L'immagine può contenere: una o più persone
<https://www.facebook.com/events/2644797085740664/> https://www.facebook.com/events/2644797085740664/
Venerdì 12 giugno 2020 dalle ore 18.30
in Piazza Vittoria a Brescia.
Vi aspettiamo!!!
DAL LUTTO ALLA LOTTA.
BlackLivesMatter ovunque.
#BlackLivesMatter nel Mediterraneo, tomba di persone che la retorica razzista vuole identificare come criminali, minacce, la cui esistenza è oggetto di deliri sulla sicurezza. Vite, sogni, speranze, famiglie spezzate dall’Europa, padrona ieri ed oggi, Dea bendata che decide sulla vita e la morte in base al livello di melanina.
#BlackLivesMatter nelle campagne italiane, dove chi ci porta il cibo in tavola è costretto a vedere ripetersi davanti ai suoi occhi versioni del ventunesimo secolo delle pagine più brutte della storia, lavorando in condizioni di effettiva schiavitù. Persone ridotte a braccia, esseri acefali ed inorganici il cui valore è basato unicamente sulla velocità con la quale raccolgono quei quintali di pomodori, pagati €3, scalando i 50 centesimi delle spese di trasporto dei caporali criminali.
#BlackLivesMatter nelle città e nei paesini, sempre più spaventosi per la società non bianca, che deve sperare di riuscire a tornare sana e salva dal lavoro, senza che qualcuno gli spari da lontano per il colore della loro pelle (Luca Traini, Macerata, 2018) o li picchi a sangue o insulti per lo stesso motivo (troppi esempi per essere riportati).
#BlackLivesMatter per gli italiani di seconda generazione, che non hanno altra Patria se non questa che si vergogna di loro.
#BlackLivesMatter per i venditori ambulanti, che subiscono sguardi seccati di sufficienza o insulti ed intimidazioni nonostante le eventuali lauree, costretti ad abbandonare famiglie e Patrie da un sistema internazionale che le loro terre non le ha mai liberate davvero.
#BlackLivesMatter per gli italiani somali, apolidi a causa del doppio ripudio.
#BlackLivesMatter per l’umiliazione lacerante ed annientante degli insulti per strada, dei ‘ma quanto vuoi?’ alla fermata dell’autobus, dell’uso del ‘tu’ da persone molto più giovani.
#BlackLivesMatter per l’assurdità del ‘ma come parli bene italiano!’, dell’amico che ti presenta come ‘il mio nigga’.
<https://www.facebook.com/hashtag/blacklivesmatter> #BlackLivesMatter per George Floyd, Soumahalia Sacko, Idy Diene, Jerry Masslo, Tamir Rice, Becky Moses, Wilson Kofi, Omar Fadera, Abba Abdul Guiebre, così come per tutte le persone diventate una statistica, un numero inghiottito da un sistema istituzionalmente sbagliato che si regge sullo sfruttamento di interi continenti e popolazioni.
Tutto questo, AND STILL WE RISE, e ANCORA CI INNALZIAMO e produciamo bellezza.
È l’ora di decostituire e distruggere le sovrastrutture di pregiudizio, paura, superiorità, razzismo insite in tutti noi, persone non bianche incluse.
In Italia, Paese della Bellezza, è così che lo faremo: attraverso la bellezza. Attraverso la musica, l’arte, la poesia, la cultura, la danza.
Unisciti a noi per trasformare il lutto in bellezza, per trasformare il lutto in arte, per trasformare il lutto in fratellanza, per trasformare il lutto in lotta.
MASCHERINA E DISTANZE DI SICUREZZA OBBLIGATORI!
Venerdì 12 giugno 2020 dalle ore 18.30 in Piazza Vittoria a Brescia.
Vi aspettiamo!!!
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Venerdì 12 giugno 2020 dalle ore 18.30
in Piazza Vittoria a Brescia.
