----- Original Message -----
From: Amnesty International <press(a)amnesty.it>
To: <stampa(a)amnesty.it>
Sent: Wednesday, May 15, 2002 1:46 PM
Subject: CS Obiezione di coscienza: le preoccupazioni di Amnesty per Israele
> # Questa lista per la distribuzione delle informazioni
> # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International.
> # Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a stampa-owner(a)amnesty.it
> # Riguardo al CONTENUTO dei comunicati, potete contattare
press(a)amnesty.it
>
> COMUNICATO STAMPA
>
> Giornata Internazionale dell'Obiezione di Coscienza:
> le preoccupazioni di Amnesty International per la situazione in Israele
>
> In occasione della Giornata Internazionale dell'Obiezione di
Coscienza,
> Amnesty International esprime forte preoccupazione per il crescente numero
di
> soldati israeliani e riservisti detenuti a causa del loro rifiuto a
svolgere il servizio
> militare nei Territori Occupati.
>
> Dall'inizio dell'Intifada almeno 114 obiettori di coscienza sono stati
> condannati a pene detentive, almeno venti di questi continuano ad essere
ancora
> oggi detenuti. Gli obiettori di coscienza in Israele scontano condanne di
alcune
> settimane, a volte anche mesi, al termine di processi iniqui. In molti
casi,
> vengono condannati a ripetuti periodi di detenzione.
>
> "Israele deve riconoscere il diritto di rifiutare il servizio militare in
base a motivi di
> coscienza così come contemplato dal Patto Internazionale sui Diritti
Civili e Politici che Israele
> ha sottoscritto" ha dichiarato oggi Amnesty International. "Le forze
militari israeliane
> dovrebbero prestare maggiore attenzione alle preoccupazioni dei propri
riservisti, soldati e
> coscritti. Perché esprimono un messaggio volto a fermare ogni azione che
disattende gli standard
> internazionali sui diritti umani e le leggi umanitarie internazionali".
>
> Lo scorso gennaio, 460 riservisti hanno sottoscritto una lettera aperta
> nella quale dichiarano di non voler partecipare ad azioni militari tese a
> sottomettere, espellere, affamare e umiliare un intero popolo.
>
> Già nel settembre 2001, 62 studenti tra i 15 e i 18 anni avevano
> dichiarato di non voler svolgere il servizio militare firmando un appello
inviato
> al primo ministro Ariel Sharon.
>
> Uno dei firmatari, Ig'al Rosenberg ha appena cominciato il suo quinto
> periodo di detenzione. Per essersi rifiutato di svolgere il servizio
militare, Ig'al ha
> già scontato 21 giorni di carcere dal 3 al 21 febbraio, 28 giorni dal 26
febbraio al
> 22 marzo, 14 giorni dal 10 al 22 aprile ed altri 14 dal 29 aprile: sono 77
> complessivamente i giorni trascorsi in prigione. Ma dal 13 maggio, Ig'al è
di
> nuovo in carcere e dovrà scontare ulteriori 14 giorni.
>
> Rafram Haddad, riservista, è stato recentemente condannato a 28 giorni
> di carcere per essersi rifiutato di prestare servizio come guardia alla
prigione
> militare di Megiddo, dove i Palestinesi vengono detenuti per periodi molto
> lunghi senza un processo. Rafram Haddad, sergente maggiore, è un
giornalista
> del settimanale "Kol Ha'ir" ed attivista della comunità pacifista di
Gerusalemme.
> Uscirà di prigione il prossimo 24 maggio.
>
> Il 25 aprile 2002, Shay Biran, Yiftah Admoni, Alon Dror e Tomer
> Friedman sono stati condannati a 28 giorni di prigione per essersi
rifiutati di
> prestare servizio come guardie alla prigione Ketziot (meglio nota come
Ansar
> III) nel deserto di Negev, riaperta recentemente per trattenere centinaia
di
> Palestinesi arrestati nelle recenti operazioni militari svolte dalle forze
israeliane
> nei Territori Occupati.
>
> Amnesty International considera obiettore di coscienza qualsiasi
persona
> soggetta alla chiamata al servizio militare o all'obbligo legale di
assolvere il
> servizio militare che rifiuta di compiere il servizio stesso o di
partecipare sotto
> qualsiasi forma, diretta o indiretta, a guerre o conflitti armati, per
motivi di
> coscienza o in ragione delle sue convinzioni religiose, etiche, morali,
umanitarie,
> filosofiche, politiche o altre motivazioni analoghe. Tale diritto si
estende anche a
> coloro che hanno già iniziato il servizio militare, come pure ai soldati
che
> operano in eserciti professionali, che hanno maturato l'obiezione di
coscienza
> dopo essersi arruolati. Chiunque venga detenuto per le predette ragioni,
viene
> considerato da Amnesty International prigioniero di coscienza.
>
> Amnesty International chiede al governo israeliano il rilascio immediato
> e incondizionato di tutti coloro che sono detenuti per aver rifiutato di
svolgere il
> servizio militare per motivi di coscienza.
>
> "Nella drammatica complessità del conflitto in Medio Oriente e
nella spirale di
> violazione dei diritti umani che registriamo in quelle terre, non meno
grave appare la
> situazione dell'obiezione di coscienza" dichiara Marco Bertotto,
presidente della
> Sezione Italiana di Amnesty International. "Nonostante l'ormai crescente
riconoscimento
> di questo diritto nel mondo e le Raccomandazioni del Consiglio d'Europa,
di cui è membro
> anche Israele, l'obiezione di coscienza in questo paese costituisce ancora
un reato piuttosto che
> un valore e un principio di libertà di espressione e opinione. Il governo
israeliano, pur in un
> periodo delicatissimo quale quello attuale, non può continuare a
disattendere un diritto
> riconosciuto a livello internazionale e a imprigionare centinaia di suoi
cittadini per una scelta
> di coscienza".
> FINE DEL COMUNICATO
>
> Roma, 15 maggio 2002
>
> Per ulteriori informazioni:
> Ufficio stampa Tel. 06 44.90.224 E-mail: press(a)amnesty.it
>
>