LA VERA EMERGENZA è LA GUERRA CHE STANNO PREPARANDO
Ma questa, non sarà una sorta di prova generale per preparare le masse ad eventi ben più gravi ???
Il coronavirus deve ovviamente destare la giusta attenzione internazionale, ma dovremmo riflettere sulle decine di migliaia di morti per inquinamento, per cancro, per altri virus e batteri che hanno a che fare con i nostri stili di vita quotidiani, e per quanto riguarda le popolazioni dei paesi che abbiamo saccheggiato col colonialismo e il neocolonialismo pensiamo ai 5.000 bambini che muoiono AL GIORNO perché non hanno accesso all’acqua potabile, a quelli che muoiono per denutrizione, quando noi sprechiamo, a quelli che muoiono per le guerre, le distruzioni, i boicottaggi, le sanzioni, la mancanza di un minimo di sanità pubblica (la sua carenza fa sì che si muoia per infezioni che potrebbero essere curate con banali ma costosissimi antibiotici o per mancanza di vaccini, quelli che noi tanto disdegnamo)
(ANSA) - MILANO, 23 FEB - "A me sembra una follia. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così". Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Macrobiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, il laboratorio dell'Ospedale Sacco di Milano in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di Coronavirus.
La paura si diffonde tra la gente, se ben alimentata dai media, facendo crescere anche casi di intolleranza ISPIRATI DALLE POLITICHE DELL’ODIO dei <http://it.sputniknews.com/italia/20200204/8609461.html> responsabili di una politica legaiola e fascistizzante, come le tristi cronache di questi giorni ci raccontano. Le notizie che vengono divulgate in continuazione e in modo martellante dalle televisioni sembrano dei veri bollettini di guerra, fatti esplicitamente per seminare il panico … non è così in molti altri paesi, ma il nostro si sa è un paese di santi e di madonne, ma appena c’è un problema già chiudono le chiese …
In Italia (solo) nel 2017 i morti per polmonite sono stati 13.471 (fonte: <http://dati.istat.it/> Istat, ‘Mortalità per territorio di residenza: causa ed età’), che equivalgono a 1.122 morti al mese. Se invece contiamo il numero di morti causati dalle ‘malattie croniche delle basse vie respiratorie, magari dovute alle polveri sottili, allora i morti (solo in Italia nel 2017) sono 25.823, ovvero 2.152 morti al mese di cui nessuno ne parla mai, chissà poi perché.
La Questura di Brescia ci ha comunicato che per motivi di salute pubblica SONO VIETATI ASSEMBRAMENTI e dunque anche il PRESIDIO DI GHEDI di sabato 29 febbraio è rimandato a data da destinarsi, così come il risveglio morale del nostro piccolo mondo di egoisti che mai pensa seriamente alla spada di Damocle della minaccia nucleare sulla testa di intere popolazioni che meriterebbero di vivere la stessa vita che pretendiamo per noi!
CentroSociale28maggio - donne e uomini contro la guerra
<https://www.facebook.com/cs28maggio/photos/gm.886139605155152/2962211773834
815/?type=3> foto di C.s. 28 maggio.
Più di 50 giorni di carcere per Nicoletta Dosio! La sua scelta di non
chiedere misure alternative è un atto eminentemente politico: cosa chiedere
a questo Stato che da 30 anni ignora e reprime la voce di migliaia di
cittadini che resistono contro unopera devastante e mangiasoldi come il Tav
Torino-Lione? Questo Stato in Val di Susa ha dispiegato tutta la sua forza
repressiva con capillarità e spietatezza, le sue vittime sono migliaia. Per
questo Nicoletta vuole che si parli poco della sua condizione personale e
molto della persecuzione poliziesca, giudiziaria e carceraria che colpisce
il movimento NOTAV e sempre di più tutte le lotte. Nicoletta chiede che la
solidarietà e la rabbia per la sua condizione divengano lotta per lamnistia
sociale, per labrogazione delle leggi di Salvini e Minniti, contro la
disumanità di un sistema carcerario prigione sociale dei poveri, dei
migranti, dei ribelli.