Vi aspettiamo!!!
DAL LUTTO ALLA LOTTA.
BlackLivesMatter ovunque.
#BlackLivesMatter nel Mediterraneo, tomba di persone che la retorica razzista vuole identificare come criminali, minacce, la cui esistenza è oggetto di deliri sulla sicurezza. Vite, sogni, speranze, famiglie spezzate dall’Europa, padrona ieri ed oggi, Dea bendata che decide sulla vita e la morte in base al livello di melanina.
#BlackLivesMatter nelle campagne italiane, dove chi ci porta il cibo in tavola è costretto a vedere ripetersi davanti ai suoi occhi versioni del ventunesimo secolo delle pagine più brutte della storia, lavorando in condizioni di effettiva schiavitù. Persone ridotte a braccia, esseri acefali ed inorganici il cui valore è basato unicamente sulla velocità con la quale raccolgono quei quintali di pomodori, pagati €3, scalando i 50 centesimi delle spese di trasporto dei caporali criminali.
#BlackLivesMatter nelle città e nei paesini, sempre più spaventosi per la società non bianca, che deve sperare di riuscire a tornare sana e salva dal lavoro, senza che qualcuno gli spari da lontano per il colore della loro pelle (Luca Traini, Macerata, 2018) o li picchi a sangue o insulti per lo stesso motivo (troppi esempi per essere riportati).
#BlackLivesMatter per gli italiani di seconda generazione, che non hanno altra Patria se non questa che si vergogna di loro.
#BlackLivesMatter per i venditori ambulanti, che subiscono sguardi seccati di sufficienza o insulti ed intimidazioni nonostante le eventuali lauree, costretti ad abbandonare famiglie e Patrie da un sistema internazionale che le loro terre non le ha mai liberate davvero.
#BlackLivesMatter per gli italiani somali, apolidi a causa del doppio ripudio.
#BlackLivesMatter per l’umiliazione lacerante ed annientante degli insulti per strada, dei ‘ma quanto vuoi?’ alla fermata dell’autobus, dell’uso del ‘tu’ da persone molto più giovani.
#BlackLivesMatter per l’assurdità del ‘ma come parli bene italiano!’, dell’amico che ti presenta come ‘il mio nigga’.
<https://www.facebook.com/hashtag/blacklivesmatter> #BlackLivesMatter per George Floyd, Soumahalia Sacko, Idy Diene, Jerry Masslo, Tamir Rice, Becky Moses, Wilson Kofi, Omar Fadera, Abba Abdul Guiebre, così come per tutte le persone diventate una statistica, un numero inghiottito da un sistema istituzionalmente sbagliato che si regge sullo sfruttamento di interi continenti e popolazioni.
Tutto questo, AND STILL WE RISE, e ANCORA CI INNALZIAMO e produciamo bellezza.
È l’ora di decostituire e distruggere le sovrastrutture di pregiudizio, paura, superiorità, razzismo insite in tutti noi, persone non bianche incluse.
In Italia, Paese della Bellezza, è così che lo faremo: attraverso la bellezza. Attraverso la musica, l’arte, la poesia, la cultura, la danza.
Unisciti a noi per trasformare il lutto in bellezza, per trasformare il lutto in arte, per trasformare il lutto in fratellanza, per trasformare il lutto in lotta.
MASCHERINA E DISTANZE DI SICUREZZA OBBLIGATORI!
Venerdì 12 giugno 2020 dalle ore 18.30 in Piazza Vittoria a Brescia.
Vi aspettiamo!!!
<https://www.google.it/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fespresso.repubblica.it%2Fp
lus%2Farticoli%2F2019%2F06%2F13%2Fnews%2Fsullo-sfruttamento-il-governo-tace-
1.335736&psig=AOvVaw3PLdQzzxKCiwlJ9_qtBxjx&ust=1591121161483000&source=image
s&cd=vfe&ved=0CAIQjRxqFwoTCJDFkq-a4ekCFQAAAAAdAAAAABAI> Sullo sfruttamento
degli ultimi il governo tace - l'Espresso
IL BRACCIO ARMATO DEI PADRONI !
