Bsf Marzo 2003

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121 partecipanti
287 conversazioni

please act upon and circulate
by Christina Hespe 15 Mar '03

15 Mar '03

Nelson Mandela has spoken out against an attack on Iraq in no uncertain terms. He has said that he will go to Iraq in an attempt to stop the war if the UN asks him. It is almost midnight and a request from the UN has not materialised. So we must ask him ourselves. War seems inevitable, but Mandela's intervention could stop it. Below is a letter which you can cut and paste and send to him - or write your own. His email address is NMF(a)NelsonMandela.org And please forward this email. Dear Madiba, You have condemned an attack on Iraq in no uncertain terms. I understand that you are so opposed to the war the US now yearns to wage that you are willing to go to Iraq in the hope that your presence there will stop it. I hear that you are waiting for the UN to ask you to do this. It is close to midnight and we, the people of the world who oppose this war, the people who the UN should be striving to save from the scourge of war, cannot wait in the hope that that request materialises. So we are asking you ourselves. Your presence in Iraq, if possible along with other Nobel Peace Prize winners such as Jimmy Carter and Mikhail Gorbachev, who have also spoken out against an attack on Iraq, would surely stop those who would shed the blood of children for oil. If I had the power to stop this war by going to Iraq, I would go. But I don't. You do. Please use that power for the sake of the Iraqi people, for all our sakes. The world needs some 'Madiba magic'. It is our last chance for peace. With respect, in hope, [Non-text portions of this message have been removed] To unsubscribe from this group, send an email to: sheffield-anti-war-coalition-unsubscribe(a)yahoogroups.co.uk If you find that you are receiving a lot of emails from this list, you can use a filter to automatically organise them into a separate mail box as they are received, there are instructions on how to do this at: http://www.groupsense.co.nz/effective.html --------------------------------------------- Your use of Yahoo! Groups is subject to http://uk.docs.yahoo.com/info/terms.html

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DIVIETO DI SCIOPERO: Ritirate quella nota
by Margherita Recaldini 15 Mar '03

15 Mar '03

S.in.COBAS coordinamento nazionale : via Ettore Ponti 40 - 20143 Milano / tel. 02.89159171 - fax 02.89190528 / e-mail sincobas(a)libero.it Comunicato Stampa SCIOPERI IMMEDIATI CONTRO LA GUERRA CONFERMATI INGIUSTIFICATA E INTIMIDATORIA NOTA COMMISSIONE GARANZIA dichiarazione di LUCIANO MUHLBAUER Segreteria Nazionale SinCobas Che il diritto di sciopero in Italia fosse gravemente manomesso lo sapevamo già. Nel settore dei servizi esercitare il diritto di sciopero, inserito nella carta costituzionale, è diventato spesso e volentieri una via crucis. Ma che ora si ritenga addirittura non lecito scioperare contro una guerra ripudiata dalla grande maggioranza dei cittadini e contro un coinvolgimento italiano in essa, pare francamente eccessivo e pericoloso. Infatti, con un comunicato ufficiale indirizzato al sindacalismo di base, la Commissione di Garanzia ex Legge 146/90 ha preso posizione contro gli scioperi che dovessero realizzarsi all'immediata notizia dello scoppio della guerra all'Irak, nei comparti della pubblica amministrazione e dei servizi. La nota della Commissione avviene in risposta al telegramma dell'11 marzo scorso che SinCobas, Cub, Confederazione Cobas, SlaiCobas e Usi avevano inviato alla Presidenza del Consiglio e alla Commissione stessa, in cui si preannunciava l'intenzione di promuovere scioperi immediati in caso di scoppio della guerra e di indire uno sciopero generale nei giorni successivi. Una posizione analoga è stata espressa nella giornata di ieri dalla Funzione Pubblica Cgil. Tali scioperi non necessitano di preavviso né di indicazione di durata, come recita lo stesso comma 7 art.2 della Legge 146/90, in caso di scioperi in "difesa dell'ordine costituzionale". E una partecipazione italiana alla guerra di Bush, dichiarata o meno, mediante una collaborazione alla macchina della morte consistente nella concessione di infrastrutture, basi e spazio aereo, rappresenterebbe una ovvia violazione dell'art.11 della Costituzione. La Commissione ritiene nella sua nota, alquanto sibillina, che "allo stato" non ricorrono le condizioni per l'applicazione di tale norma. Questa affermazione rappresenta una ovvietà, in quanto quelle condizioni, e gli stessi scioperi, si produrranno nel malaugurato caso dovesse scoppiare la guerra e l'Italia dovesse esserne coinvolta, in qualsiasi forma. La nota diffusa dalla Commissione solleva dunque un interrogativo inquietante e getta un ombra pesante sulla sua natura superpartes. Perché ricorrere ad un atto formale e non necessario per dire cose superflue e scontate, se non per tentare di scoraggiare i lavoratori dall'esercitare un loro diritto, anzi di intimidirli in maniera preventiva? La nota della Commissione risulta dunque ingiustificata nel merito e intimidatoria nella forma. Da parte nostra, il SinCobas conferma l'intenzione e la volontà di realizzare scioperi immediati ovunque possibile nel caso di scoppio del conflitto. Milano, 14 marzo 2003