Ma noi non possiamo non vigilare sulla sua carcerazione: Nicoletta, così
delicata di salute, viene trattata come il capo di un cartello criminale!
Nicoletta è la nostra Stella Rossa, una donna, una Compagna tenera e forte,
il cui sguardo puro e pieno di umana solidarietà si dispiega sugli esseri
viventi, umani e animali, e sulla nostra amata terra. Nicoletta è un esempio
di coerenza da cui noi tutte e tutti prendiamo forza per continuare la
lotta!
All'interno di questa serata non possiamo dimenticarci della repressione
coercitiva nei confronti di Manuel Oxoli da 9 mesi in carcere per un reato
di solidarietà nei confronti di un amico e compagno.
Per questo e molto altro ancora ci troviamo il 21 febbraio alle ore 20.30 al
Centro Sociale 28maggio a Rovato (Brescia) in via Europa 54 con:
Silvano Giai, compagno e complice di tutte le scelte di Nicoletta
Emanuele DAmico, avvocato del collegio di difesa
Giorgio Cremaschi, amico e portavoce nazionale di Potere al Popolo!
Alessandro Scattolo, coordinamento NoTav Brescia-Verona
Manlio Vicini e Sergio Pezzucchi avvocati del movimento Bresciano
L'attrice Livia Castellini leggerà alcune lettere dal carcere d Nicoletta
accompagnata alla chitarra da Dario Bonometti
Vi aspettiamo numerosi!!!
CentroSociale28maggio, Potere al Popolo BS, Coordinamento No Tav
Brescia-Verona, PCI, PRC, SA, P.Carc, Forum Sociale Anticapitalista, ASIA
USB Bergamo, ANPI Caduti di Piazza Rovetta, Potere al Popolo Bergamo.
<https://thevision.com/> The Vision
LESERCITO USA DA SOLO INQUINA QUANTO 140 PAESI.
LA MACCHINA MILITARE DISTRUGGE IL PIANETA
https://thevision.com/wp-content/uploads/2019/11/GettyImages-1179725106-768x
512.jpgLesercito USA da solo inquina quanto 140 Paesi. La macchina militare
distrugge il pianeta.
Limpatto ambientale dellesercito statunitense è enorme. Come la catena di
rifornimento di una qualsiasi grossa azienda, la Difesa di Washington fa
affidamento su unestesa rete globale di navi portacontainer, camion e aerei
cargo per rifornire le proprie truppe di tutto ciò che serve: dalle bombe
agli aiuti umanitari, passando per il combustibile. Un nuovo studio
pubblicato sulla testata
<https://rgs-ibg.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/tran.12319> The
Coversation, ha calcolato limpronta ambientale di questa gigante
infrastruttura.
I report sulle emissioni di gas serra solitamente si concentrano sul consumo
di energia e carburante da parte dei civili, ma alcuni
<https://watson.brown.edu/costsofwar/papers/ClimateChangeandCostofWar> studi
recenti, compreso questo, mostra che lesercito statunitense è tra i
maggiori responsabili dellinquinamento nella storia. Tanto che, da solo,
consuma più idrocarburi ed emette più gas nocivi per lecosistema della
maggior parte dei Paesi di medie dimensioni. Se la Difesa di Washington
fosse una nazione, il suo solo consumo di carburante la renderebbe il
47esimo produttore di gas serra al mondo, tra il Perù e il Portogallo.
Nel 2017, la Difesa statunitense ha acquistato circa 270 barili di petrolio
al giorno e, attraverso la sua combustione, ha emesso più di 25mila
chilotonnellate di diossido di carbonio (o anidride carbonica).
Laeronautica militare ha comprato greggio per 4,9 miliardi di dollari, la
marina per 2,8 miliardi, lesercito per 947 milioni e il corpo dei Marine
per 36 milioni.
