COORDINAMENTO NAZIONALE SINDACATI DI BASE
SETTORE AUTOFERROTRANVIERI
CNL TRASPORTI SIN COBAS FLTU CUB SLAI COBAS RdB CUB
TRASPORTI
Il diritto di sciopero è ancora nuovamente al centro dell'attenzione
politica e sindacale.
Ogni qualvolta i lavoratori dei servizi incrociano le braccia per
rivendicare il rispetto del contratto, per respingere attacchi ai propri
diritti o per contrastare il peggioramento della qualità del servizio, ecco
ripartire la solita litania dei diritti degli utenti calpestati
dall'arroganza di minoranze incoscienti, privilegiate, corporative.
L¹inizio del 2003, che si sta caratterizzando purtroppo per preoccupanti e
pericolosi segnali di guerra, vede l¹addensarsi di problematiche sindacali
che, se non troveranno una soluzione in positivo, finiranno con l¹accentuare
la conflittualità; problematiche che occupano la scena sindacale politica
già dall¹anno scorso, che vedono coinvolta la categoria degli
autoferrotranvieri ma anche altre parti importanti del mondo del lavoro,
come il confronto sull¹art.18 dello Statuto dei Lavoratori, che nell¹anno in
corso sfocerà in un referendum, la crisi del settore automobilistico, le
mobilitazioni sul futuro della scuola pubblica, i rinnovi contrattuali.
In questo scenario il copione si ripete, fioccano le richieste di ulteriore
restringimento delle libertà sindacali, si riaffaccia la richiesta di
consentire solo alle organizzazioni firmatarie di contratto la possibilità
di proclamare gli scioperi; si riparla di sciopero virtuale per rendere
invisibile la protesta dei lavoratori, si invoca il modello tedesco con il
referendum tra i lavoratori prima dell'indizione degli scioperi e via su
questa strada.
In questo quadro, quella dell¹ulteriore regolamentazione e limitazione del
diritto di sciopero diventa ineludibilmente una delle questioni più ³urgenti
e pesanti² che i lavoratori ed il sindacalismo di base si trovano a dover
affrontare.
L¹accanimento sul diritto di sciopero da parte dei rappresentanti delle
Imprese, di Politici sia del centro destra che del centro sinistra si
manifesta quotidianamente.
L¹Unione Industriali di Roma, consapevole della conflittualità che tale
quadro politico sindacale può determinare, ha promosso un convegno (l¹11
febbraio a Roma) avente per argomento proprio la ³Regolamentazione dello
sciopero e dei diritti dei lavoratori².
L'obbiettivo che si palesa non è quello di garantire gli utenti, ma di
impedire al conflitto di esprimersi, per avere mano libera nella profonda
trasformazione in senso privatistico che sta attraversando i servizi
pubblici, per utilizzare la vicenda degli scioperi per irreggimentare ancora
di più la società e rendere silente ogni opposizione sociale.
Le organizzazioni del sindacalismo di base, e quelle del sindacalismo
sinceramente autonomo, stanno pagando tributi salati al mantenimento di
margini di democrazia nei luoghi di lavoro. Lo stanno facendo non
rinunciando a difendere gli interessi dei lavoratori e degli utenti in
questa fase di privatizzazioni selvagge utilizzando anche l'arma dello
sciopero, l'unica rimasta dopo che lo sciagurato referendum sull'articolo 19
della legge 300/70 ha cancellato importanti diritti sindacali per chi non è
firmatario di contratto.
Oggi si tenta di criminalizzare queste lotte ed iniziative, emblematico è il
processo che il 7 marzo si terrà nei confronti di 57 lavoratori della TTS
SpA di Trieste che hanno l¹unica colpa di credere nei principi fondamentali
della costituzione e di voler difendere il loro diritto al lavoro, la loro
dignità sociale di poter effettivamente partecipare all¹organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.
Questa criminalizzazione delle lotte dei lavoratori del trasporto pubblico
locale di Trieste non è un caso isolato, infatti si sta cercando di mettere
sotto processo le lotte dell'anno scorso dei lavoratori degli appalti delle
pulizie nelle FS, 10 lavoratori della GEOFOR di Pisa sono stati sospesi dal
lavoro per le loro iniziative di lotta, probabilmente, nei prossimi mesi, i
lavoratori della FIAT potranno vedersi presentare il conto per le loro
lotte, nel mondo della scuola gli studenti stessi vengono incriminati (64
studenti a Venezia) per le loro iniziative di protesta contro la riforma
Moratti , l¹elenco potrebbe continuare.
E' la cultura del conflitto, inteso come strumento democratico di
regolazione degli interessi, che si vuole rimuovere.
IL SINDACALISMO DI BASE intende continuare ad utilizzare lo strumento dello
sciopero, ogni qual volta i lavoratori ritengano sia messo in discussione un
proprio diritto.
IL SINDACALISMO DI BASE convinto, per questi motivi, dell¹urgenza e
necessità di riaprire una forte campagna di mobilitazione, attorno alla
questione della libertà di sciopero e del diritto e dovere di manifestare e
prendere posizione in difesa e per l¹allargamento di valori in cui si crede,
e che è emblematicamente fondamentale essere a fianco dei lavoratori
dell¹azienda di trasporto pubblico TTS di Trieste, ha ritenuto opportuno
organizzare
UN CONVEGNO NAZIONALE
PER LA DIFESA DEL DIRITTO DI SCIOPERO
RILANCIARE LA DEMOCRAZIA SINDACALE
SOSTENERE I 57 LAVORATORI DELLA TTS SpA DI TRIESTE
Sabato 1 MARZO 2003, dalle ore 10 alle 17
Presso la Sala Teatro
Circolo Giuseppe Dozza ATC
Via San Felice, 11 Bologna
(si arriva con gli autobus 21, 25, 30, 36, 38)
invitando tutti, forze sindacali, politiche e sociali, RSU, singoli
democratici, intellettuali, giornalisti a confrontarsi con la pesante e
pericolosa deriva che le libertà nei luoghi di lavoro e più in generale
stanno subendo,
CNL-TRASPORTI Tel/Fax 06/486409 SIN-COBAS Tel/Fax 081/4971038
FLTU-CUB Tel/Fax 010/2541228 SLAI-COBAS Tel 02/58104017
Fax 02/48032023 RdB-CUB TRASPORTI Tel 041/5312250 Fax 041/5314446
BOLOGNA FEBBRAIO 2003