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by jonbeckhxwf＠swbell.net 15 Mar '03

15 Mar '03

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PARTIGIANE\I DELLA PACE
by walter.federica＠tiscalinet.it 15 Mar '03

15 Mar '03

Partigiane e partigiani della pace, vi voglio bene, noi che rincorriamo i treni carichi della peggiore capacità produttiva dell'umanità, noi che accendiamo i falò sui binari, noi che marciamo cantando , sognando esigendo,costruendo, un altro mondo, noi che disarmati e disarmate dissentiamo ed affrontiamo gli armati e le armate e per questo ci chiamano violenti e violente, noi che sbagliamo il momento, sbagliamo in tanto,noi che abbiamo imparato dai nostri padri, madri, nonni e nonne, che la forza ci viene dal coraggio della ragione. Noi che guardiamo disincantati e disincantate la luna ma come ogni essere umano ci commuoviamo dentro nel profondo del nostro essere, noi che parliamo di politica e facciamo la politica,noi che tremiamo al pensiero della guerra, noi che piangiamo allo scoppio della guerra noi che ci ribelliamo all'atto della guerra, noi che ci siamo nella guerra. Noi, tutte e tutti noi sappiamo che senza di noi questo mondo sarebbe meno bello senza di noi, ed è anche per questo che vi voglio bene. walter

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Corrispondenza con il sig.Consigliere del PRC
by giorgio 14 Mar '03