Non è un caso, però, che le emissioni dellapparato militare statunitense
vengano spesso ignorate dagli studi sul cambiamento climatico. Prima di
tutto, è molto difficile ottenere dati rilevanti dal Pentagono o da altri
dipartimenti della Casa Bianca. Perdipiù Washington, nel 1997, ha richiesto
<https://www.theatlantic.com/science/archive/2015/12/paris-climate-deal-mili
tary-carbon-emissions-exemption/420399/> una deroga al Protocollo di Kyoto,
che la esonerava dal riportare tutti i dati sulle emissioni del proprio
esercito. Una scappatoia che è stata eliminata dagli
<https://newrepublic.com/article/125775/us-military-loses-emissions-exemptio
n-paris-climate-deal> accordi di Parigi, ma il fatto che Donald Trump abbia
promesso di uscirne nel 2020 rende pressoché nullo questo risultato.
Questo studio è basato su dati raccolti grazie a diverse richieste FOIA
(Freedom of Information Act) inoltrate allAgenzia per la logistica della
Difesa statunitense, il colosso burocratico che si occupa di gestire la
catena di rifornimento dellesercito, compresi lacquisto e la distribuzione
del carburante.
https://thevision.com/wp-content/uploads/2019/11/GettyImages-88787446-768x51
2.jpg
Lesercito degli Stati Uniti ha compreso da tempo di non essere immune dalle
potenziali conseguenze del cambiamento climatico, riconoscendo questultimo
come un
<https://www.politico.com/story/2019/01/18/pentagon-military-installations-c
limate-1098095> moltiplicatore di minacce in grado di esacerbare rischi
preesistenti. Molte basi militari, anche se non tutte,
<https://www.scientificamerican.com/article/not-all-military-bases-plan-for-
warming-watchdog-finds/> hanno iniziato a prepararsi per affrontare i danni
del riscaldamento globale, come ad esempio linnalzamento del livello del
mare. E non si può nemmeno dire che la Difesa abbia ignorato la propria
fetta di responsabilità. Come già
<https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0962629816302001>
mostrato in passato da The Conversation, lesercito statunitense ha sì
investito nello sviluppo di fonti di energia alternative, come i
biocarburanti, ma lo ha fatto in misura del tutto minoritaria rispetto
allammontare totale delle spese per il carburante.
La politica ambientalista dellesercito statunitense resta dunque
contraddittoria: cè stato qualche tentativo di rendere più sostenibili
alcuni aspetti delle proprie attività, attraverso luso di elettricità
proveniente da
<https://www.reuters.com/article/us-usa-military-green-energy-insight/u-s-mi
litary-marches-forward-on-green-energy-despite-trump-idUSKBN1683BL> fonti
rinnovabili per alimentare le basi ad esempio, ma rimane listituzione che
consuma
<https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0962629816302001> più
idrocarburi in tutto il mondo. Perdipiù, anche per gli anni a venire,
resterà vincolata alluso di velivoli e navi da guerra alimentati a carbone
perché su questi si basano operazioni non concluse che andranno avanti a
tempo indefinito.
Il cambiamento climatico
<https://www.independent.co.uk/news/world/americas/us-politics/2020-us-elect
ion-trump-climate-change-joe-biden-a8918351.html> è diventato un tema
sensibile nella campagna elettorale per le elezioni del 2020. I principali
candidati dei Democratici, come la senatrice
<https://grist.org/article/elizabeth-warrens-newest-climate-proposal-is-base
d-on-a-wwii-global-aid-package/> Elizabeth Warren, o i membri del Congresso,
come la deputata
<https://theconversation.com/the-green-new-deal-is-already-changing-the-term
s-of-the-climate-action-debate-112144> Alexandria Ocasio-Cortez, chiedono
iniziative concrete, come il
<https://theconversation.com/national-service-for-the-environment-and-a-gree
n-new-deal-to-fight-climate-change-imagine-newsletter-1-114168> Green new
deal. Ma affinché queste possano essere efficaci è necessario prendere in
considerazione anche la riduzione dellimpronta ambientale della Difesa di
Washington, sia nella politica interna che nei trattati internazionali sul
clima.
