e' necessario organizzare un'opposizione sociale che
coinvolga tutte le comunita' di migranti e tutti i cittadini antirazzisti,
raccogliendo l'invito a una mobilitazione nazionale, scaturito dai lavoro
del gruppo migranti dell'assemblea di Firenze del 20 e 21 ottobre,
mobilitazione che dovra' sfociare in un grande momento di visibilita' con
una grande manifestazione nazionale a Roma.
Da Brescia pensiamo di ripartire da quella piattaforma di rivendicazioni,
che nello scorso autunno gli immigrati hanno sottoposto alla discussione in
tutt'Italia con la "carovana dei diritti", e dal documento approvato dal
gruppo di lavoro sui migranti all'assemblea di Firenze.
Reclamare i diritti di cittadinanza; chiedere il diritto di voto e il
trasferimento delle competenze dalle questure agli enti locali; pretendere
la chiusura dei centri di detenzione amministrativa; prevedere meccanismi
permanenti che consentano l'emersione dalla clandestinita'; esigere una
legge sull'asilo politico rispettosa dei principi costituzionali e delle
convenzioni internazionali: questi gli obiettivi intorno ai quali
promuovere tra i migranti e tutti gli antirazzisti occasioni di discussione
e di mobilitazione, in preparazione della manifestazione nazionale.
Ci appelliamo a tutti i Social Forum affinche' assumano la mobilitazione
per i diritti dei migranti e contro il disegno di legge Bossi-Fini come
campagna centrale e prioritaria della loro azione politica, intorno alla
quale ricostituire l'ampiezza del "movimento dei movimenti" che si e' visto
nei giorni di Genova, in ideale continuita' con la manifestazione del 19
luglio.
Deve essere compresa da tutti la portata del disegno di legge governativo,
che costituisce il primo attacco del governo delle destre sul versante dei
diritti civili e sociali, dopo i provvedimenti finora varati a uso e
consumo del Presidente del Consiglio (abolizione delle tasse di successione
e sulle donazioni, legge sulle rogatorie internazionali, rientro dei
capitali all'estero). L'approvazione del disegno di legge determinerebbe
gravi conseguenze immediate per i migranti, e cio' dovrebbe di per se'
essere motivo sufficiente a mobilitarsi, ma avrebbe anche ricadute
generalizzate sul mondo del lavoro e sul versante dei diritti sociali e
civili.
La disponibilita' di manodopera migrante precaria, ultraflessibile e
ricattabile rendera' piu' deboli tutti i lavoratori e favorira' l'erosione
del sistema di tutele a loro favore, preparando in qualche modo il campo al
"libro bianco" di Maroni, che intende dare il colpo di grazia a quanto
ancora rimane del patrimonio di conquiste, frutto delle lotte degli anni
sessanta e settanta.
L'aggressione ai migranti, portata dal disegno di legge Bossi-Fini,
costituira' una sorta di banco di prova della capacita' del governo delle
destre di imporre provvedimenti di stampo autoritario sul piano dei diritti
e ultraliberista in campo economico, ma al tempo stesso della capacita' del
movimento di intercettare, e confrontarsi con, soggetti reali portatori di
rivendicazioni e conflittualita', evitando cadute in atteggiamenti
autoreferenziali, o peggio nell'autorappresentazione rituale.
Non e' possibile pensare di costruire un altro mondo, se non partendo dai
bisogni reali, dai terreni in cui quotidianamente si misurano le ricadute
della globalizzazione capitalista. E la questione immigrazione, come e'
stato scritto nel documento conclusivo del gruppo di lavoro all'ssemblea di
Firenze, e' certamente paradigmatica dell'erosione globale dei diritti e
della democrazia.
Per questo crediamo che si debba arrivare alla scadenza nazionale come
momento di sintesi di una mobilitazione che deve crescere localmente,
inclusiva di tutte le diverse sensibilita' che hanno levato la loro voce
critica nei confronti del disegno di legge governativo.
A Brescia abbiamo deciso di preparare la manifestazione nazionale con una
campagna di mobilitazione che ci vedra' impegnati per tutto il mese di
novembre, con le seguenti iniziative:
sabato 17 novembre, ore 14.30: convegno con giuristi, studiosi delle
tematiche connesse ai fenomeni migratori, parlamentari, per un
approfondimento tecnico sul disegno di legge e per promuovere l'opposizione
con tutti gli strumenti possibili a livello istituzionale (emendamenti,
ostruzionismo parlamentare).
sabato 24 novembre, ore 14.30 in piazza della Loggia: grande manifestazione
con corteo per la globalizzazione dei diritti e contro il disegno di legge
Bossi-Fini.
Proponiamo che questa manifestazione veda la partecipazione di delegazioni
dei Forum Sociali, delle comunita' di migranti, delle organizzazioni
sociali, sindacali e politiche del nord e del centro Italia, perche' possa
diventare un primo momento di grande visibilita' del movimento
antirazzista, in vista della successiva scadenza nazionale.
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