14 Mar '03

Penso che sia molto istruttiva questa corrispondenza. arrivederci Giorgio Lamberto Lombardi <lombardilamberto(a)inwind.it> wrote: Caro Giorgio, parlare di coerenza è sempre cosa spinosa, cui mai mi sottraggo dato il mio ruolo , ma diventa esercizio insensato farlo quando si interloquisce coi singoli privati ignoti, perchè la coerenza non è esercizio fine a se stesso ma obbedisce a criteri di scelta individuale e obiettivo politico, che sono categorie che per i comunisti appaiono collegate nella pratica quotidiana ma che devono essere chiare e condivise. Volendone parlare bisognerebbe essere tutti sicuri di essere in condizioni "pratiche"di fare e subire esami. L'esperienza mi insegna che se qualcuno davvero paga sulla propria pelle la coerenza politica, sul lavoro come nella vita e nella politica stessa, sa bene quanto costa a livello personale e raramente, o mai,la impone agli altri come esame. Non solo, ma quando è il momento che la coerenza si paga, perchè le comunico che la si paga, avviene sempre lontano dai riflettori e non c'è mai nessuno che ti manda le e-mail per solidarizzare, non che importi o cambi qualcosa, ma colgo da tempo il particolare che mi sembra istruttivo. Viceversa, non mi chieda perchè, ma è ormai una regola, chi rivendica ad alta voce la coerenza degli altri e si straccia le vesti in pubblico per un'astensione in Consiglio,(astensione il cui merito evidentemente non gli interessa perchè neanche gli va di informarsi meglio prima di infangare, tanto sa già tutto da mezza riga del giornale) poi, di norma, nel suo privato nutre nei confronti di se stesso una tenera comprensione e ritiene veniali tutti i peccatucci e le deviazoni di percorso, lo si incontra di rado o mai, ma sempre e comunque dopo che ha risolto i suoi problemi personali come meglio gli pareva. Forse, e dico forse, la coerenza degli altri gli fa paura, lo spaventa perchè chiama la sua che non si sente in grado di dare e passa il tempo a denunciare il tradimento ed il cedimento non dei farabutti, quelli veri, ma del compagno in parte. Lei, Giorgio, è liberissimo di non accettare nulla delle motivazioni addotte da me, registro il tenore delle sue: o polemica retrodatata contro Rifondazione in generale(pacchetto Treu) , o illazioni su motivazioni personalistiche nell'agire politico che può fare solo perchè non mi conosce o, conoscendomi, ha semplicemente voglia di farle perchè in certi ambienti è molto trendy e si pensa di fare bella figura gratis, o rigettando posizioni senza entrare nel merito invitandomi di raccontarle ad altri.Di lei invece nulla conosco o conosciamo, e mi piacerebbe continuare così; solo so e sappiamo che si fa finanziare le e-mail dalla Yahoo pubblicizzandola, che è cosa ben diversa che usare, a proprie spese, uno o l'altro gestore delle reti di telefonia, cosa inevitabile visto che non ne possiediamo una nostra. Questo, nella misera economia di questa corrispondenza, è un fatto, che mi chiarisce il livello del rigore e della sua fermezza anticapitalistica, se mai ha inteso affermarla e se mai le interessa. Non mi deve spiegazioni, lo so già che la vita è dura, ma se tiene duro e cerca di migliorarsi vedrà che potrà diventare un comunista anche lei. Cominci col pagarsi le telefonate poi discuteremo di politica. saluti fraterni Lamberto Data: Wed, 12 Mar 2003 14:17:09 +0100 (CET) Da: giorgio Oggetto: Re: R: [Bsf] Rifondazione PRIVATIZZA !!!!!!!! A: Lamberto Lombardi Egr.Sig.Consigliere, come volevasi dimostrare anche le sue argomentazioni non sfuggono al clichè del politicante: un insieme di vittimismo, arroganza e paternalismo. I cittadini sono solo dei pecoroni ignoranti da abbindolare che non conoscono le delibere, il funzionamento delle multinazionali del web( Wind compresa), gli effetti del lavoro precario. Resti così, è il modo migliore per fare carriera. E lasci perdere il comunismo che è una cosa seria, piuttosto si dedichi al conteggio dei gettoni di presenza. Dice che non le devo spiegazioni, è vero. Non sarei capace di sostenere l'impresa titanica di farmi capire da chi non ha altro scopo che una "poltrona" purchessia. E poi se non mi vuol conoscere perchè mi scrive ? Nemmeno io la voglio conoscere. a mai più Giorgio --------------------------------- Yahoo! Cellulari: loghi, suonerie, picture message per il tuo telefonino

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adesioni
by skekko 14 Mar '03

14 Mar '03

I Giovani Comunisti, il Movimento Studentesco, il Kollettivo lavoratori precari di Bergamo aderiscono all'appello

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I: : Appello disarmiamo EXA BresciaSocialForum
by Manuela Capponi 14 Mar '03