Lo studio di The Conversation dimostra che il contrasto al cambiamento
climatico richiede la riduzione di diversi comparti del vasto apparato
militare degli Stati Uniti. Poche altre attività umane sono così devastanti
per lecosistema come la guerra. Riduzioni significative nel budget per la
Difesa limiterebbero le capacità di Washington di lanciarsi in nuovi
conflitti e questo determinerebbe un grosso calo nella domanda di
combustibili fossili da parte di uno dei più grossi responsabili
dellinquinamento al mondo.
Non ha senso girarci attorno: i soldi spesi per procurare e distribuire
petrolio in lungo e in largo nellImpero statunitense potrebbero
tranquillamente essere investiti nel Green new deal, qualsiasi forma
prenderà. E se non in questo, non mancano certo i settori che potrebbero
beneficiare di qualche fondo in più; qualsiasi opzione sarebbe più valida di
finanziare
<https://www.nytimes.com/interactive/2017/03/22/us/is-americas-military-big-
enough.html?auth=login-smartlock> una delle più grandi forze militari nella
storia dellumanità.
Questo articolo è stato tradotto da
<https://theconversation.com/us-military-is-a-bigger-polluter-than-as-many-a
s-140-countries-shrinking-this-war-machine-is-a-must-119269> The
Conversation.
Morire di smog
<http://www.labottegadelbarbieri.org/morire-di-smog/> 24 Ottobre 2019
Sono allarmanti i dati del Rapporto 2019 sulla qualità dellaria (*)
di <https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/> Gruppo dIntervento
giuridico Onlus
Secondo il Rapporto 2019 sulla qualità dellaria dell
<https://www.eea.europa.eu/it> Agenzia Europea dellAmbiente (E.P.A.),
laria che respiriamo nel Vecchio Continente è tuttaltro che limpida e
pulita.
La situazione è molto grave e per lItalia non è migliorata
<https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2018/11/01/morire-di-smog-una-nor
malita/> rispetto al 2018.
Nel 2019 ha raggiunto il primato europeo per morti premature a causa
dellinquinamento da
<http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/monitoraggio/inquinanti-mo
nitorati/biossido-di-azoto> biossido di azoto (NO2): il
<http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/monitoraggio/inquinanti-mo
nitorati/biossido-di-azoto> biossido di azoto si forma in massima parte in
atmosfera per ossidazione del monossido (NO), inquinante principale che si
forma nei processi di combustione. Le emissioni da fonti antropiche derivano
sia da processi di combustione (centrali termoelettriche, riscaldamento,
traffico), che da processi produttivi senza combustione (produzione di acido
nitrico, fertilizzanti azotati, ecc.).
LItalia è al primo posto in Europa per morti premature dovute a biossido di
azoto (14.600 decessi) e ozono (3mila) e al secondo posto per le vittime del
particolato fine PM2,5 (58.600).
https://gruppodinterventogiuridicoweb.files.wordpress.com/2015/12/auto-e-smo
g-da-stadio24-com.jpgautomobili e smog (foto da stadio24.com)
Nella Pianura Padana, la
<https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/cronaca/19_ottobre_17/venezia-
04-documentoacorriereveneto-web-veneto-1f5000d0-f0a2-11e9-b596-636dfee2af29.
shtml> camera a gas dItalia dove vivono 23 milioni di persone (il 43% della
popolazione nazionale), due milioni di italiani vivono in aree dove i
limiti imposti dallUnione Europea ai tre principali inquinanti sono
sistematicamente violati. Padova, certo non una metropoli, si distingue
per il primato di inquinamento da PM2,5 e PM10.
L <http://www.who.int/> Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha
rincarato la dose.
Il Rapporto presentato in occasione della prima Conferenza Globale
sullinquinamento dellaria e la salute
<http://www.who.int/air-pollution/news-and-events/how-air-pollution-is-destr
oying-our-health> ha afferma che quotidianamente più del 90% dei bambini e
ragazzi sotto i 15 anni nel mondo respira aria inquinata. Ciò è causa di
600 mila morti infantili dovute allo smog respirato in casa e fuori.
