Il 22 febbraio ci troveremo alle 15:00 nel piazzale della Stazione
Ferroviaria di Brescia per lottare insieme:
CONTRO L’ACCUSA DI TERRORISMO E LA CRIMINALIZZAZIONE DI CHI LOTTA
CONTRO LO SPERPERO DELLE RISORSE PUBBLICHE
PER LA LIBERAZIONE DI CHIARA, CLAUDIO, MATTIA E NICCOLO’ E DEGLI ALTRI
NO TAV IMPUTATI E INDAGATI
PER RILANCIARE LA DIFESA DEL TERRITORIO E LE LOTTE LOCALI
PER UNA SOLA GRANDE OPERA: CASA, SALUTE E REDDITO PER TUTT*!
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Il 22 febbraio è stata lanciata dal Movimento No Tav una giornata di
mobilitazione e lotta dislocata ognuno nel proprio territorio. Il lancio
di questa data è stato indetto dalla necessità di rispondere alla
gravissima situazione giuridica che si è venuta a creare con gli ultimi
arresti e alla fantasiosa accusa di “terrorismo” formulata dalla procura
di Torino.
Si parla di circa 600 imputati, più di un migliaio di indagati, decine
di persone sottoposte a varie restrizioni (obbligo o divieto di dimora,
foglio di via), multe da centinaia di migliaia di euro, un processo
contro 53 NO TAV condotto in un’aula bunker, diversi attivisti da mesi
agli arresti domiciliari.
In questi numeri si può leggere l’accanimento repressivo contro il
movimento NO TAV a cui va aggiunto il nuovo capitolo “terrorismo”: in
una delle tante passeggiate di lotta contro il cantiere di Chiomonte lo
scorso agosto alcuni attivisti NO TAV sono stati indagati per “attentato
con finalità di terrorismo”, e sottoposti per questo a misure
restrittive e pene molto pesanti. Questo episodio per la Procura di
Torino rappresenta un “attentato con finalità di terrorismo”, mentre per
il movimento NO TAV si tratta di DIRITTO ALLA RESISTENZA.
Questa forzatura giuridica rappresenta quindi l’ultimo vergognoso
tentativo di reprimere un movimento sociale che, in vent’anni di lotta,
ha saputo produrre un’eccezionale patrimonio di saperi, di esperienze e
di pratiche, trasformandolo di fatto in uno dei simboli della resistenza
e della lotta contro le politiche di austerità. Una minaccia, quella
contenuta in questo teorema giudiziario, che riguarda tutte le lotte
sociali che in Italia contestano e si oppongono alle imposizioni del
governo.
Ma nell’inchiesta della Procura torinese si va ben oltre: vengono
utilizzati per la prima volta in Italia articoli che definiscono
“terrorista” qualsiasi forma di resistenza a quanto deciso dai poteri
economici e politici. Ogni imposizione dello Stato, secondo i Pm Rinaudo
e Padalino, ammette tutt’al più la lamentela, ma non l’opposizione
attiva. Insomma, in questo tentativo di attaccare frontalmente il
movimento NO TAV si sperimentano dei modelli che potranno essere
applicati in futuro ad ogni forma di dissenso reale.
Per rispondere a questa ondata repressiva il Movimento NO TAV ha
convocato per il 22 febbraio una giornata nazionale di mobilitazione e
di lotta ognuno nel proprio territorio destinata “a tutte quelle realtà
che resistono e si battono contro lo spreco delle risorse pubbliche,
contro la devastazione del territorio, per il diritto alla casa, per un
lavoro dignitoso, sicuro e adeguatamente retribuito. Una mobilitazione
comune in solidarietà ai compagni di lotta incarcerati, ai compagni di
lotta già condannati, a quella innumerevole schiera di resistenti che
ancora deve affrontare il giudizio per aver difeso i beni comuni, una
giornata di lotta alla quale seguirà il 14 e 15 marzo un appuntamento a
Roma per la difesa e la legittimità delle lotte sociali”.
Anche a Brescia quindi useremo questa giornata per denunciare anche
nella nostra città la costruzione del TAV, l’ennesima inutile grande
opera che inciderà sul martoriato territorio bresciano. Un’opera
lontanissima da un qualsivoglia criterio di gestione sostenibile della
mobilità, così come viene rappresentata da tutte quelle lobby economiche
e forze politiche (sindaco di Brescia compreso) che ne sostengono la
realizzazione. Ma bensì, rappresenta un enorme spreco di risorse
pubbliche utilizzabili diversamente e, probabilmente, una delle più
micidiali truffe organizzate nella storia recente di questo Paese,
confezionataci direttamente dai soliti inciuci tra partiti, mafie e
lobby economiche. Basti pensare alle vicende giudiziarie (corruzione,
associazione a delinquere, smaltimenti illeciti) che coinvolgono
Italferr, la ditta che ha in carico la progettazione e la realizzazione
delle tratte bresciane, e le intercettazioni telefoniche che hanno
portato all’arresto di uno dei boss dei rifiuti lombardi, Locatelli, già
pronto a sotterrare scorie e veleni nei cantieri della tratta Treviglio
– Brescia. Ultima, ma non meno importante, la costruzione del Tav
rappresenta l’ennesima occasione per creare nuove povertà attraverso
espropri, cantieri decennali, consumo di suolo e devastazione
ambientale.
Denunceremo nuovamente anche il sistema delle grandi opere e dei grandi
eventi che si sono rivelati nient’altro che una delle espressioni di
quella “dittatura della finanza” che, anche attraverso le politiche di
austerità, sta facendo pagare direttamente a tutti noi il dramma della
crisi. Un sistema che arricchisce enormemente alcune, sempre più esigue,
minoranze e, di fatto, toglie le basi materiali per condurre una vita
dignitosa a fasce sempre più vaste di popolazione. Welfare, casa,
sanità, istruzione, mobilità locale, bonifiche ambientali (ecc.) vengono
relegate, ormai da anni, ad ultima voce di spesa nelle agende dei
governi delle “larghe intese”.
Lo spirito di unità e determinazione percepito a seguito della
mobilitazione del 20 gennaio a Brescia, dove lotte solo apparentemente
lontane hanno saputo fare fronte comune e trovare reciprocamente forza
nel sostenere le proprie vertenze, ci ha portati a dar vita insieme a
diverse realtà bresciane un’altra giornata di lotta che denunci lo
spreco di denaro pubblico e la devastazione che le grandi opere
rappresentano per la nostra città e il suo territorio, denunciando
nuovamente il biocidio in atto a Brescia e nella sua provincia, ma
sopratutto per ribadire con forza il diritto naturale e costituzionale a
resistere e ad opporsi alle scelte governative che tengono solo conto
degli interessi dei potenti, delle lobby, delle banche e delle mafie a
danno della popolazione.
Il 22 febbraio ci troveremo alle 15:00 nel piazzale della Stazione
Ferroviaria di Brescia per lottare insieme:
CONTRO L’ACCUSA DI TERRORISMO E LA CRIMINALIZZAZIONE DI CHI LOTTA
CONTRO LO SPERPERO DELLE RISORSE PUBBLICHE
PER LA LIBERAZIONE DI CHIARA, CLAUDIO, MATTIA E NICCOLO’ E DEGLI ALTRI
NO TAV IMPUTATI E INDAGATI
PER RILANCIARE LA DIFESA DEL TERRITORIO E LE LOTTE LOCALI
PER UNA SOLA GRANDE OPERA: CASA, SALUTE E REDDITO PER TUTT*!
Con richiesta della massima diffusione a tutti/e.