14 Mar '03

-----Messaggio originale----- Da: Segreteria Nazionale Libera [mailto:libera@libera.it] Inviato: giovedì 13 marzo 2003 16.38 A: manu.momi(a)libero.it Oggetto: Re: : Appello disarmiamo EXA BresciaSocialForum Don Luigi Ciotti, L'Associazione Libera e Il Gruppo Abele di Torino danno l'adesione a questa iniziativa ----- Original Message ----- From: "Segreteria don Ciotti" <segr.ciotti(a)gruppoabele.org> To: <libera(a)libera.it>; <educazionelegalita(a)libera.it> Sent: Wednesday, March 12, 2003 4:24 PM Subject: Inoltra: Appello disarmiamo EXA BresciaSocialForum > ----- Messaggio inoltrato da "manu.momi(a)libero.it" <manu.momi(a)libero.it> ----- > Date: Tue, 11 Mar 2003 23:28:03 +0100 > From: "manu.momi(a)libero.it" <manu.momi(a)libero.it> > Reply-To: "manu.momi(a)libero.it" <manu.momi(a)libero.it> > Subject: Appello disarmiamo EXA BresciaSocialForum > To: "segr.ciotti" <segr.ciotti(a)gruppoabele.org> > > > ----- Fine messaggio inoltrato ----- > > > ------------------------------------------------- > Questo messaggio e' stato inviato dal servizio di > posta elettronica del Gruppo Abele >

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Fiat: Pomigliano chiusa da sciopero contro la guerra, Termoli nuovamente sospeso operaio che ha appeso la bandiera della pace
by slaicobasmilano 14 Mar '03

14 Mar '03

Se non volete piu' ricevere messaggi dallo Slai Cobas, rimandate indietro questo messaggio, anche senza alcuna indicazione, direttamente alla casella mittente. Verrete cancellati dal nostro indirizzario. Sito: http://www.slaicobasmilano.org casella principale: slaimilano(a)slaicobasmilano.org Tel. /Fax 02.8392117 ====================================================== Fiat: operai contro la guerra GLI OPERAI ADERISCONO IN MASSA ALLO SCIOPERO COBAS PARALIZZATA LA PRODUZIONE A POMIGLIANO D¹ARCO RISOSPESO DAL LAVORO L¹OPERAIO PACIFISTA DI TERMOLI Pienamente confermate le previsioni di altissima adesione dei lavoratori della Fiat Auto di Pomigliano e delle collegate aziende terziarizzate alle 24 ore di protesta no-stop contro le politiche di guerra - contro la guerra ai lavoratori¹¹ indetta dallo Slai Cobas Già alle prime luci dell¹alba erano in centinaia gli operai presenti all¹assemblea indetta dal sindacato all¹ingresso principale della più grossa fabbrica automobilistica del mezzogiorno. Unanime la volontà operaia espressa in assemblea di ³ saldare la lotta contro i licenziamenti e l¹aumento dei ritmi di lavoro al consapevole rifiuto di una guerra che massacrerà ancora una volta i lavoratori e la povera gente in Iraq e peggiorerà i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e della povera gente nel nostro Paese perché i miliardi di dollari e di euro che si spenderanno per la guerra saranno tolti alle nostre pensioni, dalla sanità e da ogni altro servizio e tutela sociale². Unica nota stonata la massiccia presenza di polizia e carabinieri costretti in malo modo dai lavoratori ad allontanarsi dall¹assemblea sindacalee relegati all¹inutile presidio di un parcheggio dipendenti letteralmente svuotato dal successo dello sciopero che, nel 1° turno e quello centrale, ha riscontrato l¹adesione del 95% dei lavoratori paralizzando l¹intero ciclo produttivo. Scontata l¹adesione massiccia alla protesta anche dei lavoratori del 2° turno e di quello di notte. La fermata produttiva di Pomigliano si riflette sull¹indotto Fiat: già ferma la produzione alla Lear di Caivano dove si producono i sedili delle vetture modelli Alfa 156 e 147. Intanto alla Fiat Powertrain di Termoli Stefano Musacchio (il delegato sindacale dello Slai Cobas che già era stato sospeso per 6 giorni dal lavoro per avere esposto la bandiera della pace all¹ingresso dello stabilimento) si è visto recapitare ieri un nuovo provvedimento di altri 5 giorni di sospensione, dal 14 al 18 marzo. Lo Slai Cobas preannuncia un immediato ricorso giudiziario con la procedura d¹urgenza prevista dall¹art. 28 dello Statuto dei Lavoratori per la repressione di condotta antisindacale.* Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate - Pomigliano d¹Arco, 14/3/2003 info 081/8037023 Slai Cobas Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale Sede nazionale: Viale Liguria 49, 20143 Milano, tel.fax 02/8392117, @mail: slaimilano(a)slaicobasmilano.org Sede legale: Via Olbia 24, 80038 Pomigliano d¹Arco (Na), tel.fax: 081/8037023, @mail: slainapoli(a)slai-cobas.org * comunicato stampa su Termoli 13/3 SOSPESO DELEGATO Slai-Cobas della Gm Powertrain di Termoli (Fiat) per aver attaccato la bandiera della pace, rischia il LICENZIAMENTO Sabato 1 marzo c'e' stato a Termoli un Family Day alla Powertrain (Fiat di Termoli), una giornata in cui una volta all¹anno le famiglie dei lavoratori vengono invitate in fabbrica a fare festa e sono condotte a visitare i reparti. Di solito si svolge di domenica, questa volta invece si è svolta sabato, con i turnisti al lavoro. Lo Slai Cobas ha ritenuto di manifestare la propria contrarietà alla preannunciata guerra all¹Iraq, attaccando ad una delle porte di ingresso dello stabilimento una bandiera della pace, unitamente ad un comunicato in cui si spiegavano le ragioni dei gesto. A Stefano Musacchio delegato Slai RSU/RLS, veniva consegnata una lettera con sospensione cautelativa, in attesa della decisione aziendale di licenziarlo o meno, per avere appeso la bandiera. I lavoratori hanno fatto un presidio di denuncia davanti alla fabbrica e il 7/3 c'è stato uno sciopero con corteo interno e blocco della produzione in segno di protesta. Il 12/3 presso l'Unione Industriali di Termoli, in un incontro con l'azienda, Lo Slai cobas ha invitato a ritirare l'annunciato licenziamento, preannunciando in caso contrario il ricorso giudiziario con procedura d'urgenza come previsto dall'art 18 dello statuto dei lavoratori. In fabbrica permane uno stato di forte tensione e agitazione, in attesa del rientro di Stefano questa notte (13/3) con il turno notturno. C'è la possibilità che gli sia consegnata la lettera di licenziamento. Gli operai della Fiat lottano contro la guerra e la Fiat li licenzia! Stefano non deve essere licenziato!