LItalia fa parte dei paesi con la qualità dellaria peggiore, tanto che il
98% dei bambini è esposto a livelli troppo alti di polveri ultrasottili.
Il <http://www.who.int/news-room/air-pollution> rapporto
dellOrganizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) 2018 aveva
<https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2018/05/06/sette-milioni-di-morti
-nel-2016-a-causa-dellinquinamento/> già rivelato dati piuttosto drammatici.
Di fatto, Il 90% della popolazione mondiale respira aria inquinata.
Si stimano ben 7 milioni di decessi dovuti, direttamente o indirettamente,
allinquinamento atmosferico,
<https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2014/03/26/linquinamento-dellaria
-uccide-parecchio-piu-di-quanto-si-pensi/> dati costanti negli ultimi anni.
E chi si affida alle condizioni ambientali locali, dovrà ricredersi:
Cagliari, città di mare dominata dai venti, è ai primi posti in Italia per
inquinamento dellaria da polveri sottili e conseguenti decessi, come
risulta dalla ricerca <https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1817364>
Ambient Particulate Air Pollution and Daily Mortality in 652 Cities,
pubblicata sul New England Journal of Medicine (22 agosto 2019).
Bisogna cambiare registro, se non ora quando?
Gruppo dIntervento Giuridico onlus
qui i
<https://www.eea.europa.eu/publications#c14=air-quality-reports&c12=&c7=en&c
9=all&c11=5&b_start=0> Rapporti sulla qualità dellaria dellE.P.A.
(*) articolo tratto da <https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/> Gruppo
dIntervento giuridico Onlus
SABATO 5 OTTOBRE CI VEDIAMO A LONATO (BS) PER LA MARCIA NO TAV!
Ritrovo ore 14 in piazza Martiri della Libertà. Attenzione: data la
manifestazione delle frecce tricolori prevista anche per sabato, sarà
probabile maggior traffico in zona lago. Invitiamo a partire con un po'
di anticipo.
Vi invitiamo inoltre a portare con voi una borraccia per l'acqua al fine
di ridurre al minimo la distribuzione di bottiglie d'acqua e quindi il
consumo di plastica.
Questo l'evento facebook che vi chiediamo di diffondere:
https://www.facebook.com/events/884701815237122/
In allegato trovate la locandina.
Qui sotto i motivi che ci spingono a scendere in piazza:
Con la pubblicazione dell' Analisi costi – benefici la tratta TAV
Brescia – Verona – Padova è ufficialmente quell'opera inutile, costosa e
dannosa che abbiamo sempre denunciato. Diamo qualche numero:
• il saldo tra costi e benefici è negativo per 2,384 miliardi di euro,
al quale andrebbe aggiunto il costo degli ingenti danni ambientali, non
calcolati dall'analisi, legati a cantieri, inquinamento, gallerie e
interferenze al reticolo idrico;
• il costo complessivo dell'opera è di oltre 8 miliardi di euro. Per il
tratto gardesano tra Brescia e Verona (esclusi i tratti urbani quindi di
cui ad oggi non esiste un progetto definitivo) si parla di 2,5 miliardi
di euro. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha sottolineato la
possibilità che i costi dell'opera aumentino in maniera considerevole
viste le numerose ed evidenti lacune progettuali;
• progetti alternativi esistono, a partire dal
miglioramento/potenziamento della linea storica. Ad oggi la tratta
Brescia – Padova conta 142 treni al giorno ed è lontana dal punto di
saturazione. Con accorgimenti tecnologici, già utilizzati per evitare la
realizzazione del TAV Venezia – Trieste, si potrebbe arrivare
addirittura a 220 treni giornalieri. Considerando, inoltre, che nessuna
delle tratte AV fino ad ora realizzate in Italia rispetta le previsioni
di traffico passeggeri con le quali si è giustificata la realizzazione;
• il costo di eventuali penali oscillerebbe tra 800 milioni e 1,2
miliardi di euro, a fronte di un costo complessivo di oltre 8 miliardi
di euro. Bloccandola, si arriverebbe quindi ad un risparmio vicino a
quei 7 miliardi di euro che il governo attuale ha tagliato a servizi
essenziali come istruzione e sanità per risanare il debito pubblico.
