La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza scrive a Mattarella e chiede
impegno concreto per la pace e il disarmo
29.05.2020 -
<https://www.pressenza.com/it/author/marcia-mondiale-per-la-pace-e-la-nonvio
lenza/> Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza scrive a Mattarella e chiede
impegno concreto per la pace e il disarmo
In occasione della Festa della Repubblica e dopo luscita dalla pandemia il
Comitato Promotore della Seconda Marcia Mondiale per la Pace e la
Nonviolenza ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica
Gentile Presidente
SERGIO MATTARELLA
Presidenza della Repubblica
Gentilissimo Presidente,
lo scorso anno per la Festa della Repubblica ha affermato che in ogni
ambito libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i
conflitti, con la continua ricerca di un nemico da individuare. Soltanto la
via della collaborazione e del dialogo permette di superare i contrasti, e
di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale.
Il dialogo ed il confronto fin dalla prima edizione nel 2009 sono stati
portati avanti nel suo cammino, anche dalla Marcia Mondiale per la Pace e la
Nonviolenza, ideata e coordinata da Rafael de la Rubia dellassociazione
Mondo senza Guerre e senza Violenza, con la partecipazione di persone
organizzazioni e istituzioni dei sei continenti.
La seconda edizione della Marcia Mondiale è partita da Madrid il 2 ottobre
2019, Giornata delle Nazioni Unite per la Nonviolenza e si è conclusa l8
marzo Giornata Internazionale della Donna,
sempre a Madrid. Nel suo svolgersi diverse sono state le tematiche toccate:
attuare rapidamente il Trattato di proibizione delle armi nucleari, per
liberare le risorse destinate alla distruzione e porle al servizio di
bisogni umani primari;
rifondare le Nazioni Unite con la partecipazione della società civile,
democratizzarne il Consiglio di Sicurezza da trasformare in Consiglio
Mondiale per la Pace, e creare un Consiglio di Sicurezza Ambientale ed
Economica;
costruire sul pianeta le condizioni di uno sviluppo veramente sostenibile;
integrare i paesi in aree e regioni, e adottare dei sistemi economici atti
a garantire il benessere per tutte e tutti;
superare ogni forma di discriminazione;
adottare la Nonviolenza come nuova cultura, e la Nonviolenza attiva quale
metodo dazione
La Marcia mondiale ha avuto anche dal 27 ottobre al 24 novembre 2019 un
percorso via mare per un Mediterraneo di Pace e libero dalle armi nucleari,
sulla base della Dichiarazione di Barcellona (1995). Il Comitato Promotore
Italiano della Marcia Mondiale Pace Nonviolenza ha dovuto rinviare il
passaggio della delegazione internazionale a causa del Covid19, ma in
numerose città si sono svolte ugualmente iniziative sui temi della Marcia.
Nel 74° anniversario dalla nascita della Repubblica, ribadiamo il nostro
impegno a realizzarne gli obiettivi, come riportato il 1° di aprile nella
dichiarazione internazionale di adesione allappello del Segretario Generale
ONU António Guterres: Che tutti i conflitti siano fermati, per concentrarsi
insieme sulla vera lotta della vita. Nel documento Rafael de la Rubia
dichiara che durante il recente cammino nel mondo, abbiamo visto che la
gente vuole avere una vita dignitosa, per sé e per i propri cari. Lumanità
deve imparare a vivere insieme e ad aiutarsi a vicenda. Uno dei flagelli
dellumanità sono le guerre, che distruggono la convivenza e chiudono il
futuro alle nuove generazioni.
Il Comitato Promotore Italiano supporta gli appelli che dalla comparsa del
Covid-19 si sono succeduti per ri-orientare le spese militari e indirizzarle
a sostegno di sanità, povertà, ambiente ed educazione. Ricordiamo la
proposta di legge diniziativa popolare che giace tuttora in Parlamento,
per listituzione e finanziamento di un dipartimento per la Difesa Civile
non armata e nonviolenta, promossa da una campagna di sensibilizzazione che
ha raccolto migliaia di firme in tutta Italia.
Esprimiamo preoccupazione inoltre per il pericolo emerso in questi mesi di
intromissione del digitale nelle libertà personali anche per mezzo della
rete 5G.
