ieri in assemblea del RomaNORD-Est Social Forum abbiamo dato l'adesione all'appello che
inviamo formalmente con questa presente.
ciao.fc.
-----Messaggio originale-----
Da: fabiosantilli(a)libero.it <fabiosantilli(a)libero.it>
A: Forumromanordest(a)inventati.org <Forumromanordest(a)inventati.org>
Data: martedì 26 marzo 2002 18.34
Oggetto: [ml_RNESF]appello campagna disarmo exa 2000
Invio appello per info e adesioni all'iniziativa di Brescia.
Ciao Fabio
APPELLO
CAMPAGNA DISARMIAMO EXA 2002
PER DIRE NO ALLA GUERRA E AL COMMERCIO DI ARMI
BRESCIA, 13 – 14 APRILE 2002
Quest’anno, dal 13 al 16 aprile, Brescia ospita la ventunesima edizione
di EXA, uno degli appuntamenti espositivi più importanti per le
maggiori aziende produttrici di armi leggere e di piccolo calibro a
livello mondiale.
Secondo la pubblicistica degli organizzatori l’esposizione promuove
l’uso delle armi a scopo ludico, sportivo, di difesa. In realtà è
un’ottima vetrina per i marchi delle imprese del settore e costituisce
occasione d’incontro e di affari anche per tipologie di armi ad uso
bellico e antisommossa.
Nel luglio 2001 il Segretario Generale dell’O.N.U. Kofhi Annan, ha
definito le armi leggere e di piccolo calibro, “armi di distruzione di
massa”.
Recentemente Mons. R. Martino, rappresentante della Santa Sede all'Onu,
facendosi voce di molte organizzazioni della società civile, ha
dichiarato che "gran parte del traffico illecito di armi ha origine nel
commercio legale delle medesime" (cfr. Intervento alla 56ma Sessione
Generale dell'Onu sul disarmo - 15/10/2001).
L’Italia è il terzo Paese produttore mondiale di armi leggere. Circa
l’80% delle armi leggere prodotte in Italia viene da Brescia.
Nell’ultimo decennio due milioni di bambini sono stati uccisi in
conflitti dove sono state usate armi leggere e cinque milioni sono
diventati disabili. Si stima che soltanto in Afghanistan vi siano circa
dieci milioni di armi di piccolo calibro; sette milioni in Africa
Occidentale, circa due milioni in America Centrale. Nei moltissimi
conflitti scoppiati nell’ultimo decennio circa la metà delle armi
complessive utilizzate per le operazioni di guerra sono delle tipologie
prodotte dalle aziende che espongono ad Exa.
Il parlamento italiano si prepara a discutere modifiche alla legge 185
sul controllo e la limitazione della produzione e del commercio di
armi. Scopo evidente delle proposte di modifica è rendere molto più
permissiva la normativa vigente. E’ a nostro avviso di grande
importanza dare sostegno alle campagne in atto nel Paese a difesa della
legge 185/90.
Crediamo sia venuto il momento di avviare una riflessione profonda
sulla produzione e il commercio dei sistemi d’arma.
Diventa sempre più urgente attivare osservatori permanenti per il
monitoraggio, così come riaprire la prospettiva –complessa e di lungo
periodo, ma certo praticabile e ineludibile- della riconversione
dell’industria bellica al civile, garantendo reddito e occupazione ai
lavoratori.
Disarmare Exa significa anche denunciare la finanza armata: le
connessioni tra finanza ufficiale e paradisi fiscali, le banche che
finanziano il traffico internazionale di armi, gli Stati che destinano
quote importanti del loro p.i.l. alle spese militari, sottraendole alla
spesa sociale; le lobbies e i potentati che influenzano scelte
politiche, gravide di effetti distruttivi nel mondo.
Opporsi ad EXA significa anche dire un no concreto e forte alla guerra
in atto.
Dopo l’orribile strage che l’11 settembre 2001 ha spezzato le vite di
migliaia di persone innocenti a New York, anche il governo e il
parlamento italiani –in violazione dello stesso articolo 11 della
Costituzione repubblicana (“L’Italia ripudia la guerra come strumento
di risoluzione delle controversie internazionali”)- hanno deciso di
partecipare alla guerra globale permanente condotta dagli Stati Uniti e
dai loro alleati.
Il conflitto ha già provocato migliaia di vittime in Afghanistan e, per
dichiarazione del Presidente americano Bush, sta per estendersi ad
altri Paesi, mentre coloro che vengono indicati come i mandanti
dell’attentato alle Twin Towers restano introvabili.
Si preparano nuove inutili e devastanti avventure belliche, per
garantire non la sicurezza comune, bensì il dominio imperiale di pochi
ricchi sulla grande maggioranza dell’Umanità, a discapito di scelte
politiche democratiche e condivise che permettano di superare gli
squilibri, le ingiustizie sociali, la negazione dei diritti più
elementari della persona che il neoliberismo impone su scala
planetaria. Siamo convinti che la lotta al terrorismo si debba
combattere con un impegno costante e deciso per la costruzione di un
mondo più giusto.
Per queste ragioni facciamo appello a tutte le realtà associative,
politiche, sindacali, ai singoli cittadini, perché partecipino al forum
di discussione sulla guerra globale e le sue armi e manifestino in
mille forme pacifiche e chiare l’opposizione alla guerra e alla
produzione bellica, la volontà di pace e giustizia proprie di
grandissima parte della società civile di Brescia e del Paese;
A Brescia, il 13 e il 14 aprile 2002, in concomitanza con l’esposizione
di EXA.
Le adesioni all’appello, che possono essere tanto a titolo personale
quanto a nome di realtà collettive, devono essere inviate via mail a
bsf(a)bresciasocialforum.org
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