Potremmo elencare gli innumerevoli danni al nostro territorio e al suo
patrimonio storico/artistico/naturalistico, alla mancanza di
compensazioni, alle inchieste giudiziarie che già coinvolgono questa
tratta e le ditte appaltate ai lavori, con terribili condizioni di
lavoro dentro ai cantieri delle grandi opere, alle clamorose lacune
progettuali, ai favori ad Eni, ai siti inquinati scomparsi nel progetto
ecc.
Preferiamo, però, invitarvi a continuare la battaglia con noi. In questi
anni abbiamo ottenuto tanto con le nostre mobilitazioni, siamo in un
momento cruciale di apertura forzata dei cantieri con immorali decreti
di urgenza (urgenza con un progetto vecchio di vent’anni!), e non ci
sentiamo per niente sconfitti, anzi, abbiamo appena iniziato!
CI VEDIAMO TUTTE E TUTTI IL 5 OTTOBRE A LONATO! AVANTI NO TAV!
Buongiorno,
il Coordinamento No Tav Brescia Verona continua il suo impegno sul
territorio, informando le popolazioni sui disagi, sui danni, sul
disastro che l'Alta Velocità porta con sé!
Domenica 29 settembre saremo al Santuario del Frassino dalle 09.00 alle
13.00 per simulare, nell'area interessata ai lavori, ciò che succederà,
che impatto avrà lo scavo per la galleria, i disagi che provocherà. Il
Santuario è a rischio, il cimitero a rischio, il laghetto del Frassino a
rischio, le nostre falde acquifere anche…
Vi invitiamo a partecipare a questa manifestazione e a diffondere
l'informazione, anche tramite l'evento facebook:
https://www.facebook.com/events/389323108662271/
In allegato il volantino dell'iniziativa.
Grazie e partecipiamo numerosi/e!
Coordinamento NO TAV BS-VR
Vi invitiamo a partecipare e a diffondere questa mail e l'evento
facebook: https://www.facebook.com/events/516837369053011/
Da parte del Coordinamento No Tav Brescia Verona:
"PRESIDIO NO TAV
ORE 19.00 VENERDI' 6 SETTEMBRE, SIRMIONE, VIA COMUNITA' EUROPEA
CONTESTIAMO L'ECOFESTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
#############################
"Non ci sono governi amici", come ripete da molti mesi la Val di Susa.
Il riferimento è in primo luogo al Movimento 5 Stelle, che per anni si è
spacciato No Tav, senza poi impegnarsi concretamente nel fermare l'Alta
Velocità.
Questa estate è stata pubblicata l'analisi costi-benefici per la tratta
Brescia-Padova. Una linea che è negativa per oltre 2 miliardi e 300
milioni di euro. Un'opera che costa molto meno fermare (nel caso
peggiore 1,2 miliardo di euro di indennizzi) piuttosto che realizzare
(8,3 miliardi preventivati).
Nonostante questi dati il 5 Stelle ha chiuso immediatamente ogni
possibilità di dibattito pubblico. Invece di usare l'analisi
costi-benefici per avviare un pressing politico sulla Lega, il Movimento
per bocca di Toninelli ha dichiarato che l'opera va fatta, perché
"costerebbe troppo fermarla". Una bugia detta sapendo di mentire, visto
che la relazione tecnico-giuridica ha dimostrato il contrario.
Vergognoso il silenzio dei sindaci locali e degli altri partiti, tutti
d'accordo a sprecare miliardi di denaro pubblico e a devastare il
territorio.
Per tale ragioni ci mobiliteremo venerdì 6 settembre in occasione
dell'Ecofesta del Movimento 5 Stelle. Organizzeremo un presidio per
ricordare ai pentastellati e alle altre forze politiche che sono
destinati a incontrare l'ostilità politica per chi da anni si batte
contro l'Alta Velocità. Soprattutto in vista di un futuro governo con la
conferma del Movimento 5 Stelle.