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approfondimenti
by Luigi Lacquaniti 14 Mar '03

14 Mar '03

*Questa settimana con Carta è possibile acquistare anche un bellissimo Cd-rom contenente moltissime fotografie delle manifestazioni del 15 febbraio. L'ho acquistato anche per poter mostrare un giorno ai miei figli cosa è stato il 15 febbraio del 2003. * E' stato appena pubblicato un bellissimo libro dal titolo "Preti contro", ed. Fandango. Il libro racconta la vita e la missione di don Vitaliano Della Sala, don Franco Barbero, padre Giovanni Franzoni, don Andrea Gallo e padre Renato Chiera. Lopera, quasi una biografia, illustrato anche dalle belle fotografie di Tano D'Amico, è un'interessante e attuale testimonianza sulla Chiesa post-conciliare. Ne consiglio la lettura. Luigi Lacquaniti Presidente Circolo ACLI di Desenzano - Lonato - Sirmione

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adesione all'appello
by fe&fra 14 Mar '03

14 Mar '03

UNA CITTÁ SICURA SENZA ARMI UNA CITTÁ SI CURA CON LA SOLIDARIETÁ, LA GIUSTIZIA SOCIALE, LA REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA, LACCOGLIENZA, DIRITTI EGUALI PER TUTTI/E BRESCIA, 12 15 APRILE 2003 Catti Federica, Catti Francesca e il gruppo "Equosol",gruppo di commercio equo-solidale aderisce all'appello

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