In questo giorno di Festa, così significativo per il Paese in questo
drammatico periodo, ci rivolgiamo a Lei quale garante della Costituzione
nella convinzione che sia il momento (ora) di intraprendere azioni concrete
per il benessere di tutte e tutti e per la salvaguardia dellambiente. Alle
nuove generazioni, quelle cui Lei spesso si rivolge, come durante il recente
discorso per la strage di Capaci, non vogliamo lasciare un mondo quale
quello in cui oggi viviamo. Crediamo che lItalia debba fare del disarmo un
punto di forza della propria politica e delleconomia in coerenza con la
Costituzione. Un primo passo consisterebbe nella tempestiva ratifica del
Trattato ONU di Proibizione delle Armi nucleari, che ci tocca da vicino per
la presenza di 70 testate nucleari nelle basi di Aviano (Pordenone) e Ghedi
(Brescia), strumenti di distruzione universale ora in via di ammodernamento,
nonché per lesistenza in Italia di 11 Porti nucleari militari: Augusta,
Brindisi, Cagliari, Castellammare di Stabia, Gaeta, La Maddalena, La Spezia,
Livorno, Napoli, Taranto e Trieste.
In base allarticolo 11 della Costituzione, Le chiediamo di intervenire
tempestivamente negli ambiti di sua competenza, in forza delle sue
possibilità e dei suoi doveri costituzionali, per labbattimento delle spese
militari, il ritiro delle forze armate italiane in missione incostituzionale
allestero, e la chiusura delle pari strutture straniere militari in Italia.
Il suo illustre predecessore Sandro Pertini sosteneva unItalia portatrice
di pace nel mondo: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, e
si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature in lotta
contro la fame. Questa la strada della pace che dobbiamo seguire.
Dove esistono strutture di guerra, dovranno crescere boschi atti a donare
ossigeno, mancato a tanti durante la pandemia e di cui abbiamo bisogno anche
per nutrire i sogni, e vederli fiorire nella vita delle generazioni
nascenti, che hanno tanto bisogno di luoghi di cultura.
Con i nostri migliori saluti.
Comitato Promotore Italiano Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
28 Maggio 2020, la strage continua
In un momento in cui il Coronavirus diventa uno strumento di controllo
politico, economico e sociale di massa è con grande fatica che ci troviamo a
commemorare i nostri morti in Piazza Loggia uccisi il 28 maggio 1974 da una
bomba fascista con la complicità degli apparati deviati dello Stato.
A colpi di decreto hanno costretto metà del paese agli arresti domiciliari e
laltra metà ai lavori forzati.
Hanno trasformato le strade in unimmensa fiera dello sbirro dove, in
assenza di testimoni, ogni abuso è diventato lecito .
Hanno istigato milioni di persone (per la verità già predisposte) alla
delazione, allodio e allaggressione contro il mostro di turno,
potenziale untore in base alla mera appartenenza al genere umano.
Hanno sviluppato, e vorrebbero imporci in nome della sicurezza sanitaria,
raffinati sistemi di tracciamento che permetteranno di immagazzinare
informazioni personali non necessarie.
Hanno sospeso il diritto di sciopero, e lesercito è pronto a fare la guerra
ai lavoratori sempre più sfruttati da un padronato che impone il sacrificio
delle masse popolari sullaltare del profitto.
Dopo aver trasformato gli ospedali e le case di riposo in epicentri di
contagio, e costretto milioni di persone ad assembrarsi ogni giorno sui
luoghi di lavoro e di trasporto per recarsi al lavoro, hanno ostacolato e
represso con nuovi efficaci strumenti ogni forma di protesta di piazza,
proibendo le riunioni nei luoghi pubblici e privati, e additando le
trasgressioni come un pericolo per la salute pubblica.
E lo hanno fatto sventolando a giustificazione i dati sui morti che sono
invece causati dallo smantellamento, da più di trentanni, della sanità
pubblica a favore di quella privata. In particolare nella nostra triste
Regione Lombardia la strage è continua e non si può non metter in evidenza
la criminale gestione di Fantana e Gallera e di tutto il loro sistema di
potere.
Attraverso il sistema mediatico hanno creato una psicosi collettiva per
costruire un autoritarismo nel quale sono i cittadini stessi a consegnare ai
governi e ai loro esperti i nostri diritti fondamentali in nome della
sicurezza.
Tutto questo si chiama CAPITALISMO e avvelena e uccide più di ogni altro
VIRUS noto. Noi non possiamo ritornare alla normalità perché la
normalità è il vero problema!!!
Le Compagne e i Compagni
http://28maggio.org/wp-content/uploads/2012/01/eeeee.jpg del
CentroSociale 28maggio