L'appuntamento è per venerdì 6 settembre alle ore 19 a Sirmione in via
Comunità Europea.
Avanti No Tav!"
<https://www.facebook.com/profile.php?id=100008988816453&__tn__=%2CdCH-R-R&e
id=ARDs8bRmMOWGB9BHFMGrVGh3cEjDQ-ckrcaD4PuGwE58UyMbx8ll25ggOv_AIOyyaBSAtd3OC
llZYG8g&hc_ref=ARS8ZQkPEbaqUXQJAtKts0Fp073JMTW5ir81IKN23Sz36AnvdE9-gmMALAE1Z
nXcB6o&fref=nf> Giorgio Cremaschi
CHI NON SI OPPONE È COMPLICE!
Il Centro Sociale 28 Maggio, che ha sostenuto fin dalla sua nascita Potere
al Popolo, è a Rovato, cittadina della Franciacorta bresciana ad alta
densità leghista. Qui il 28Maggio da anni opera controcorrente, nel
territorio e su tutti i grandi temi nazionali, in particolare quelli
dellantifascismo e dellantirazzismo, della pace e della guerra.
Ora il CS pubblica un utilissimo libretto contro la guerra, curato in
particolare da Beppe Corioni.
Lopuscolo NO ALLA GUERRA in poco più di cinquanta pagine raccoglie una
piccola miniera di dati e notizie, tutti conosciuti ma dispersi in quella
che il libro stesso definisce indifferenza e passività generalizzate, di
fronte ad una situazione di una pericolosità estrema. Cè una grande,
giusta, mobilitazione per i guasti del cambio climatico. Però perché non cè
lo stesso impegno di fronte al ritorno della minaccia dellannientamento
nucleare?
Questo si chiede il Centro Sociale e chiarisce che con 15000 ordigni
nucleari, con 1700 miliardi di dollari di spese militari ogni anno nel
mondo, di cui 650 solo degli Stati Uniti. Con la disdetta da parte di Trump
degli accordi sugli euromissili, con linstallazione di nuovi micidiali
ordigni nucleari in Europa ed in Italia. Con le centinaia di guerre in tutto
il mondo. Con il dilagare del riarmo, della guerra, dei massacri,
lolocausto nucleare torna ad avvicinarsi. Siamo a 2 minuti dalla
mezzanotte, secondo gli scienziati che da decenni misurano il rischio della
fine dellumanità.
E la NATO e la UE sono strumenti e attori di questo aggravarsi del rischio
guerra totale. E tutti i governi italiani, nessuno escluso compreso
lultimo, nulla hanno fatto per sottrarre lItalia al rischio guerra
nucleare. Anzi il nostro paese viola sfacciatamente i trattati
internazionali, installando nuove bombe allidrogeno a Ghedi ed Aviano, e
assieme a NATO e UE si oppone alla messa al bando delle armi nucleari votata
dallassemblea dellONU.
Vengono dolore e rabbia leggendo tutti i dati sui milioni di morti delle
guerre USA e NATO di questi decenni, soprattutto perché tutte queste guerre
continuano e si estendono. E proprio oggi che ce ne sarebbe il massimo
bisogno, si sente il vuoto di quella mobilitazione pacifista, che neppure
venti anni fa il New York Times definì come la seconda superpotenza
mondiale.
Il libretto NO ALLA GUERRA è un ottimo strumento per far conoscere la
gravità della situazione, per rompere con le tante complicità che la
nascondono, per riprendere quella mobilitazione contro la guerra oggi più
necessaria che mai.
Chi non si oppone è complice! ..È la conclusione dellopuscolo.
Così, leggere e diffondere questo semplice e chiarissimo opuscolo contro la
guerra può essere il primo atto di ripresa delliniziativa.
Chi volesse saperne di più, trova Il Centro Sociale 28 maggio in un proprio
sito, oppure su FB.
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