Di
<http://www.bsnews.it/2019/10/28/paura-collebeato-richiedente-asilo-semina-p
anico/> grave episodio in grave episodio le politiche dellodio danno i loro
nefasti risultati! Il 26 ottobre 2019 un gruppo di fasciorazzisti
è entrato in azione a Collebeato contro un progetto SPRAR. Il raid si è
concluso con una forte esplosione, scritte razziste sul municipio e annesse
svastiche sotto la lapide in memoria dei partigiani. Il comunicato di
condanna del Comune terminava con la frase: non il conflitto, ma il
confronto democratico sarà sempre la nostra unica scelta. La criminale
risposta al confronto democratico è di 2 giorni fa, la notte tra il 30 e
il 31 maggio, con 5 colpi di pistola sparati contro lo stesso appartamento
SPRAR.
Bombe, colpi darma da fuoco, frasi razziste e simboli nazifascisti sono gli
strumenti per intimidire la classe degli sfruttati. Forze di polizia,
magistratura, rappresentanti del governo sul territorio si accaniscono
contro i NOTAV tanto da metterli in carcere per una manifestazione e sono
così prudenti e continuano a lisciare il pelo ai fasci! Non abbiamo
dimenticato cosa è successo ai 19 richiedenti asilo dellalbergo Al
Cacciatore a San Colombano di Collio, lì si è messo in scena un vergognoso
scempio della nostra Costituzione Antifascista. Dunque ciò che accade ora a
Collebeato è già accaduto!!!
LItalia ha assolutamente bisogno dei lavoratori immigrati, per questo il
Governo ha deciso di aprire per loro le frontiere il 3 giugno, senza obbligo
di quarantena. Arriveranno dalla Romania, Bulgaria, Polonia per raccogliere
frutta e verdura nelle nostre campagne. Entra così un po di esercito di
riserva per abbassare la tensione generata dalle rivendicazioni dei
lavoratori immigrati già presenti sul nostro territorio. Lavoratori senza
diritti che permettono al paese di galleggiare ancora un po e ai padroni di
poter estrarre il massimo del profitto dalla forza lavoro sfruttata,
precarizzata e mantenuta nellindicibilità della schiavitù.
Noi non siamo più un paese civile: il tessuto sociale è sbrindellato, la
povertà aumenta ogni giorno, la tenuta democratica è a rischio, il futuro
con il perdurare della crisi si trasforma in rabbia e odio e cè chi sogna
di sovvertire ogni regola. Anche se qualcuno cerca di minimizzare questi 5
colpi di pistola, questo NON è un gesto isolato, non sono isolati quei
gruppi che prima si facevano chiamare Forconi ed ora Arancioni, questi
non sono nientaltro che il braccio armato della politica dei padroni che
utilizzano la classe lavoratrice come carne da macello: il Covid-19 insegna!
La pacchia è finita aveva sentenziato Matteo Salvini da neo-ministro
dellInterno e subito era stata aperta linfame stagione della caccia
allimmigrato: Soumayla Sacko, sindacalista dellUSB, è stato ammazzato per
un pezzo di lamiera abbandonato. Cambia il
Governo ma non le politiche dellodio!
Con la crisi del coronavirus i nodi dello sfruttamento vengono al pettine in
modo ancor più evidente. Questi colpi di pistola ci dicono una cosa molto
chiara: limmigrato può anche essere buono e bravo, ma non lo sarà mai
abbastanza! Per battere la violenza del capitale e cambiare lo stato di cose
presente serve mettere in campo una sindacalizzazione combattiva e una
solidarietà di classe: tutto il resto è noia!
Le Compagne e i Compagni del Centro Sociale 28 maggio